Cooperazione internazionale. La Regione investe oltre 4 milioni di euro in 3 anni per progetti in Europa, Medio Oriente, Africa e Sud America. Approvato il nuovo piano triennale che fissa priorità geografiche e tematiche, tra queste cambiamenti climatici e uguaglianza di genere
Schlein e Felicori: “La pandemia ci ha insegnato che nessun Paese può risolvere i problemi da solo”
Bologna – Consolidamento dei risultati ottenuti e dei partenariati sviluppati, coinvolgimento sempre più largo degli stakeholder territoriali come Comuni, Ong, associazioni impegnate sul fronte della cooperazione internazionale allo sviluppo, integrazione tra la cooperazione internazionale e la promozione e lo sviluppo della pace.
Sono i tre principali obiettivi individuati nel nuovo documento di indirizzo programmatico triennale sulla cooperazione internazionale e sulla pace, che la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, ha presentato ieri ed è stato approvato in Assemblea legislativa.
Messo a punto, per la parte che riguarda la promozione della pace, anche con il coinvolgimento dell’assessore alla Cultura con delega alla Pace Mauro Felicori, il documento conferma l’importanza che questi temi rivestono per la Regione Emilia-Romagna, coordinatrice del settore cooperazione internazionale all’interno della Conferenza delle Regioni.
“Questi due anni di pandemia hanno acuito le diseguaglianze in tutto il mondo, ma ci hanno anche insegnato che crisi simili richiedono più cooperazione internazionale allo sviluppo, perché nessuno Stato è in grado di risolvere questi problemi da solo- commentano la vicepresidente Schlein e l’assessore Felicori- Per questo la Regione Emilia-Romagna negli ultimi due anni ha aumentato i fondi destinati alla cooperazione internazionale e intendiamo continuare in questa direzione, oltre ad esserci dotati di una strategia regionale attuativa dell’Agenda 2030 e dei suoi obiettivi per lo sviluppo sostenibile, che è un riferimento per tutte le nostre politiche”.
“Anche quando ci occupiamo di cooperazione internazionale e di promozione per la pace- aggiungono Schlein e Felicori- non possiamo farlo senza tenere presente questo contesto. L’educazione alla cittadinanza globale passa infatti attraverso il sostegno di una cultura dei diritti umani e della pace, del dialogo e dell’accoglienza interculturale, della valorizzazione della storia e della memoria dei Paesi coinvolti”.
Il piano 2021-2023
Gli obiettivi da perseguire con i progetti ordinari e strategici di cooperazione internazionale sono quelli dell’Agenda 2030, con particolare attenzione a tre priorità trasversali: nesso tra migrazioni e sviluppo, cambiamenti climatici, uguaglianza di genere in Africa, Medio Oriente, America Latina, Europa balcanica e dell’Est. A questi si aggiungono i progetti di emergenza e di aiuto umanitario finanziati totalmente dalla Regione senza vincoli di natura geografica che saranno gestiti con maggiore flessibilità rispetto al passato. /CC
In allegato, due schede di approfondimento ‘La cultura della pace e i risultati del triennio 2018-2020’ e la ‘Pianificazione 2021-2023’