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Ucraina e Russia al tavolo oggi, nel primo tentativo di dialogo dall’inizio della guerra innescata dall’invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin. Le due delegazioni, secondo le news diffuse ieri, si incontreranno al confine tra Ucraina e Bielorussia, vicino al fiume Pripyat.
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, non crede a un esito positivo dei negoziati in programma domani per fermare la guerra con la Russia innescata dall’invasione ordinata da Vladimir Putin. “Ma proviamo, così che nessun cittadino dell’Ucraina dubiti che io, in quanto presidente, abbia provato a fermare la guerra quando c’era ancora una possibilità, sebbene piccola”, ha detto Zelensky in un video, come riporta ‘Kyiv Independent’. I colloqui andranno in scena al confine tra Ucraina e Bielorussia.
Il presidente bielorusso Aleksander Lukashnko “ha assicurato che dal suo territorio non arriveranno sull’Ucraina missili, caccia ed elicotteri”, ha detto Zelensky, che ha definito “sostanziale” il colloquio telefonico avuto con Lukashenko.
“Abbiamo convenuto – aveva spiegato Zelensky in precedenza nel corso della giornata – che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat. Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina”.
Anonymous ha rivendicato di aver reso irraggiungibile anche il sito del ministero dell’Energia russo. “Tango down’, ovvero ‘Obiettivo centrato’, si legge in un tweet del collettivo riferito a questo ministero chiave di Mosca. Il collettivo di hacker ha rivendicato di aver reso irraggiungibili dall’invasione dell’Ucraina circa 300 siti internet di compagnie, banche e media statali russi tra cui quelli dei colossi energetici Gazprom, Lukoil e Rosneft e, apparentemente, quello dell’agenzia stampa Tass.
Un profilo Twitter del collettivo ha pubblicato uno stato, corredato dalla bandiera ucraina, che recita: “Avreste dovuto prevederci”. Un altro account legato ad Anonymous ha affermato che i canali della Tv di stato russa sono stati violati “per trasmettere la verità su ciò che accade in Ucraina”. Un profilo ha pubblicato il video della Tv di stato russa che, violata, trasmetteva l’inno nazionale ucraino e presunte comunicazioni militari russe intercettate dagli hacker.
I membri del collettivo hanno pubblicato ieri un comunicato stampa video in cui hanno promesso che “queste azioni continueranno” poiché “gli attivisti non rimarranno inattivi mentre le forze russe uccidono persone innocenti che cercano di difendere la loro patria”.
Anonymous ha rivendicato di aver reso irraggiungibile anche il sito del ministero dell’Energia russo. “Tango down’, ovvero ‘Obiettivo centrato’, si legge in un tweet del collettivo riferito a questo ministero chiave di Mosca. Il collettivo di hacker ha rivendicato di aver reso irraggiungibili dall’invasione dell’Ucraina circa 300 siti internet di compagnie, banche e media statali russi tra cui quelli dei colossi energetici Gazprom, Lukoil e Rosneft e, apparentemente, quello dell’agenzia stampa Tass.
Un profilo Twitter del collettivo ha pubblicato uno stato, corredato dalla bandiera ucraina, che recita: “Avreste dovuto prevederci”. Un altro account legato ad Anonymous ha affermato che i canali della Tv di stato russa sono stati violati “per trasmettere la verità su ciò che accade in Ucraina”. Un profilo ha pubblicato il video della Tv di stato russa che, violata, trasmetteva l’inno nazionale ucraino e presunte comunicazioni militari.
Il Canada ha annunciato l’invio di materiale militare protettivo, tra cui elmetti e giubbotti anti proiettili, all’esercito ucraino, ma ha ribadito il suo no allo schieramento di truppe contro la Russia. “L’esercito ucraino ha bisogno di elmetti, giubbotti anti proiettili, maschere antigas e attrezzature per la visione di notte”, ha detto il ministro degli Esteri canadese, Melanie Joly.
Il Canada ha annunciato l’invio di materiale militare protettivo, tra cui elmetti e giubbotti anti proiettili, all’esercito ucraino, ma ha ribadito il suo no allo schieramento di truppe contro la Russia. “L’esercito ucraino ha bisogno di elmetti, giubbotti anti proiettili, maschere antigas e attrezzature per la visione di notte”, ha detto il ministro degli Esteri canadese, Melanie Joly.
Johnson: “Trattative? Ho dubbi sulla sincerità di Putin”
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, dubita della “sincerità” di Putin nei colloqui che si apriranno lunedì mattina con l’Ucraina. Putin ha deciso “una guerra contro il popolo dell’Ucraina. Se vuole fermarsi, ritirarsi, se vuole negoziare, sono buone notizie. Ho i miei dubbi. Devo dirlo. Nulla finora nel suo comportamento mi fa pensare che sia sincero”, ha detto Johnson parlando ai giornalisti durante una vista di solidarietà alla cattedrale cattolica ucraina di Londra, riferisce la Cnn. Se Putin è sincero, allora “deve ritirare la sua macchina da guerra dall’Ucraina”.
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, dubita della “sincerità” di Putin nei colloqui che si apriranno lunedì mattina con l’Ucraina. Putin ha deciso “una guerra contro il popolo dell’Ucraina. Se vuole fermarsi, ritirarsi, se vuole negoziare, sono buone notizie. Ho i miei dubbi. Devo dirlo. Nulla finora nel suo comportamento mi fa pensare che sia sincero”, ha detto Johnson parlando ai giornalisti durante una vista di solidarietà alla cattedrale cattolica ucraina di Londra, riferisce la Cnn. Se Putin è sincero, allora “deve ritirare la sua macchina da guerra dall’Ucraina”
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Ucraina, in Russia lunghe code agli sportelli Bancomat
Timori per denaro contante. Nuove proteste nel Paese, migliaia di arresti
© EPA
Eloisa Gallinaro
ROMA
27 febbraio 202219:25NEWS
La repressione della polizia è brutale e non guarda in faccia nessuno.
Gli agenti in assetto anti sommossa che presidiano le strade invase dai manifestanti in decine di città russe trascinano via anziani, donne, ragazzi.
Dai social rimbalzano le immagini di una protesta coraggiosa contro l’invasione dell’Ucraina che non si ferma e che è comunque minoranza, ma che testimonia di un disagio che nemmeno la paura del carcere riesce a fermare. Dal 24 febbraio, primo giorno di guerra, sono oltre 4.500 gli arresti.
Solo oggi oltre 900 attivisti sono stati fermati durante le manifestazioni che hanno attraversato 44 città della Russia, da Mosca alla Siberia. ‘No alla guerra’ gridava la gente che per il quarto giorno consecutivo ha protestato invadendo da una parte e dall’altra la Newsky prospekt, centralissima strada di San Pietroburgo, teatro anche oggi di una protesta pacifica sgomberata con violenza dalla polizia. Anche in Bielorussia la gente è scesa in piazza contro la guerra e contro il coinvolgimento del regime del presidente Alexandr Lukashenko. E a far rimbalzare la protesta su Twitter, con un video, ci ha pensato la leader dell’opposizione Sviatlana Tsikhanouskaya. Ma sulla scena della protesta si affacciano cautamente anche nomi di insospettabili. “Serve la pace, i colloqui tra Russia e Ucraina devono iniziare il prima possibile!”, ha scritto sul suo canale Telegram l’oligarca Oleg Deripaska, molto vicino al presidente russo Vladimir Putin. Si è addirittura scusato il capodelegazione russo alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite Oleg Anisimov definendo “ingiustificabile” l’invasione russa dell’Ucraina.
“Consentitemi di porgere le scuse da parte di tutti i russi che non sono stati capaci di prevenire questo evento”, ha detto durante un meeting virtuale al quale ha partecipato anche la delegata ucraina Svitlana Krakovska. E dopo la denuncia della guerra da parte di celebrità russe come il seguitissimo anchor Maksim Galkin, la rockstar Zemfira Ramazanova, il cantante Valery Meladze, anche il rapper Oxxcymiron, già in passato critico di Putin, ha cancellato indefinitamente sei concerti già sold out a Mosca e a San Pietroburgo. “Non posso intrattenervi quando i missili russi stanno cadendo sull’Ucraina” ha dichiarato. Con un post sul suo account Instagram, si è dissociato pubblicamente anche l’attore Danila Kozlovsky, – tra i protagonisti di Vampire Academy e della serie Vikings – che definisce la guerra “una catastrofe”. Ma non c’è solo la denuncia della guerra. C’è anche la paura. E iniziano a vedersi a Mosca, a San Pietroburgo, a Khimki, le immagini iconiche che da sempre accompagnano le crisi: le file davanti ai bancomat per prelevare contanti. La Banca Centrale russa ha rassicurato i cittadini spiegando che “tutti i fondi” dei clienti “sono al sicuro e disponibili in qualsiasi momento”. Ma l’impatto psicologico delle notizie sulla decisione dei leader europei e degli Usa di escludere diverse banche russe dal sistema internazionale di trasferimento fondi Swift, è forte, e alimenta tra la gente i timori per la tenuta del sistema bancario.
Guerra in Ucraina, l’ambasciata degli Stati Uniti in Russia esorta i propri connazionali a considerare di partire “immediatamente”. L’invito a causa del numero crescente di compagnie aeree che stanno cancellando i voli in partenza e in arrivo nel Paese a causa della chiusura dello spazio aereo.
In un comunicato, l’ambasciata chiede “ai cittadini di americani di valutare di partire dalla Russia immediatamente attraverso le opzioni commerciali ancora disponibili”.
Stessa raccomandazione anche dalla Francia. Il Paese D’Oltralpe si è rivolto ai suoi concittadini “di passaggio in Russia, chiedendogli di lasciare il paese “senza indugio” di fronte “alle restrizioni crescenti alla circolazione aerea fra la Russia e all’Europa”. Il ministero degli Esteri raccomanda anche ai concittadini in Bielorussia di lasciare al più presto il Paese via terra.