Capacity building e sistema sanitario: dal Consorzio Arca un evento per parlare di gestione dell’innovazione da parte delle strutture ospedaliere
Come si crea un ambiente favorevole all’innovazione in ambito medico? Per rispondere a questa domanda il Consorzio ARCA, l’Incubatore d’Imprese dell’Università degli Studi di Palermo, ha coinvolto i principali attori del settore della salute in un Morning Health Talks, il format di eventi ideato e finanziato dalla rete EIT Health dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia con lo scopo di offrire uno spazio di confronto sul futuro del settore dell’healthcare, dal titolo “Startup e fornitori di assistenza sanitaria”.
Da una parte ci sono le strutture ospedaliere che non possono che beneficiare delle idee innovative portate dalle startup, dall’altra ci sono gli startupper che, soprattutto nella fase di industrializzazione dei nuovi prodotti, si trovano ad affrontare processi lenti e farraginosi per i quali chiedono semplificazione.
Quello della capacità di gestione dell’innovazione da parte delle strutture sanitarie è un argomento quanto mai attuale e importante per il settore della salute. E in Sicilia si candida a diventare uno dei driver di cambiamento, come spiega Luca Leonardi, territorial innovation manager del Consorzio ARCA e responsabile del Ris HUB in Sicilia della rete europea EIT Health. «Nell’isola – dice – l’innovazione nel settore dell’healthcare presenta una elevata capacità di crescita. La regione ospita un numero significativo, benché ancora limitato, di piccole imprese nell’area del medtech e delle biotecnologie applicate alla salute umana, e due istituti di eccellenza, gli IRCSS (Institute for Research and Care) di Messina e di Troina per quanto riguarda la ricerca e l’erogazione di cure. Nell’area di Catania esistono piccole e medie imprese legate alla farmaceutica, e a Palermo ha sede l’ATen Center – Advanced Technologies Network Center, un centro di ricerca e sviluppo importante e in crescita nel settore delle biotecnologie applicate alla salute dell’uomo. Inoltre le due università di Palermo e di Catania hanno un capitale umano di grande valore, dotato di competenze di alto livello che vanno assolutamente trattenute sul territorio».
In questo scenario dal grande potenziale, il Morning Health Talks, aperto a tutti i cittadini, agli esperti di settore e agli stakeholder, ha rappresentato un’importante occasione di confronto di respiro internazionale tra i soggetti che a vario titolo possono operare il cambiamento a beneficio del sistema stesso e di tutti i cittadini che usufruiscono poi di prodotti, servizi e cure.
A prendere la parola sono stati, in un talk iniziale, Peter Daly, project manager del gruppo irlandese South Southwest Hospital, responsabile del team di pianificazione in risposta alla pandemia da Covid-19, oltre a punto di contatto per nuove idee e proposte da parte dell’Industria e degli enti di ricerca, che ha evidenziato come anche il sistema sanitario irlandese sia caratterizzato dai tempi lunghi dell’immissione delle innovazioni, e Andrea Pace, delegato alle attività inerenti alla ricerca, al trasferimento tecnologico e ai rapporti con l’amministrazione dell’Università degli Studi di Palermo, che ha sottolineato quanto sia importante sviluppare un’attività di scouting, scovare i desideri di imprenditorialità delle giovani generazioni, degli studenti, e farlo in tempi utili, per evitare tempi morti nel passaggio dalla formazione al mondo del lavoro.
In una successiva tavola rotonda hanno poi dialogato tutti i punti di vista dell’innovazione nel settore salute, con gli interventi di Chiara Maiorino, EIT Health InnoStars Ecosystem Lead per l’Italia, Felice Pecoraro, fondatore della startup AMED che ha brevettato una protesi aortica beneficiando anche dei vantaggi della rete EIT Health, Marcantonio Ruisi, delegato al coordinamento dell’Industrial Liason Office dell’Ateneo di Palermo e delle attività relative alla promozione di spin-off e startup innovative, Alberto Firenze, responsabile dell’Unità Operativa Risk Management e Internazionalizzazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone”, e Federica Destro, program and community specialist presso Open Accelerator, il programma di accelerazione internazionale dedicato alle startup del Life Science creato da ZCube, Zambon Research Venture.
Gli aspetti emersi costituiscono indicazioni rilevanti per il futuro del settore. Innanzitutto il ruolo chiave rivestito dall’education, sia per la creazione di nuovi talenti, i professionisti che a diverso livello andranno a disegnare un nuovo sistema sanitario nazionale in grado di accogliere le sfide dell’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, sia per i clinici, dal momento che spesso le tecnologie non trovano mercato perché il sistema non le conosce e ha come parametro principale la riduzione dei costi.
E poi l’importanza di fare rete, sia al livello locale tra le aziende ospedaliere della regione Sicilia e tra queste e l’università, sia al livello internazionale, come base per operare fino in fondo il trasferimento tecnologico, creare nuove collaborazioni, validare idee, confrontarsi per migliorare il processo di gestione dell’innovazione delle strutture sanitarie e avviare così un processo virtuoso dalle ricadute positive su tutto il territorio.