Il Decreto Sostegni bis va cambiato, il 9 giugno manifestazione unitaria dei sindacati a Roma e iniziative in tutto il territorio nazionale
Per cambiare le parti sulla scuola incluse nel decreto legge Sostegni-bis, n. 73 (AC3132), in coerenza con gli obiettivi, le priorità e gli impegni assunti nel “Patto per la Scuola al centro del Paese”: lo chiedono in modo unitario i sindacati rappresentativi della scuola che hanno programmato per una giornata di mobilitazione. “La verità – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che se ci si impegna al confronto per trovare giuste soluzioni, non si approva una norma, peraltro, insoddisfacente e ulteriormente lesiva di diritti riconosciuti in tutta Europa al personale della scuola italiana”.
La decisione, comunicata anche ai presidenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, giunge dopo avere preso visione del testo del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale e all’esame della V Commissione di Bilancio della Camera dei Deputati nei prossimi giorni: gli articoli 58-64 del decreto legge investono questioni di notevole incidenza sull’organizzazione del sistema di istruzione e formazione e sulle condizioni di lavoro, intervengono in modo poco accorto e confusionario, senza alcun preventivo confronto con le parti sociali, in materia di reclutamento del personale docente, amministrativo, educativo, di semplificazione dei concorsi, di mobilità”. Anief insieme alle altre sigle sindacali chiede urgenti modifiche per stabilizzare sia i precari abilitati o specializzati sia con 3 anni di servizio, i facenti funzione DSGA, per superare gli attuali blocchi sulla mobilità del personale, per rivedere i criteri sulla formazione degli organici del personale docente, educativo e Ata a partire dalla conferma dell’organico Covid-19 e ridurre il numero massimo di alunni per classe, fino a cancellare il divieto di partecipazione a un nuovo concorso in caso di mancato superamento del precedente.
I sindacati della scuola reputano le misure previste dal decreto legge appena pubblicato del tutto inefficaci rispetto all’obiettivo di assicurare al sistema scolastico le condizioni ottimali per garantirne la miglior qualità ed efficacia, peraltro con evidenti e improprie invasioni delle prerogative contrattuali nella regolazione di aspetti che attengono allo svolgimento delle prestazioni di lavoro. E lontanissime dal riconoscimento nel Patto per la Suola dell’impegno profuso da tutto il personale durante la pandemia. Ora questo riconoscimento va concretizzato e tradotto in misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro e il regolare avvio dell’anno scolastico il primo settembre.
“Come si evince dal tavolo di confronto – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – convocato per giovedì prossimo dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il Governo ha proceduto con l’approvazione di una norma senza alcun confronto che ora si deve attivare urgentemente e deve portare a profonde richieste di modifica: sulla gestione del precariato, ad esempio, la sola inclusione della prima fascia delle Gps con l’obbligo di avere svolto almeno tre anni di supplenze nelle scuole statali non ha alcun senso come quella di escludere tutto il restante personale precario inserito nella seconda fascia, tanto più se con anni di servizio alle spalle. L’eliminazione del vincolo triennale sulla mobilità a poco serve se non si lavora a cambiamenti che permettano l’assegnazione provvisoria ogni anno come avveniva in passato”.
Anief ribadisce che quanto introdotto dal Decreto Legge deve rispettare gli impegni assunti dalle Confederazioni nel ‘Patto per la Scuola’ stipulato la scorsa settimana a Palazzo Chigi. A questo scopo, va avviato con urgenza il doppio canale di reclutamento, con la metà dei posti da dare a chi vince i concorsi e l’altra metà dalle graduatorie per le supplenze senza vincoli. I presidenti di Commissione parlamentare ci ascoltino, ascoltino la voce del personale della scuola. Noi siamo pronti a spiegare le ragioni di questa mobilitazione in audizione.