A 24 ore di distanza dall’inizio della protesta contro il Green pass i portuali continuano a presidiare il varco 4 dello scalo di Trieste ma lasciano libero l’accesso. Una trentina di lavoratori sono presenti al presidio, con loro un centinaio di cittadini no Green pass che hanno in parte trascorso li’ la notte. Davanti ai tornelli stamani c’è anche Stefano Puzzer, il “capo” della protesta e portavoce del Coordinamento lavoratori portuali Trieste. I manifestanti non attuano un blocco e dunque vetture e camion (che ieri sono entrati attraverso varchi alternativi) transitano regolarmente entrando in porto senza ostacolo.
LA GIORNATA DI IERI
Scioperi nelle aziende, proteste nei porti, disagi nei trasporti. A Trieste i no pass davanti a un varco, ma il porto continua a funzionare. Manifestazioni in tutta Italia, alcune migliaia in piazza a Roma contro il certificato verde, a Bologna insulti a Liliana Segre. Un gruppo di donne consegna rose alle forze dell’ordine in piazza. Nessun blocco, però, nel primo giorno di obbligo di Green pass per chi lavora. I certificati di malattia aumentano del 23,3%. In un giorno oltre mezzo milione di tamponi. Il tasso di positività crolla a 0,5%.
IL FILM DELLA GIORNATA
E’ il fronte del porto quello più caldo della giornata. A Trieste oltre cinquemila persone si sono raggruppate davanti al Varco 4 tra urla ‘libertà’ e slogan contro il Governo Draghi. I portuali hanno impedito a militanti di Forza Nuova e di estrema sinistra di accedere nell’area. Momenti di tensione quando una troupe del Tg3 è stata circondata da numerosi manifestanti e costretta ad allontanarsi inseguita dalle grida ‘venduti!’. “La protesta va avanti fino a quando non tolgono il Green pass”, ha annunciato Stefano Puzzer, leader del Coordinamento lavoratori portuali della città. L’attività dello scalo è proseguita comunque quasi regolarmente, anche se con qualche rallentamento.
Operatività non compromessa anche al porto di Genova, dove un presidio di lavoratori ha bloccato dall’alba le operazioni al varco Etiopia. Momenti di tensione quando un automobilista ha tentato di entrare urlando ‘andate a vaccinarvi e guadagnatevi la pagnotta’. Stop anche al varco internazionale di San Benigno ed al Terminal Traghetti dove i manifestanti hanno fatto passare le persone ma non le merci. Problemi più gravi sono stati invece creati alla viabilità genovese dai blocchi del traffico attuati.
Ad Ancona un centinaio di persone ha impedito l’accesso al porto causando lunghe file di auto e mezzi pesanti. Disagi alla viabilità più che per l’operatività dello scalo.
Nessuna criticità di rilievo per pubblica amministrazione ed aziende di là degli degli ingressi scaglionati ai ministeri e qualche fila per la presa in visione del pass. I dati Inps sui certificati malattia, nel pubblico e nel privato, hanno fatto registrare un aumento del 23,3% rispetto a venerdì scorso.
Presidi di protesta si sono svolti davanti ai cancelli di alcune fabbriche, come la Fiat Avio di Rivalta, alle porte con Torino. Uno sciopero è stato indetto dalla Fiom alla Ferrari di Maranello. Capitolo manifestazioni: anche in questo caso non ci sono state degenerazioni delle proteste che si sono volte in molte città. Nella Capitale qualche decina di no pass in mattinata ha tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro: fermati dalle forze dell’ordine. Nel pomeriggio al raduno contro il green pass al Circo Massimo si sono presentati in un migliaio (oltre 10mila per gli organizzatori). Fischi per giornalisti e sindacati, “si sono venduti a Brunetta”, ha detto dal palco Edoardo Polacco, leader dell’associazione “Le Sentinelle della Costituzione”. E c’è stato spazio anche per un gruppo di manifestanti donne che si sono avvicinate con delle rose in mano alle forze dell’ordine che con i blindati presidiavano gli accessi all’area. Al corteo di Bologna – oltre duemila partecipanti – insulti al megafono contro il premier Mario Draghi, il segretario della Cgil Maurizio Landini e persino contro la senatrice a vita Liliana Segre: “una donna – le parole ascoltate – che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia: dovrebbe sparire da dove è”.
Niente tensioni a Milano, dove centinaia di persone si sono radunate a piazza Domo e circa 500 a l’Arco della pace. A Torino un centinaio di studenti ‘no green pass’ si è ritrovato nel cortile nel Campus Universitario Einaudi. “Siamo qua per riprenderci l’università liberandola dalle discriminazioni”, hanno sostenuto. Tra le curiosità, infine, c’è da registrare la protesta dei militari dell’Aeronautica promosso dal sindacata Siam ai cancelli d’ingresso della base militare italiana. Al presidio, svolto dalle 7 alle 7.25, hanno partecipato alcune decine di persone.