Territorio. Rigenerazione e coesione sociale: presentata oggi l’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss) del Comune di Piacenza. Cinque progetti e un investimento di oltre 10,5 milioni di euro. Bonaccini: “Insieme agli Enti locali per una crescita sostenibile e inclusiva”. Tarasconi: “Percorso condiviso, che permette di affrontare le sfide per il futuro dei singoli territori con unità d’intenti”
Dopo Modena e l’Unione Terre d’Argine, oggi, nella sala del Consiglio comunale, la presentazione dell’Accordo con il Comune di Piacenza
Bologna – Riqualificazione del patrimonio edilizio e del polo logistico, città della cultura dello studio e della salute, politiche per l’inclusione sociale.
Sono alcuni degli obiettivi previsti dall’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss) del Comune di Piacenza, presentata oggi nella sala del Consiglio comunale dal presidente Stefano Bonaccini e dalla sindaca Katia Tarasconi: 5 i progetti che hanno ricevuto nelle scorse settimane il via libera della Regione Emilia-Romagna. Potranno contare su 8.470.000 euro di contributo Fesr e Fse+ per un investimento complessivo di oltre 10,5 milioni di euro.
In particolare, i progetti riguardano: il rafforzamento del “Laboratorio aperto” a supporto della transizione digitale attribuendo nuovi ruoli all’esperienza; la realizzazione di pensiline fotovoltaiche sul parcheggio scambiatore compreso tra viale Malta e viale Palmerio a servizio dell’edificio di viale Beverora di proprietà comunale; la riqualificazione della biblioteca Passerini-Landi; la demolizione e ricostruzione della biblioteca di viale Dante Alighieri; la realizzazione dell’hub di comunità e nuovo centro interculturale Spazio 2.
Quella del Comune di Piacenza è una delle 14 ATUSS dell’Emilia-Romagna, uno strumento di programmazione territoriale individuato dalla Regione per raggiungere gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in stretta collaborazione con i territori: i 9 Comuni capoluogo, Cesena (con Mercato Saraceno, Montiano e Sarsina), il Nuovo Circondario Imolese, e le Unioni Bassa Romagna, Romagna Faentina e Terre d’Argine.
Complessivamente sono a disposizione risorse per 114,5 milioni di euro grazie alla programmazione dei fondi europei FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FSE+ (Fondo Sociale Europeo Plus) 2021-2027 che, considerando il cofinanziamento locale, mobiliteranno investimenti per oltre 164 milioni.
“Una città che punta su innovazione, ambiente, riqualificazione e rigenerazione urbana come leve per uno sviluppo sostenibile- commenta il presidente Bonaccini-. La Atuss del Comune di Piacenza, firmata oggi, è un nuovo tassello nel nostro percorso per una crescita inclusiva, da costruire insieme agli Enti locali. La strategia messa a punto dal Comune guarda, nell’integrazione tra diversi fondi, ad una città che riqualifica il proprio patrimonio edilizio e culturale e che vuole incrementare la sostenibilità del polo logistico. Ma non esiste sostenibilità senza coesione sociale, quindi giusto e importante offrire anche misure e servizi che contribuiscano a migliorare la qualità della vita, e in questa direzione va proprio l’Atuss di Piacenza”.
“La sottoscrizione dell’accordo per l’Atuss – sottolinea la sindaca Tarasconi- dà concretezza e slancio ai grandi progetti che cambieranno il volto di Piacenza nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e della rigenerazione urbana, in stretta connessione con gli obiettivi dell’Agenda 2030 cui l’Amministrazione comunale ha voluto legare le proprie linee programmatiche di mandato. Ringrazio la Regione Emilia-Romagna e il presidente Stefano Bonaccini per l’attuazione di questo percorso condiviso, che permette una programmazione a medio e lungo termine in grado di indirizzare in modo più incisivo ed efficace i finanziamenti europei, affrontando le sfide per il futuro dei singoli territori con unità d’intenti”.
Le ATUSS regionali
In Emilia-Romagna sono 14 le ATUSS: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna, Rimini, Cesena (con Mercato Saraceno, Montiano e Sarsina), Nuovo Circondario Imolese, Unione Terre d’Argine, Unione Bassa Romagna, Unione Romagna Faentina.
Le Atuss sono un nuovo strumento per raggiungere gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nell’ambito della programmazione integrata dei Fondi europei 2021-2027, e coinvolgono le città e i sistemi territoriali urbani e intermedi, comprese le Unioni di Comuni con popolazione superiore ai 50mila abitanti e in possesso di determinati requisiti.
Nelle loro strategie, Comuni e Unioni hanno presentato 109 proposte: 14 riguardano le comunità digitali, 25 le infrastrutture verdi e l’energia rinnovabile, 52 la rigenerazione urbana, i percorsi cicloturistici, la cultura, 18 l’inclusione sociale e l’orientamento dei giovani.
Alle Atuss si affiancheranno le Strategie Territoriali Integrate per le Aree Montane e Interne (STAMI), che coinvolgono le aree e i territori più fragili e periferici dell’Emilia-Romagna, come l’Appennino e il Basso Ferrarese, per contrastare i divari territoriali, garantendo ovunque opportunità e servizi di prossimità, valorizzando identità e potenzialità dei singoli territori e dei singoli luoghi per uno sviluppo pienamente sostenibile. Le STAMI, in corso di definizione, potranno contare su ulteriori risorse – tra fondi europei e finanziamenti nazionali – per oltre 91 milioni di euro. Il termine entro cui i singoli Comuni dovranno presentare i progetti è stato fissato al 14 luglio. La Giunta si riserva di valutare eventuali proroghe per le realtà che sono state colpite dall’alluvione.
Mara Cinquepalmi