La decisione del premier in risposta all’approvazione della mozione Onu sul cessate il fuoco a Gaza fa infuriare il numero due del gabinetto di guerra: “Il dialogo diretto con l’amministrazione americana è un asset essenziale a cui non bisogna rinunciare”. Ma Netanyahu taglia corto.
Chiesto inoltre il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Netanyahu cancella missione del suo team negli Stati Uniti, Casa Bianca: “Molto delusi”. Stato Ebraico: “Niente tregua fino a rilascio completo rapiti”.
A quasi sei mesi dall’inizio della guerra, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato per la prima volta una risoluzione che chiede un “cessate il fuoco immediato” a Gaza per il mese sacro musulmano del Ramadan.
Nazioni Unite, che ha espresso “profonda preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza”, ha chiesto inoltre il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti dall’organizzazione militante palestinese Hamas. Questa risoluzione deve essere attuata. Un fallimento sarebbe imperdonabile”, ha dichiarato segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in un post su X.
Gli Stati Uniti, che detengono il potere di veto, si sono astenuti dal voto, permettendo così l’adozione della risoluzione. Gli altri 14 membri della commissione hanno votato a favore.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto l’applicazione della risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza che chiede un “immediato” cessate il fuoco a Gaza. “Il Consiglio di Sicurezza ha appena approvato una risoluzione a lungo attesa su Gaza che chiede un cessate il fuoco immediato e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata. Un fallimento sarebbe imperdonabile”, ha dichiarato Guterres in un post sul social X.
Gaza: senza cambiare rotta, gli Stati Uniti consentono l’adozione di una risoluzione all’Onu che chiede un “cessate il fuoco immediato”
L’astensione americana al voto ha provocato una crisi aperta tra Israele e Washington. Se la Casa Bianca si sforza di minimizzare l’impatto del suo gesto, ciò nonostante riflette la sua esasperazione nei confronti di Benjamin Netanyahu.