Firenze, 12-10-2022 – Affitti turistici brevi, Sunia e Progetto Firenze chiedono a Nardella di mettere un freno: “Siamo in emergenza abitativa, vanno disinnescati gli effetti dell’attuale modello di sviluppo”. Lettera aperta al primo cittadino affinché intervenga: “Inserire nelle norme una categoria d’uso che qualifichi la residenza vera e propria, dalla quale ogni uso ricettivo di qualsivoglia tipo sia escluso”
IL TESTO DELLA LETTERA
Caro Sindaco Dario Nardella,
torniamo a sollecitare l’azione sua e dell’Amministrazione su un’emergenza che si sta ormai trasformando in una bomba sociale. Se casa e lavoro sono tornati a essere urgenze indifferibili per la politica, a qualunque livello, città come Firenze, meta prediletta dal turismo globale, si avviano a essere il tragico paradigma delle trasformazioni distruttive di questo tipo di “sviluppo”. Stipendi bassi e costi abitativi esagerati stanno innescando una spirale soffocante per un numero crescente di persone e famiglie, anche tra chi possiede la casa in cui abita. La nostra città sta conoscendo un numero altissimo di sfratti con forza pubblica (130 esecuzioni al mese) e si contano 15000 famiglie in emergenza abitativa per gli alti costi dell’abitare. Ma la cosa più disperante è la totale impossibilità di trovare un affitto sostenibile a Firenze: non un solo immobile alla portata di famiglie, studenti, seppur lavoratori!
Non è più il tempo di limitarsi a prendere atto degli errori compiuti negli ultimi decenni, con politiche per lo sviluppo di breve respiro che hanno consentito alla rendita di estendersi ben oltre i confini dell’ambito privato delle proprietà. Oggi la città soffoca sotto il peso di un mercato che è arrivato a condizionarne pesantemente le dinamiche sociali, economiche e politiche.
Non c’è più tempo per esitare o ricercare soluzioni ottimali. Occorre subito passare all’azione con gli strumenti già ora disponibili, per monitorare e insieme contenere gli eccessi di un’industria che si è ormai appropriata dello spazio abitativo anche fuori dal centro e dai nuclei storici, condizionando a rialzi abnormi l’intero mercato immobiliare di Firenze e del territorio fiorentino.
Ci rivolgiamo perciò nuovamente a Lei e alla sua Giunta per chiedervi di rivendicare con coraggio all’Amministrazione il diritto e il dovere di garantire a città e territori la possibilità di svilupparsi senza compromettere la sostenibilità ecologica, sociale o economica del sistema complessivo. Per mettere un freno all’assalto turistico della nostra città, sarebbe quanto mai importante agire rapidamente sia sulle norme regionali, sia nel nuovo piano operativo, inserendo una categoria d’uso che qualifichi la residenza vera e propria, dalla quale ogni uso ricettivo di qualsivoglia tipo sia escluso. Un obiettivo politicamente coraggioso, di cui auspichiamo il Sindaco voglia farsi attore a Firenze e al contempo promotore in Regione. Se tutta la città tornasse a essere popolata di residenti, studenti e lavoratori, ne beneficerebbero anche il turismo e le sue imprese, perché chi viene nelle nostre città vuole immergersi nella vita reale. Altrettanta fermezza sarebbe poi auspicabile nel rimuovere ogni ostacolo alla transizione verso le fonti rinnovabili e al raggiungimento dell’autonomia energetica in tutti gli edifici della città, come recentemente auspicato anche dall’Osservatorio Fiorentino della Sostenibilità.
Di fronte alle crisi, climatica, energetica ed economica, globale con cui dobbiamo confrontarci oggi e negli anni a venire, disinnescare gli aspetti distruttivi di un modello di sviluppo che, cristallizzando Firenze nel brand di un paesaggio intoccabile, la condanna a morte certa, è una responsabilità che può più essere demandata a futuribili iniziative nazionali.
Firmato: Laura Grandi, segretaria generale Sunia/Cgil Firenze; Grazia Galli, Progetto Firenze