MANOVRA – C’è il via libera definitivo della Camera, Anief: Scuola messa all’angolo e ignorate le nostre richieste, il ritorno in classe sarà difficoltoso
Con l’antidemocratico voto di fiducia imposto dal Governo, arriva a poche ore dalla scadenza il sì definitivo della Camera alla Legge di Bilancio 2022: in questo modo – dopo che prima di Natale avevamo assistito all’approvazione del testo a Palazzo Madama – la manovra finanziaria diventa legge dello Stato, con 355 i favorevoli e 45 contrari. Se a livello parlamentare le decisioni imposte dall’esecutivo sembrano riscuotere consensi, almeno per quel che riguarda la Scuola tra il personale, gli studenti e le famiglie c’è tanto rammarico e un’alta dose di dissenso: ancora una volta, l’Istruzione è stata messa all’angolo.
“Siamo delusi e amareggiati – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché contro questa Legge di Bilancio avevamo espresso tutte le nostre remore. Abbiamo anche fatto uno sciopero, lo scorso 10 dicembre, e proposto prima 31 emendamenti in Senato e nei giorni scorsi altri 11 alla Camera. Ma è stato tutto quasi inutile e tra qualche giorno, con il ritorno in classe, ce ne accorgeremo. Tranne qualche lieve modifica, come l’introduzione incompleta dell’attività motoria alla primaria (perché solo nelle classi quarte e quinte?), il prolungamento dei contratti Covid (perché solo fino al 31 marzo 2022?), il riconoscimento dell’indennità di sede (perché solo nelle piccole isole?), alla fine l’impianto normativo rimane quello ampiamente incompleto del Governo”.
Pacifico ricorda che “non ci sono soluzioni su precariato e reclutamento; tranne i docenti e collaboratori della primaria non c’è l’anticipo pensionistico il personale della scuola, sottoposto a stress e a rischio burnout; gli organici di sostegno continuano ad essere in deroga e precarizzati; non c’è la gratuità dei tamponi; nemmeno l’assunzione dei ricercatori: manca l’assegnazione dell’indennità di rischio biologico e di incarico, e quella di sede andava data a tutti; continua a non esservi volontà di inserire l’organico Covid, tutto, in quello di diritto; manca la conferma nei ruoli di tutti gli assunti, anche di prova, l’assegnazione di risorse maggiori per la valorizzazione dei lavoratori, l’estensione card docenti a personale a tempo determinato amministrativo ed educativo. Continuano a vivere i blocchi alla mobilità del personale e l’assurdo dimensionamento scolastico, la madre di tutti i tagli. No, non ci siamo proprio”, conclude il sindacalista Anief.
LE NOVITÀ PRINCIPALI PER LA SCUOLA
Per la scuola passa il prolungamento degli oltre 40mila contratti Covid, ma solo fino al 31 marzo, con la rimessa in discussione anche delle supplenze dei docenti assunti per l’emergenza per i quali inizialmente erano stati stanziati 300 milioni proprio per la proroga sino alla fine dell’anno scolastico. L’aggiunta di 100 milioni ha “rimescolato” tutto: adesso insegnanti e Ata Covid tornano assieme e hanno la supplenza garantita solo fino al 31 marzo 2022.
Al fine di valorizzare la professione docente, sono stati stanziati 60 milioni ulteriori portando l’incremento medio a lavoratore a 16 euro; si incrementa il Fun per le retribuzioni dei dirigenti scolastici; arriva l’educazione motoria alla primaria ma solo nelle classi quarte e quinte; si stanziano 120 milioni per estendere per i prossimi due anni scolastici l’assegnazione di dirigenti scolastici e Dsga a scuole con almeno 500 studenti, 300 per quelle ubicati in piccole isole e comuni montane; arriva l’indennità, chiesta da Anief, per chi insegna in sede “disagiata” però solo nelle piccole isole; c’è la stabilizzazione dei dipendenti ex Lsu e il supporto psicologico al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie; per il contrasto del cyberbullismo viene istituito il Fondo permanente; si incrementano i finanziamenti alle scuole paritarie con 20 milioni aggiuntivi.
Nel testo approvato, risulta presente anche la riduzione nella sede di prima destinazione, da 5 a 3 anni, dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi all’interno delle istituzioni scolastiche ed educative. Si approvano interventi in materia di attribuzione alle scuole di nuovi dirigenti scolastici e Dsga: riguarda l’assegnazione di entrambe le figure per l’anno scolastico 2021/2022 e i due successivi alle scuole autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 unità per le scuole collocate nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Ci sono misure anche per combattere gli abbandoni scolastici.