RAPPORTO MONTAGNE ITALIA 2025 A CAPRACOTTA IL 29 AGOSTO, UNCEM: COSTRUIRE NUOVE RELAZIONI NELL’APPENNINO. CHE NON È VITTIMA DI SPOPOLAMENTO E ABBANDONO. LE ISTITUZIONI SIANO PIU’ ATTIVE E COESE
A Capracotta venerdi 29 agosto alle 16, presso la Casa della Cultura nel Palazzo Municipale , Uncem presenta il Rapporto Montagne Italia 2025I: unlavoro corposo e strutturato, che nasce nell’ambito del Progetto Italiae del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è attuato dall’Uncem per descrivere come si manifesta la contemporaneità nei territori di montagna. L’Appennino non è territorio dello “spopolamento”, parola da eliminare dal vocabolario secondo Uncem, e non è vittima dell’abbandono. Il Rapporto sulla Montagna si può trovare qui: https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/rapporto-montagne-italia-2025/?highlight=montagne
La presentazione del Rapporto, aperta al pubblico, vedrà la partecipazione, oltre che del Presidente nazionale Uncem Marco Bussone, di Candido Paglione, Sindaco di Capracotta e Presidente Uncem Molise; Daniele Saia, Sindaco di Agnone e Presidente della Provincia di Isernia; Luigi Nicolais, già ministro delle riforme e della PA e Presidente CNR; di Antonio Brunori, Segretario generale PEFC; di Luca Lo Bianco, esperto di sviluppo locale e curatore del Rapporto per Uncem; e di Antonio Nicoletti Legambiente, Dirigente Montagna e Foreste.
“Il Rapporto è un documento approfondito e articolato – spiega il Sindaco di Capracotta Paglione – che presenta dati socioeconomici di tutti i territori montani del nostro Paese. Per la prima volta, si entra nel dettaglio dei singoli territori, Molise compreso, prendendo in considerazione aree omogenee di Alpi e Appennini: il risultato è una fotografia molto fedele della situazione delle aree montane italiane, che ci permette anche di sfatare alcuni miti frutto di un pensiero retorico, che vede l’Appennino e il Mezzogiorno margine del Paese, area interna che fallisce, da accompagnare verso lo spopolamento senza opportunità di futuro e di inversione. Non è così. Il Rapporto insiste sul neopopolamento e Uncem chiede alle Istituzioni pubbliche, in particolare a Regione, Comuni insieme, Parlamento, Governo di essere più attive e coese. Puntando su piccoli e grandi Comuni che lavorano congiuntamente nell’Appennino che innova”.