Palermo, collaborazione Figec-No Mafia Memorial per la legalità
PALERMO – Una collaborazione nel segno dell’impegno per la legalità e la memoria tra la Figec Cisal e il No Mafia Memorial . L’intesa tra il segretario generale della Federazione italiana giornalismo editoria e comunicazione Carlo Parisi e il direttore del Memoriale, Ario Mendolia è stata raggiunta al termine di una visita emozionante alla struttura di Corso Vittorio, tra le tappe dell’intensa due-giorni palermitana del segretario generale Figec Cisal, accompagnato per l’occasione dal fiduciario di Palermo e coordinatore regionale Giulio Francese, dal consigliere nazionale Orazio Raffa e dal consigliere generale dell’Inpgi Vincenzo Lombardo.
“Una visita quella al No Mafia Memorial di Palermo che ciascuno di noi dovrebbe fare almeno una volta nella vita, una visita che scuote le coscienze e scatena il sano impeto di ribellione indispensabile a formare una nuova identità collettiva: pulita, libera, meritocratica e non assoggettata col ricatto del terrore” ha affermato Parisi, che ha aggiunto: “Il No Mafia Memorial” voluto dal Centro Peppino Impastato e dal Comune di Palermo per contribuire a costruire il cambiamento sociale del capoluogo siciliano, è, nel contempo, un pugno nello stomaco e un vulcano. Lo straordinario percorso guidato, curato minuziosamente con amore e speranza, provoca nel visitatore un vero e proprio sciame sismico che finirà per esplodere in una sana voglia di scrivere una pagina nuova per questa città millenaria ricca di storia, arte e cultura, ma soprattutto ricca di persone straordinarie che rendono tutto speciale e che meritano un’immagine di Palermo radicalmente diversa dagli stereotipi che, nell’immaginario collettivo, la relegano alla stregua di un girone dantesco”.
Il segretario generale della Figec ha quindi sottolineato che “con Giulio Francese abbiamo assicurato ad Ario Mendolia la piena condivisione della Figec Cisal al progetto “No Mafia Memorial” che presto ci vedrà impegnati in una serie di iniziative formative. Un impegno che non può certo limitarsi ad una semplice dichiarazione di circostanza. Non è un semplice dovere morale, ma un obbligo civile che non ammette eccezioni di sorta.”
A guidare la delegazione di giornalisti Figec nella visita al No Mafia Memorial il direttore Ario Mendolia. Ha spiegato che la struttura, presieduta da Umberto Santino, nasce proprio dalla ricerca, dagli studi e dall’immenso archivio di documenti e immagini del Centro Peppino Impastato, uno degli otto giornalisti uccisi in Sicilia.
“Questo luogo – ha sottolineato – è un museo di narrazione che consente a tutti ma soprattutto ai giovani, di intraprendere un percorso culturale e storico per comprendere l’evoluzione del fenomeno mafioso. Le più moderne tecnologie interattive si coniugano con ricostruzioni emozionali, con il risultato di rendere il visitatore consapevole di quanto accaduto”.
Mendolia ha quindi ringraziato la Figec per l’attenzione che ha voluto riservare al Memoriale. “Accogliamo di buon grado – ha aggiunto – la proposta di una collaborazione, mettendo a disposizione le nostre esposizioni e nostri spazi anche per eventi formativi dei giornalisti.”
Soddisfazione per l’intesa raggiunta viene espressa dal fiduciario di Palermo e coordinatore regionale del nuovo sindacato Giulio Francese. “Questo – ha dichiarato – è un luogo straordinario per la memoria delle vittime innocenti della mafia e di quanti sono caduti nel contrasto alla criminalità. Io ci vengo di frequente e mi dispiace constatare come molti giornalisti non lo conoscano. Ho voluto perciò portare qui il segretario Parisi e gli altri colleghi della Figec perché è giusto riconoscere il prezioso lavoro di custode della memoria del No Mafia Memorial. Ma anche per sottolineare l’impegno del nuovo sindacato sui temi della legalità e della memoria. In questo senso rientra tra le priorità il coinvolgimento dei nostri iscritti in un percorso di conoscenza e di approfondimento dei valori dell’antimafia e della legalità, tenendo sempre accesa la fiaccola della memoria, per non dimenticare mai il sacrificio di tanti innocenti, a cominciare dagli otto giornalisti caduti in Sicilia per mano mafiosa.”
Al Memoriale catturano l’attenzione dei tanti visitatori, tra l’altro, le mostre permanenti su Peppino Impastato e Mario Francese. Ma c’è anche tanto altro su cui soffermare la propria attenzione e meditare: foto, documenti originali, mostre digitali di grande effetto sulle stragi e non solo che ci consegnano immagini forti, come la stanza del caos con decine di schermi tv che ricostruiscono il clima di 20 anni di stragismo mafioso. E poi il muro dell’omertà che ci mette di fronte volti e voci originali dei mafiosi, la torre delle vittime, con i volti e i racconti dei caduti.
“Sono di Messina, non conoscevo questa struttura – dice il consigliere nazionale della Figec Orazio Raffa – e rimango senza parole di fronte allo straordinario patrimonio documentale e visivo presente nel Memoriale. Esprimo perciò la mia profonda soddisfazione per questa collaborazione che ci impegnerà come Figec in un intenso lavoro per ricordare e onorare al massimo il sacrificio di chi ha pagato con la vita il proprio impegno professionale e civile contro le cosche”