Report settimanale delle Regioni a cura della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020).
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Aggiornamento 13 ottobre 2021 – Periodo di riferimento: 4/10/2021-10/10/2021
L’incidenza settimanale a livello nazionale è al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui casi con ricovero ospedaliero è sempre sotto la soglia epidemica.
Si conferma una ulteriore lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia COVID-19.
Quasi tutte le Regioni/PPAA sono classificate a rischio epidemico basso, nessuna Regione/PPAA presenta un rischio epidemico alto.
La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità.
Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti.
È opportuno continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.
Punti chiave:
Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 4 ottobre – 10 ottobre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda metà di settembre.
Diminuisce ancora l’incidenza settimanale a livello nazionale: 29 per 100.000 abitanti (4/10/2021 – 10/10/2021) vs 34 per 100.000 abitanti (27/09/2021 – 3/10/2021), dati flusso ISS. L’incidenza si trova al di sotto della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.
Nel periodo 22 settembre – 5 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,82 – 0,87), al di sotto della soglia epidemica e in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. Aumenta lievemente l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,83 (0,78-0,88) al 5/10/2021) vs Rt=0,80 (0,76-0,85) al 28/9/2021). La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati) va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in diminuzione al 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 12/10/2021), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 433 (5/10/2021) a 370 (12/10/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 4,6%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 2.968 (5/10/2021) a 2.665 (12/10/2021).
3 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020. Le restanti 18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso.
Due Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
In diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (4.551 vs 5.903 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34% vs 33% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Diminuisce la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (19% vs 21%).
La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità.
Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.
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