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4 dicembre, ore 16:30 | Teatro di Rifredi Prima nazionale
E LA FAVOLA INSEGNA CHE…
AL LUPO, AL LUPO!
ispirato alle favole di Esopo e Fedro
testo e regia Andrea Bruno Savelli
con Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi
video scenografie Giuseppe Ragazzini
costumi Elena Bianchini
luci Henry Banzi
produzione Teatro della Toscana
Domenica 4 dicembre, ore 16:30, al Teatro di Rifredi, secondo appuntamento con la rassegna Le domeniche delle famiglie: Andrea Bruno Savelli dirige in prima nazionale E la favola insegna che… Al lupo, al lupo! con Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi.
Le video scenografie sono di Giuseppe Ragazzini, i costumi di Elena Bianchini, le luci di Henry Banzi.
Una produzione del Teatro della Toscana rivolta a bambine e bambini dai 6 ai 10 anni.
Al lupo, al lupo! è il primo dei due spettacoli dedicati alle favole di Esopo e Fedro, a febbraio (domenica 5, ore 16:30) gli attori e tutta la compagine artistica torneranno con La volpe e l’uva per un’altra domenica da favola.
La favola tradizionale – nata in oriente, passata poi in Grecia, a Roma e in tutto l’occidente – non era solamente un “intrattenimento per bambini”. Era una forma di pedagogia popolare, un modo non pedante o autoritario per tramandare esperienze – anche drammatiche – di vita vissuta, per mettere in guardia da comportamenti irresponsabili o da persone false e avide o per sbeffeggiare i presuntuosi e gli sciocchi. Una sorprendente caratteristica di queste favole, così come ce le hanno tramandate Esopo e Fedro, è la loro fulminante brevità. Lo spettacolo di Andrea Bruno Savelli fa propria questa sfida, ritrovando nel nostro presente, soprattutto nei social e nei mezzi di comunicazione, un’identica pulsione alla brevità, alla velocità, all’istantanea, con però una sostanziale differenza: la sparizione dei contenuti a favore dell’apparire, dell’esserci, della ricerca del consenso. Tre giovani d’oggi si muovono tra gli scenari di questa moderna civiltà dell’immagine – attraverso le fantasiose video-scenografie di Giuseppe Ragazzini – per recuperare quei contenuti perduti, alla cui ricerca parteciperanno direttamente anche i giovani spettatori dello spettacolo.