A Palermo 41 anni fa Pio La Torre e Rosario Di Salvo venivano ammazzati dai killer di Riina e della mafia. Erano anni terribili per questa città e questo Paese. Anni di mattanza. Anni in cui la risposta mafiosa alle forze sane della Sicilia era affidata ai mitra e al tritolo.
Noi oggi non ci dobbiamo limitare a ricordare come è morto Pio e come è morto Rosario. Noi dobbiamo fare di più, dobbiamo commemorare e fare tesoro di come sono vissuti. Nelle loro vite, infatti, c’è il senso profondo di un impegno e di una lotta che ancora oggi ha molto da insegnarci. Una lotta che non fu soltanto contro la mafia ma in primo luogo una battaglia per il miglioramento delle condizioni materiali di lavoratrici e lavoratori, per la giustizia sociale, per la democrazia.
Trending
- “L’Università e lo Steri. Il racconto del restauro”
- Allerta Meteo sull’Appennino centro orientale
- Robert Treviño inaugura la Stagione Sinfonica 2023-2024
- Da Roma Capitale e ACLI 5 spot antitruffa
- “Fiabe” presso il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio
- Padova: “Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani!”
- Roma: 1 Dicembre lotta all’AIDS, Test Day pubblico in Campidoglio
- Diritto alla casa, Cgil e Sunia Firenze lanciano la petizione