Giorno del Ricordo: Giani, profonda solidarietà per le vittime e gli esuli
L’intervento del presidente della Regione Toscana ha concluso la seduta solenne del Consiglio regionale. Prima di lui ha raccontato la sua esperienza Guido Giacometti, esule istriano e referente per la Toscana dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
di Emmanuel Milano, 10 febbraio 2024
Firenze – I racconti dei protagonisti hanno animato la seduta solenne del Consiglio regionale dedicata alla Giornata del Ricordo. Guido Giacometti, esule istriano e referente per la Toscana dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha vissuto negli anni dell’infanzia l’esperienza del campo profughi e ricorda come “per noi bambini poter giocare nascondendoci sotto le coperte era divertente, ma per tutti gli altri lo era molto meno”. “Il campo – ricorda – era diviso in veri e propri box con le famiglie divise solamente da uno spago tirato, si mangiava sui letti. Sto sostituendo dei testimoni che per problemi di salute non possono essere qui, ma rende molto bene l’idea dell’esilio una foto con lo sguardo della nonna triste e quello della nipote che contiene la speranza di andare in un posto migliore”.
Guido Giacometti ci ha tenuto a sottolineare come nella scuola, in Toscana, “si sia usata la tecnica dell’elusione, mentre gli alunni venivano portati alle celebrazioni della shoah ma non nei luoghi dove si è compiuto il massacro delle Foibe”. Una rimozione della memoria che invece non è avvenuta in Slovenia: “In quel Paese hanno lavorato per fare emergere la realtà. Noi abbiamo un problema con il corpo insegnante e con la Regione che, con cadenza biennale, organizza dei viaggi per accompagnare gli studenti sul confine orientale, un’iniziativa dal punto di vista tecnico fatta molto bene, si formano gli insegnanti, si parla con i ragazzi e poi un gruppo ristretto va e tornando riferisce la sua esperienza in classe. Noi da anni chiediamo di partecipare al comitato organizzatore dei viaggi, ma la risposta è sempre negativa e ci viene detto accontentatevi di una conferenza affidata a un nostro storico”.
Il referente per la Toscana dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha concluso il suo intervento spiegando il lavoro fatto in Slovenia per individuare fosse comuni e foibe: “La Slovenia ha un comitato governativo per la ricerca e al momento ne sono state individuate 601. Parliamo di un territorio che ha la superfice della Toscana e hanno finanziato il programma per altri 5 anni. Stanno anche usando tecniche avanzate per il riconoscimento delle vittime dalle ossa ritrovate e parliamo di migliaia di vittime. La stessa cosa non è stata fatta dall’Italia, dalla Croazia e del Montenegro. Abbiamo davanti un grande lavoro da parte del Governo c’è una grande spinta, ma per cambiare la mentalità ci vorrà qualche generazione”.
A chiudere la seduta solenne dell’Assemblea legislativa l’intervento del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani che ha ringraziato tutti i presenti e in particolare il sindaco di Laterina Pergine Valdarno Jacopo Tassini “per il modo bello con cui si sta vivendo, con intensità e sentimento, questa giornata. Questo luogo dà il senso dell’autenticità, è stato il campo profughi più vissuto nella regione e ha fatto bene il presidente del Consiglio regionale Mazzeo ha ricordare come a volere nel 1992 la Giornata del Ricordo sia stato un grande toscano come il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nella mia esperienza come assessore volli fortemente intitolare una piazza alle vittime delle Foibe, vicino alla Fortezza da Basso e purtroppo la targa è stata nuovamente vandalizzata e prontamente ripristinata. Quando inauguravamo delle vie c’era un’atmosfera di festa, in quell’occasione c’erano più poliziotti che partecipanti”.
“C’è stata tanta deformazione storica su quegli avvenimenti – ha proseguito il presidente Giani – e sento molto questa occasione per rappresentare una verità storica che per tanti anni è stata mistificata. Parliamo di un esodo di 350mila persone costrette a lasciare tutto, disseminate in tutta Italia e spesso trattate con diffidenza. Personalmente l’immagine che mi tocca di più è quella del piroscafo Toscana che esce dal porto istriano. Nel cimitero di Trespiano c’è una parte dedicata a queste vittime che fino all’ultimo hanno sperato di poter tornare nella loro Istria, ma per decenni i confini sono stati chiusi ed era difficile tornare a casa”. Il presidente della Giunta ha poi sottolineato come in quella zona si respiri l’Italia da Spalato a Ragusa, l’attuale Dubrovnik, e come Dante nella Divina commedia vedeva i confini dell’Italia dalla Sicilia a Pola”.
“La vocazione espansionistica della Jugoslavia – ha aggiunto Giani – soffocò un profondo senso di italianità. Nelle Foibe morirono più di 10mila persone per il senso di un’identità incancellabile dell’essere italiani. A loro e agli esuli va la mia più profonda solidarietà e mi sento di dover chiedere scusa per la diffidenza con cui furono trattati al loro arrivo in Italia”.
Il presidente Giani ha poi raccontato di come i suoi nonni ospitarono e aiutarono una famiglia di esuli da Pola e di come sia rimasto un grande rapporti di affetto e amicizia con i discendenti. “A Laterina restano poche vestigia del campo profughi, e qualunque progetto di valorizzazione e recupero avrà il sostegno della Regione. In un’Europa che ha addolcito i suoi confini – ha concluso – è nostro dovere dare un senso di vicinanza e solidarietà a chi ha vissuto il dramma dell’esodo”.
Alla seduta solenne, farà seguito la visita alle baracche che ancora testimoniano la presenza del campo profughi di Laterina e la deposizione di una corona in ricordo di quanti, vittime dell’esodo, persero la vita.
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Luca Martinelli