Il presidente della Regione formula la proposta in Aula. “Abroghiamo l’emendamento con provvedimento normativo”. E poi conferma: “Ci costituiamo parte offesa. Saremo al fianco dei cittadini. Toscana assolutamente impermeabile a qualsiasi tentativo di infiltrazione”
di Federica Cioni , 28 aprile 2021
Firenze –“Per evitare ogni equivoco e disputa interpretativa, propongo di eliminare dalla legge 20/2006 il contenuto dell’emendamento introdotto il 26 maggio scorso. Sono favorevole a questa soluzione che può togliere alla radice ogni dubbio. All’Aula propongo il ripristino del testo con un iter normativo che la Giunta proporrà a breve alla competente commissione consiliare”. È quanto annuncia il presidente Eugenio Giani nel suo lungo intervento che ha aperto il dibattito sull’inchiesta Keu.
“Voglio – continua – essere molto fermo, chiaro e determinato: in Toscana la criminalità organizzata di stampo mafioso trova, nel livello istituzionale della Regione e nel corpo diffuso di associazionismo, la più netta forma di contrasto e di blocco. Ogni nostro comportamento e azione sarà ispirato, come è stato finora, a isolare e bloccare, a lavorare insieme alla Magistratura e alle altre forze dell’ordine per poter rendere la Toscana quello che è nella sua storia, nel suo presente e nel suo futuro, assolutamente impermeabile a qualsiasi tentativo di infiltrazione”. Nel ripercorre quanto fatto negli anni per “monitorare tutti i fenomeni presenti nel tessuto economico e sociale”, il presidente riafferma la “determinazione politica” fin qui tenuta e si concentra su una parola chiave: prevenzione. Un sistema preventivo forte, spiega infatti, è la premessa per costruire una società civile libera da ogni tentativo di infiltrazione. “La Toscana è in prima linea contro la criminalità organizzata e proprio ieri la Giunta ha approvato la delibera 599 con sui ci costituiamo parte offesa. Significa una scelta determinata, chiara e inconfutabile di essere accanto alla Magistratura per accertare i fatti, e offrire conforto e rispetto ai cittadini” spiega, rilevando l’importanza di “operare con regole trasparenti che garantiscono lo svolgimento delle attività produttive di assoluta rilevanza per l’economia toscana com’è quello del settore delle pelli e delle concerie”.