Landini: “Governo si riserve di valutare, Green pass non sia strumento per licenziare, discriminare o demansionare”
Sui vaccini e il Green pass obbligatori per i lavoratori “il governo si è riservato di fare delle valutazioni e ha detto che terrà conto delle valutazioni e dei ragionamenti che abbiamo avanzato”. A sottolinearlo è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i leader dei sindacati.
Nel corso dell’incontro con il presidente del Consiglio, “abbiamo detto che il Green pass non può diventare uno strumento che le aziende possono utilizzare per demansionare, licenziare o discriminare i lavoratori e le lavoratrici”, ha aggiunto Landini.
“Per quanto ci riguarda, sulla obbligatorietà dei vaccini e sul Green pass c’è un accordo sulla sicurezza sottoscritto dalle parti sociali e recepito da un decreto. Qualsiasi tentativo di modificare quell’accordo ha bisogno di una legge. Se lo ritengono, Parlamento e governo si assumano la responsabilità di intervenire”, ha quindi aggiunto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. “Abbiamo ricordato che, facendo un giro per il mondo, l’unico paese nel quale è prevista l’obbligatorietà dei vaccini è l’Arabia Saudita. E non mi pare un punto di riferimento per il nuovo rinascimento. E’ un argomento sul quale abbiamo necessità di confrontarci”, ha spiegato ancora.