Sottoscritto protocollo d’intesa fra gepafin e fondazione umbra per la prevenzione dell’usura, sinergia per ampliare e rafforzare il contrasto al fenomeno dell’usura.
Perugia, 21 apr. 022 – È stato sottoscritto oggi a Palazzo Donini, alla presenza della Presidente della Regione Umbria, un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura fra Gepafin e la Fondazione Umbra per la Prevenzione dell’Usura. A siglarlo il Presidente della società finanziaria partecipata dalla Regione e il Presidente della Fondazione.
Un’intesa che riveste particolare importanza, per la Presidente della Regione, calandosi nel contesto di crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 e dagli impatti dell’attuale situazione geopolitica internazionale, che ha come obiettivo principale quello di facilitare l’erogazione di prestiti da parte delle banche, attraverso la concessione di garanzie, per affrontare le problematiche di persone e imprese che altrimenti ne sarebbero escluse.
Altro tema rilevante, per la Presidente, l’impegno condiviso a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione per favorire la diffusione della conoscenza e consapevolezza delle attività volte a prevenire il fenomeno dell’usura e ogni forma di illegalità, con il coinvolgimento degli Ordini professionali e delle Associazioni di categoria. L’intesa, ha sottolineato, contribuisce a potenziare gli interventi di sostegno economico attivati dalla Regione per il sistema produttivo e per le famiglie, attraverso un lavoro di squadra fra istituzioni e società partecipate e collegate attorno a un comune obiettivo.
Il protocollo d’intesa siglato oggi, per il Presidente della Fondazione Umbra per la Prevenzione dell’Usura, con una forte valenza per la collaborazione che si è creata, consente di risolvere parte di un problema di non poco conto generato dalle normative in tema bancario, facilitando l’erogazione del credito alle persone a rischio di usura da parte della Fondazione, che può operare – ha spiegato – soltanto attraverso garanzie fidejussorie, non molto apprezzate da istituti bancari. Un problema che poteva portare ad un affievolimento dell’intensità dell’azione della Fondazione, sottoposto alla Presidente della Regione, che ha trovato positiva soluzione grazie alla disponibilità assoluta della società finanziaria partecipata dalla Regione e del suo Presidente. A sbloccare la situazione l’accordo che prevede che Gepafin rilasci in favore dei soggetti indicati dalla Fondazione una garanzia controgarantita dai Fondi costituiti presso la stessa Fondazione, che consentirà l’accesso al credito da parte delle banche e scongiurerà così eventuali contatti con la rete dell’usura.
L’intesa consente di dare operatività alla Fondazione, ha rimarcato a sua volta il Presidente di Gepafin, dando risposte a soggetti in difficoltà per problematiche di sovraindebitamento e a chi è protestato, condizioni pregiudizievoli per l’accesso al credito bancario. È una risposta aggiuntiva alle necessità delle classi disagiate, nel rispetto delle normative vigenti, intervenendo per favorire la loro attuazione. Il Presidente di Gepafin ha ricordato al riguardo la legge 3/2012 cosiddetta “Salvasuicidi”, per le persone in stato di sovraindebitamento, che finora ha incontrato difficoltà attuative su cui il protocollo agisce mettendo a supporto procedure che consentono di predisporre un piano credibile e ottenere finanziamenti. Il Presidente di Gepafin si è soffermato sull’altro pilastro dell’accordo che, con la garanzia rilasciata da Gepafin, apre al protestato un nuovo percorso di finanziamento, reinserendolo nel sistema di credito e migliorando le sue condizioni di vita e nel tessuto sociale.
Nell’ambito dell’incontro per la firma, il Presidente della Fondazione Umbra per la Prevenzione dell’Usura ha tracciato un primo bilancio della misura per il contrasto al caro bollette di cui potranno usufruire, per il 2022, le famiglie umbre in difficoltà economica. Gli uffici della Fondazione hanno istruito finora 72 pratiche (44 in provincia di Perugia e 28 in quella di Terni), con oltre 52.400 euro di bollette pagate. Aldilà dei risultati, ha rilevato, sono stati risolte situazioni gravissime, dando una risposta immediata alle famiglie. Un aiuto che proseguirà, fino all’esaurimento del plafond di 120mila euro messo a disposizione.