Il personale dell’UNHCR distribuisce coperte termiche al valico di frontiera di Shehyni alle persone costrette a fuggire dall’Ucraina in attesa di entrare in Polonia. © UNHCR/Valerio Muscella
Ginevra, 18 marzo 2022
UNHCR: crescono i bisogni in Ucraina e nei Paesi limitrofi, chiediamo la cessazione delle ostilità
Con più di 3,1 milioni di rifugiati costretti a fuggire all’estero nelle ultime tre settimane e milioni di persone sfollate all’interno del Paese, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, avverte che le esigenze umanitarie in Ucraina stanno aumentando esponenzialmente.
Oltre a quanti sono stati costretti a fuggire, circa 13 milioni di persone stanno soffrendo le conseguenze della guerra nelle aree più duramente colpite all’interno del Paese e necessitano di assistenza umanitaria e protezione.
Molte persone sono intrappolate in aree in cui il conflitto continua ad acuirsi e, a causa dell’interruzione dei servizi essenziali, non riescono a procurarsi beni di prima necessità quali cibo, acqua e farmaci.
Le notizie relative alla situazione umanitaria in queste aree sono scioccanti: l’Agenzia continua a chiedere che siano garantiti la protezione dei civili e delle infrastrutture civili e il rispetto del diritto umanitario internazionale, e si appella ai Paesi confinanti affinché continuino a tenere aperte le frontiere alle persone in fuga.
Come ricordato dall’UNHCR fin dallo scoppio delle ostilità, la portata e la velocità di espansione dell’esodo interno e di quello di rifugiati dall’Ucraina, nonché le esigenze umanitarie che ne derivano, non farebbero che aumentare, se la situazione si dovesse aggravare.
In Ucraina:
La situazione sul piano umanitario in città quali Mariupol e Sumy è drammatica, con i civili esposti alle conseguenze potenzialmente fatali della carenza di cibo, acqua e farmaci. L’UNHCR sta monitorando da vicino le negoziazioni volte a garantire passaggi sicuri e ha già predisposto scorte di aiuti umanitari. L’Agenzia è pronta a recapitare aiuti vitali nella città di Sumy non appena le condizioni lo permetteranno.
A Odesa, le autorità hanno rivolto un appello affinché siano garantiti aiuti alimentari capaci di soddisfare le esigenze di circa 450.000 persone in città, nonché farmaci. Alla data di giovedi 17 marzo, una postazione permanente assicura consulenza in materia di protezione e in ambito sociale e legale presso la stazione ferroviaria, nella quale transitano quotidianamente da 600 a 800 persone in fuga da Mykolaiv e dirette verso le province occidentali dell’Ucraina.
Nell’Ucraina orientale, le esigenze umanitarie stanno divenendo ancora più urgenti. Oltre 200.000 persone sono ora prive di accesso all’acqua in numerose località della regione di Donetsk, mentre i costanti bombardamenti sulla regione di Luhansk hanno distrutto alcune località per l’80 per cento, lasciando 97.800 famiglie senza corrente elettrica.
Mentre gli attacchi mirati contro i civili e le infrastrutture civili e l’assenza di passaggi sicuri stanno facendo aumentare i rischi di protezione e minacciando gravemente la vita di migliaia di persone, i gruppi di persone vulnerabili – quali donne e minori, persone con disabilità o gravi malattie, nonché persone anziane e gruppi minoritari – devono far fronte a un crescente numero di ostacoli nell’accedere a servizi fondamentali quali trasporti, cibo, acqua, farmaci e assistenza sanitaria di emergenza, nelle aree colpite.
Nell’ambito della risposta umanitaria in Ucraina, e in stretto coordinamento con le autorità locali e altre agenzie umanitarie, l’UNHCR continua a supportare l’allestimento di centri di accoglienza, distribuire beni di prima necessità e alloggi di emergenza, e rafforzare l’assistenza presso i valichi di frontiera all’interno dell’Ucraina. I servizi di protezione non smettono di rivestire un ruolo di primaria importanza e l’Agenzia continua a facilitare l’accesso ad assistenza legale, sostegno psicosociale e altre forme di supporto ai più vulnerabili.
L’UNHCR è in procinto di lanciare un programma completo di assistenza in denaro su larga scala per aiutare gli sfollati interni. Il programma permetterà di rispondere alle esigenze più pressanti, quali affitto, cibo e articoli per l’igiene. Gli aiuti in contanti permetteranno alle persone di prendere decisioni vitali, soddisfare le proprie esigenze secondo le priorità e contribuire all’economia locale. L’UNHCR ha avviato le procedure di registrazione degli sfollati interni per il proprio programma a Leopoli il giovedi 17 marzo e, progressivamente, farà altrettanto in altre città e regioni.
Fuori dall’Ucraina:
Il personale dell’UNHCR sul campo effettua regolari attività di monitoraggio in materia di protezione – presso i principali valichi di frontiera, centri di transito, centri di accoglienza e altre località presso cui i rifugiati transitano o si raccolgono – per valutare le esigenze di protezione e assistere le autorità nel farvi fronte.
Considerato che donne e minori costituiscono circa il 90 per cento delle persone fuggite dall’Ucraina in direzione dei Paesi limitrofi, l’UNHCR e altre agenzie hanno avvertito del crescente rischio che si verifichino casi di tratta e sfruttamento. Dati i rischi di protezione estremamente elevati, UNHCR e partner stanno disseminando informazioni chiave ed promuovendo attività di sensibilizzazione per allertare i rifugiati in merito ai rischi di tratta, sfruttamento e abusi.
L’Agenzia ha inviato sul campo Coordinatori delle attività di protezione da abusi e sfruttamento sessuale (PSEA), Esperti di attività di protezione in materia di genere e minori in Polonia, Moldavia, Ungheria e Romania e ha allestito strutture di coordinamento delle attività di protezione insieme ad altri partner e autorità nazionali per assicurare un approccio efficace e coerente.
In risposta all’emergenza in Ucraina, UNHCR e UNICEF hanno concordato di lanciare congiuntamente il progetto ‘Blue Dots’ (‘Punti blu’) in 6 Paesi (Repubblica Ceca, Ungheria, Moldavia, Polonia, Romania e Slovacchia). Altri Paesi potrebbero unirsi a seconda dell’evolversi della situazione e delle esigenze rilevate sul campo.
I punti Blue Dots sono postazioni specifiche, con spazi sicuri che assicurano un numero minimo di servizi protezione rivolti a bambini, famiglie e altre persone portatrici di esigenze particolari, a sostegno dei servizi esistenti e degli sforzi profusi dai governi.
Tali postazioni mirano a migliorare l’accessibilità e la standardizzazione dei servizi forniti dai diversi partner, e possono essere immediatamente riconosciute mediante il proprio logo – il ‘Blue Dot’. I ‘Blue Dots’ sono divenuti una componente riconoscibile dell’assistenza di emergenza, nonché un buon esempio di inclusività nella collaborazione, in cui tutti i servizi sono benvenuti, purché soddisfino le norme pertinenti in materia di protezione.