“Se gli Stati Uniti o la Gran Bretagna cercheranno di guadagnare tempo per continuare le evacuazioni dall’Afghanistan ci saranno delle conseguenze”. Lo ha detto Suhail Shaheen, uno dei portavoce dei talebani e membro del team di negoziazione del gruppo in un’intervista a Skynews a Doha.
“Il presidente Biden ha annunciato che il 31 agosto avrebbe ritirato tutte le truppe americane. Quindi se estendono il limite significa che stanno estendendo l’occupazione e non ce n’è bisogno”, ha detto ancora il portavoce dei talebani ribadendo che se “l’intenzione è continuare ad occupare” l’Afghanistan “si romperà la fiducia e ci sarà una reazione”.
L’obiettivo principale degli Stati Uniti in Afghanistan è di evacuare i cittadini americani, gli alleati afgani e i gruppi vulnerabili dopo il ritorno al potere dei talebani. La vicepresidente americana Kamala Harris, durante la conferenza stampa con il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, ha affermato che “in questo momento siamo concentrati singolarmente sull’evacuazione di cittadini americani, afgani che hanno lavorato con noi e afgani che sono vulnerabili, compresi donne e bambini”, ha detto Harris, rispondendo alla domanda di un giornalista sugli sforzi degli Stati Uniti in Afghanistan.
Al vertice del G7 di domani il premier britannico Boris Johnson farà pressioni sul presidente americano Joe Biden per posticipare il ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan oltre il 31 agosto così che possano continuare le evacuazioni di civili dall’aeroporto di Kabul. Lo riferiscono i media britannici.
Uno scontro a fuoco tra le forze di sicurezza afghane e un gruppo di assalitori di cui non si conosce l’identità è scoppiato all’ingresso nord dell’aeroporto di Kabul. Lo riporta su Twitter l’esercito tedesco riferendo di un soldato afghano rimasto ucciso e di tre feriti. Nello scontro sono state coinvolte anche truppe della Germania e degli Stati Uniti che sono rimaste illese.
Alcuni giovani afghani hanno denunciato di essere stati frustati dai talebani perché indossavano i jeans. In un post pubblicato su Facebook e riportato dal quotidiano britannico Daily Telegraph, un ragazzo afghano ha raccontato che stava camminando con i suoi amici a Kabul quando sono stati fermati da alcuni talebani che li hanno accusati di “non rispettare l’Islam”. Due sono riusciti a scappare ma gli altri sono stati picchiati, frustati sul collo e minacciati con una pistola.
“Alcune donne di Pangea sono state picchiate dai talebani. Vedere le foto con i loro lividi è stato straziante. I bambini hanno assistito a scene di violenza inaudita e sono molto spaventati”. Lo si legge su Instagram della onlus milanese che ha diffuso le immagini dell’arrivo all’alba delle attiviste e delle loro famiglie a Kabul. “Da venerdì Pangea lavora senza sosta per aiutare le colleghe di Kabul e le loro famiglie a raggiungere l’aeroporto. Sono stati giorni difficili. Le donne dello staff di Pangea e le loro famiglie sono rimaste intrappolate nella folla per ore, senza acqua, anche con bambini piccolissimi tra le braccia”.
La resistenza anti-talebani può contare su “migliaia di persone” pronte a combattere. Lo ha detto alla Bbc Ali Nazary, capo delle relazioni estere per il Fronte di resistenza nazionale dell’Afghanistan (Nrf) che fa capo a Ahmad Massoud. Nazary ha detto che il suo gruppo ha “migliaia di forze pronte per la resistenza”, ma vuole prima portare avanti negoziati pacifici. “Se falliscono, non accetteremo alcun tipo di aggressione”, ha detto. I talebani affermano di aver circondato e assediato la roccaforte del gruppo nella valle del Panshir. Esponenti della resistenza hanno anche detto che i talebani stanno avanzando nella regione.
La Valle del Panshir, dove si è trincerato Ahmad Massoud, figlio del ‘Leone del Panjshir’ Ahmad Shah Massoud e considerato il leader della resistenza ai Talebani, è “assediata” ma i Talebani stanno negoziando con le forze dell’Alleanza del Nord “per trovare una soluzione pacifica”. Lo scrive il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid. Secondo il responsabile “sono stati riconquistati i tre distretti” della vicina provincia di Baghlan attaccate nei giorni scorsi dai miliziani guidati dal figlio di Massoud. Intanto, stanno facendo il giro del mondo le immagini dei ragazzini armati nella Valle con i fucili e le bandiere dell’Alleanza.