FIRENZE, 15 NOV – “E’ il momento dell’azione, è una sfida che lanciamo alla classe dirigente di questo Paese.
La proprietà lancia condanne a mezzo stampa, noi siamo qua in carne e ossa, con stanchezza e fame.
Siamo pronti a metterci il corpo e anche, serenamente, a rimetterci la fedina penale. Qua siamo e qua rimaniamo”. Lo ha detto Dario Salvetti, della Rsu e del Collettivo di fabbrica della ex Gkn, a proposito della protesta in corso a Palazzo Vecchio a Firenze.
Per Francesco Borgomeo di Qf “il sindaco che insieme al presidente Giani hanno fatto quanto in loro potere. Purtroppo loro non hanno le leve per favorire una riconversione, che invece sono in mano ai ministeri e da loro attendiamo risposte a richieste di cassa integrazione. L’azienda è assolutamente disponibile a qualunque confronto promosso dall’amministrazione comunale e della regione”. Secondo Borgomeo “senza cassa integrazione e senza agibilità dello stabilimento, sarà difficile per chiunque provare a reinsediare lavoro e attività imprenditoriale in quella fabbrica. Da parte mia ci sarà sempre il massimo sostegno, sulla base di quanto mi verrà richiesto, per chi saprà trovare le giuste soluzioni”. Il governatore toscano Eugenio Giani spiega che “sicuramente chiamerò il ministro” delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso “e gli chiederò di poter fare il punto della situazione perché c’è la necessità di un intervento forte da parte del ministero”. Per il sindaco Dario Nardella “è necessario un nuovo piano industriale” e “ci aspettiamo che l’azienda riveda le sue dichiarazioni, creando i presupposti per abbassare i toni del conflitto, e riconosca al contrario di quanto apparso che ci sia un ruolo attivo delle istituzioni e delle associazioni di categoria, perché qui nessuno è stato lasciato solo, tantomeno Borgomeo”.