Adesso è il momento di investire in cultura e non tagliare, naturalmente evitando gli sprechi e ottimizzando le risorse, economiche e umane.
Pisa 29 09.2021.- Dopo il lungo periodo di chiusura dei teatri, in cui i lavoratori dello spettacolo sono stati tra i primi a soffrire dell’interruzione di tutte le attività, finalmente, con la ripartenza tanto attesa, i lavoratori del Teatro di Pisa speravano che le loro professionalità venissero nuovamente valorizzate, visto i lunghi mesi di inattività, interrotta soltanto brevemente dai due spettacoli del mese di maggio in teatro e dalle iniziative estive del comune di Pisa.
Purtroppo le scelte artistiche fatte, apprezzabili per la volontà di dimostrare il ritorno a pieno ritmo della programmazione teatrale, hanno intrapreso strade poco condivisibili. Infatti l’idea di produrre tre titoli in successione nella Stagione lirica in un solo mese a settembre, non solo ha mortificato quelle professionalità, ma non ha tenuto conto della tempistica necessaria alla realizzazione di produzioni qualitativamente degne di questo nome, perchè, come si legge in una delle critiche alle recenti produzioni “il gioco a ribasso non è mai una carta vincente”.
Per questo motivo i lavoratori del Teatro di Pisa, riuniti in assemblea il giorno 28/09/2021, alla presenza del Segretario Provinciale SLC CGIL Massimo Basilei, chiedono che nella programmazione futura ci si avvalga a pieno delle loro professionalità, dimostrate nel concreto, sia in sede, che nelle numerose trasferte che anche nel recente passato hanno portato le produzioni del Teatro di Pisa in altri teatri, nazionali ed esteri.
Giova infatti ricordare che anche le coproduzioni sono uno strumento per abbattere i costi di produzione.
A tal fine i lavoratori chiedono con forza alle Direzioni Artistiche che nel proseguimento della programmazione vengano rispettati criteri, modalità e tempistiche necessarie alla realizzazione delle produzioni programmate e/o ospitate. L’assemblea non condivide nella maniera più assoluta quanto affermato dal Maestro Stinchelli con dichiarazioni e interviste sulla stampa e sui social (e con tutta probabilità condivise da CdA e Amministrazione Comunale) quando sostiene che “il Teatro di Pisa intende diventare un teatro pilota, quindi un modello, dimostrando come si può produrre a costi ridotti, aumentando la produzione e diminuendo il numero di prove, ottimizzando il pochissimo tempo a disposizione per ogni produzione e facendo tour de force pazzeschi per tecnici, cantanti, strumentisti” dimenticando oltretutto che esistono norme di legge e contratti per la tutela e i diritti dei lavoratori, nonché parametri precisi da rispettare per l’ottenimento delle sovvenzioni del Ministero della Cultura.
Adesso è il momento di investire in cultura e non tagliare, naturalmente evitando gli sprechi e ottimizzando le risorse, economiche e umane.
L’Assemblea dei lavoratori
Fondazione Teatro di Pisa