26 – 31 ottobre (riposo 28 ottobre) | Teatro della Pergola
(martedì, mercoledì, venerdì, sabato, ore 20:45; giovedì, ore 18:45; domenica, ore 15:45)
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con Bubba Music
Stefano Massini, Paolo Jannacci, Daniele Moretto
STORIE
di e con Stefano Massini
pianoforte Paolo Jannacci, tromba Daniele Moretto
Durata: 90 minuti, atto unico
Nella sua “officina del racconto dal vivo”, Stefano Massini, accompagnato dalle composizioni dal vivo di Paolo Jannacci al pianoforte e di Daniele Moretto alla tromba, restituisce, attraverso il potere evocativo della parola, le tante piccole, grandi storie nascoste tra le pieghe del nostro presente.
Storie è al Teatro della Pergola da martedì 26 a domenica 31 ottobre.
Oggi, più che mai, abbiamo compreso il valore immenso della possibilità di ritrovarsi, insieme, nello stesso luogo, ad ascoltare e condividere un racconto che provi a restituire una chiave di lettura di un presente indecifrabile. È un “privilegio” che è stato per molte settimane sospeso, sostituito dalla mediazione, insufficiente, degli schermi.
Dopo Manuale di sopravvivenza, Stefano Massini torna a incontrare, da martedì 26 a domenica 31 ottobre, il pubblico del Teatro della Pergola con le sue storie, tratte dal patrimonio della letteratura europea, individuate tra le pieghe della storia, rintracciate nella quotidianità: sono racconti che aspettano solo di essere scoperti e che Massini, con l’accompagnamento di Paolo Jannacci al pianoforte e di Daniele Moretto alla tromba, porta all’attenzione degli spettatori.
Che cosa c’è prima di un testo? Semplicemente: la scintilla di una storia, l’innamoramento per la sua forza, per gli echi che contiene, e dunque la volontà di raccontarla. Solo che le storie si nascondono ovunque. Soprattutto oggi, nella proliferazione dei mezzi di comunicazione, in cui la bulimia del narrare a tutti i costi si traduce in valanghe di sequenze inutili. Scopri allora che all’alba del Terzo Millennio uno scrittore è innanzitutto questo: un rabdomante, un cercatore d’oro del Klondike alla ricerca di vene sepolte, nascoste, sedimentate. Proviamo a farci strada nell’officina del racconto, laddove prende forma il viaggio antico dell’evocare, quel sistema di metafore e rimandi che Borges definiva incanto, magia, anatomia incredibile del reale. È l’anticamera di future storie, il prologo del non ancora detto, il Libro della Genesi in cui la creazione è ancora tutta da organizzare. In Principio fu il Verbo. Ovvero: niente esisteva, ma tutto cominciò a vivere nell’attimo stesso in cui qualcuno scelse la sua storia. E noi ci stiamo tutti dentro. È solo un gioco di specchi, in fondo.
Stefano Massini