Stagione 2022-23 / Opere
Evgenij Onegin
Sala Grande
Durata: 180 minuti
Biglietti da € 18,00
Lo spettacolo
Informazioni
Lo spettacolo
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Direttore Omer Meir Wellber
Regia Julien Chavaz
Regista collaboratrice Annemiek van Elst
Scene Amber Vandenhoeck
Costumi Sanne Oostervink
Luci Eloi Gianini
Assistente alla regia Fleur Snow
Assistenti ai costumi Maartje Prins e Nadine Hempel
Coach lingua russa Stanislav Chernyshov
Allestimento Theater Magdeburg / Opéra de Lorraine
Personaggi e interpreti
Larina Helene Schneiderman
Tat’jana Carmen Giannattasio (19, 21, 23, 25) / Natalia Tanasii (20, 24)
Olga Victoria Karkacheva
Filipievna Margarita Nekrasova
Evgenij Onegin Artur Rucinski (19, 21, 23, 25) / Nikolai Zemlianskikh (20, 24)
Vladimir Lenskij Saimir Pirgu (19, 21, 23, 25) / Pavel Petrov (20, 24)
Principe Gremin Giorgi Manoshvili
Monsieur Triquet/Un contadino James Kryshak
Zareckij/Un capitano Andrii Ganchuk
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Maestro del Coro Salvatore Punturo
Informazioni
Biglietti in vendita dal
2 aprile 2023
FONDAZIONE TEATRO MASSIMO DI PALERMO ·
PIAZZA VERDI 90138 PALERMO · PARTITA IVA: 00262030828
Home / Area stampa / Omer Meir Wellber dirige al Teatro Massimo di Palermo “Evgenij Onegin” di Čajkovskij con la regia di Julien Chavaz
Omer Meir Wellber dirige al Teatro Massimo di Palermo “Evgenij Onegin” di Čajkovskij con la regia di Julien Chavaz
16 Maggio 2023 | Comunicati stampa
Condividi su:
Comunicato Stampa, Palermo 16 maggio 2023
Dopo 24 anni di assenza torna dal 19 al 25 maggio sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo il capolavoro del teatro musicale russo, “Evgenij Onegin”, di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
A dirigerlo Omer Meir Wellber con un cast che vede nei ruoli principali Carmen Giannattasio e Artur Rucinski. La regia è del regista svizzero Julien Chavaz.
Diretta streaming sulla Web Tv del Teatro, venerdì 19 maggio, dalle 20:00
Torna da venerdì 19 maggio alle 20:00, sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo dopo 24 anni di assenza, Evgenij Onegin, l’opera lirica in tre atti e sette quadri, composta nel 1878 da Pëtr Il’ič Čajkovskij, nell’allestimento del Teatro dell’Opera di Magdeburgo e dell’Opéra de Lorraine. Sul podio dell’Orchestra delTeatro Massimo, dirige il maestro Omer Meir Wellber che l’aveva già fortemente voluta come opera inaugurale della Stagione 2021, poi sospesa e riprogrammata a causa del Covid. La mise en scène è del regista svizzero Julien Chavaz.
Una storia semplice, di inquietudini, disincanto, amori perduti e rimpianti, trasformata in un capolavoro in versi dal genio di Puškin e dalla sensibilità di Čajkovskij che ne ha fatto un’opera cardinale del teatro musicale.
Rappresentato solo due volte al Teatro Massimo, nel 1975 e nel 1999, Evgenij Oneginsarà presentato nella versione originale in russo con sovratitoli in italiano e inglese. La protagonista, Tatiana, che nell’ultimo allestimento del 1999 a Palermo fu di Mirella Freni, è il soprano Carmen Giannattasio che padroneggia il ruolo in virtù di una laurea in russo, oltre che per la sua voce brillante e la sua abilità drammatica. Nel cast alternativo Tatiana è il soprano moldavo Natalia Tanasii. Il baritono polacco Artur Rucinski è Onegin, archetipo dell’eroe romantico, ruolo che ha segnato il successo della sua carriera fin da quando venne chiamato a cantarlo da Daniel Barenboim nel 2010. Nelle repliche è Nikolai Zemlianskikh. I mezzosoprani Helene Schneiderman e Victoria Karkacheva interpretano rispettivamente Larina e Olga, mentre il poeta romantico Vladimir Lenskij è il tenore albanese Saimir Pirgu, che il pubblico palermitano ha avuto modo di ascoltare e amare nei panni di Alfredo nella Traviatapresentata a inizio stagione. Nelle repliche successive Lenskij è Pavel Petrov. Completano il cast Margarita Nekrasova nei panni di Filipp’evna, Giorgi Manoshviliè il Principe Gremin, James Kryshak Monsieur Triquet e Un contadino, Andrii Ganchuk Zareckij/Un capitano. La scenografia è firmata da Amber Vandenhoeck, i costumi da Sanne Oostervink. Luci di Eloi Gianini. Ad affiancare Julien Chavaz, la regista collaboratrice Annemiek van Elst e l’assistente alla regia Fleur Snow.
Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo. Repliche fino al 25 maggio.
“Due artisti geniali si sono “incontrati” in un’opera e si completano a vicenda (come forse solo Maurice Maeterlinck e Claude Debussy in Pelléas et Mélisande)” – dice il regista Julien Chavaz, direttore generale del Teatro di Magdeburgo, affermato per le sue regie di opere contemporanee e di teatro musicale. Puškin riesce non solo a raccontare una storia meravigliosa – questo succede in tanti romanzi – ma a raccontarla in modo tale che le parole, la loro connessione, la struttura delle frasi e l’intera costruzione dispieghino un enorme potenziale emotivo. Se a questo si aggiunge la musica di Čajkovskij, questo potenziale si moltiplica. Ed è bello poter raccontare una storia così semplice in modo così emozionante”.
Affascinato dai versi e dall’umanità dei personaggi del romanzo di Puškin, Čajkovskijne realizza anche il libretto con l’aiuto del fratello Modest e di Konstantin Stepanovič Šilovskij. creando un collage del romanzo. E ne fa un manifesto della sua idea di teatro: la messa in scena di un’opera, a suo avviso, non deve avvalersi di storie complesse, esotismi e colpi di scena per colpire i sentimenti del pubblico, ma affidarsi piuttosto all’umanità e all’interiorità dei personaggi, tanto più convincenti quanto più reali e veri. «Voglio comporre un dramma interiore forte, basato su situazioni e conflitti che ho provato e visto, che mi tocchino sul vivo – dirà – Chi ritiene l’azione scenica condizione primaria di un’opera, non sarà soddisfatto della mia opera. Chi invece cerca la riproduzione musicale di sentimenti normali, universali, lontani dalla tragicità esteriore, dalla teatralità, saranno (spero) contenti». Nell’opera di Puškin Čajkovskij trova anche la possibilità di coniugare l’atmosfera serena e lenta della campagna, con l’uso di canzoni popolari, e danze dell’alta società, in particolare il valzer che è uno dei suoi segni distintivi anche nei balletti e nelle sinfonie. La vicenda di Onegin infatti è ambientata a San Pietroburgo e nella campagna circostante intorno al 1820. E ruota intorno al giovane e inquieto protagonista, incapace di amare, annoiato e smanioso di un altrove irraggiungibile, sempre alla ricerca di nuove prospettive che non realizzerà mai.
Onegin disdegna la società di provincia e l’amore della giovane Tatiana, macchiandosi della morte in duello dell’amico Lenskij (sorte a cui sarà destinato lo stesso Puškin), finendo per rimpiangere le proprie scelte e l’amore perduto.
“Evgenij Onegin di Čajkovskij è una delle opere che amo di più – dice il direttore musicale del Teatro Massimo Omer Meir Wellber – sia perché è proprio con Oneginche ho iniziato la mia collaborazione con Daniel Barenboim – e questo mi riempie ancora di nostalgia – ma anche perché è un’opera che affronta con grande profondità il tema del destino. «Ogni giorno che passa non torna» diceva mio padre, e ognuno di noi paga un prezzo molto alto per scelte da cui non è possibile tornare indietro. Uno scrittore israeliano che mi sta a cuore scriveva che «in letteratura la vera tragedia non è racchiusa in una storia triste ma nello spazio tra quello che è successo e quello che avrebbe potuto succedere. E più grande è questo spazio, più profonda è la tragedia». Onegin per me è tutto questo”.
Evgenij Onegin sarà in scena venerdì 19 maggio, ore 20:00 (turno Prime); sabato 20:00, ore 18:30 (turno Opera); domenica 21, ore 17:30 (turno D); martedì 23, ore 18:30 (turno C); mercoledì 24, ore 18:30 (turno Scuola); giovedì 25, ore 18:30 (turno B). La “prima” di venerdì 19 maggio sarà disponibile dalle 20:00 anche in diretta streaming sulla Web Tv del Teatro, diretta da Gery Palazzotto con la regia di Antonio Di Giovanni e l’editing di Davide Vallone.