Regione. Via libera in Aula al Bilancio 2023: 13,3 miliardi di euro di cui oltre 9 per la sanità. Tasse regionali ferme per l’8^ anno consecutivo, nuovi investimenti per 2 miliardi di euro, risparmi per cittadini e famiglie da 100 milioni l’anno e conti della sanità messi in sicurezza. Bonaccini-Calvano: “Un solido argine per tutto il sistema regionale: nonostante il momento difficile, puntiamo su lavoro e reti di protezione sociale e sosteniamo chi innova e crea occupazione”
Dal confronto in Aula con i Gruppi consiliari, 700mila euro contro il caro bollette per associazioni di volontariato, circoli culturali e ricreativi. Con 373 milioni di euro di cofinanziamento regionale una forte accelerazione nell’utilizzo dei fondi Ue. Fondo per la non autosufficienza fra i più alti in Italia, oltre mezzo miliardo di euro
Bologna – Via libera in Assemblea legislativa al Bilancio di previsione 2023 e triennale al 2025 della Regione, definito sulla base di un progetto di legge predisposto dalla Giunta e approvato oggi in Aula.
Una manovra complessiva da 13 miliardi e 337 milioni di euro, di cui 9 per la sanità in attesa dell’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale, con 500 milioni di euro in più rispetto al 2022 per rafforzare servizi di cura e la rete territoriale.
Un bilancio che lascia invariate le tasse regionali per l’ottavo anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti pari a 100 milioni di euro l’anno per i cittadini.
E che assicura l’equilibrio finanziario e la tenuta del sistema sanitario regionale, con l’aggiunta di risorse regionali per 100 milioni, di cui 15 milioni già sul 2022 e 85 milioni proprio nel bilancio 2023, con la costituzione di un apposito fondo. Uno sforzo straordinario – complessivamente un miliardo di euro nel triennio 2020-22 – nel momento in cui è aperto il confronto col Governo per la copertura da parte dello Stato delle spese Covid sostenute dalle Regioni e lo stanziamento di fondi per far fronte al rincaro dei costi energetici, che pesa sulle strutture sanitarie e ospedaliere.
Manovra che esce rafforzata dal lavoro in Aula, a seguito delle proposte dei Gruppi consiliari e al confronto con la Giunta.
A partire dall’impegno per misure condivise, e risorse aggiuntive per 700 mila euro, per sostenere interventi urgenti a favore delle associazioni di volontariato, dei circoli culturali e ricreativi presenti sul territorio regionale e in difficoltà a causa del caro bollette.
Un bilancio di previsione che ha dovuto fare i conti, dopo lo shock dell’emergenza Covid degli anni scorsi, con costi energetici crescenti, un’inflazione a doppia cifra e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.
“Una manovra che consideriamo virtuosa, un argine solido per l’intero sistema emiliano-romagnolo in un momento di grandi difficoltà comuni a tutti, dovute alle conseguenze della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e al dover uscire da due anni di pandemia- affermano il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano-. Col Bilancio investiamo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sosteniamo le imprese che innovano e creano buona occupazione, perché non ci vogliamo arrendere alla crescita zero prevista nelle stime economiche per il 2023. Questo, nonostante il grande sforzo che siamo chiamati a fare sulla sanità, in attesa di definire col Governo, insieme a tutte le Regioni, la copertura dei costi Covid sostenuti e interventi sul caro bollette che colpisce anche ospedali e strutture sanitarie, così come i bilanci degli enti locali”.
“Tutto ciò- chiudono Bonaccini e Calvano- è stato reso possibile anche grazie a un’attenta e oculata gestione delle risorse regionali che abbiamo messo in pratica in questi anni. E al contributo di idee arrivato da tutti i Gruppi consiliari”.
I punti principali della manovra
È un Bilancio che prevede nel triennio una spesa per investimenti (+500 milioni rispetto al 2022) pari a oltre 2,3 miliardi di euro (di cui oltre 1 miliardo solo il prossimo anno) sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport.
Una spinta importante che arriva soprattutto dalla forte accelerazione nella spesa dei fondi europei nel triennio 2023-2025 (in questi 3 anni si concentra il 67% dell’intera programmazione settennale 2021-2027) con una dotazione di cofinanziamenti a carico del bilancio regionale che raggiunge i 408 milioni, che consentiranno di finanziare misure per quasi due miliardi di euro.
Un’accelerazione volta a utilizzare entro il 2025 una quota consistente dei fondi comunitari, per dare una risposta strutturata alla crisi energetica, alla necessità di innovazione e investimento delle imprese e degli enti locali e all’implementazione di importanti politiche del lavoro, della formazione, della green economy, dell’agricoltura e dello sviluppo economico.
A questi si aggiungono gli investimenti del Pnrr che oggi in Emilia-Romagna hanno toccato 5,4 miliardi di euro di contributi, con una media per ciascun cittadino emiliano-romagnolo di oltre 1.200 euro.
Per l’ottavo anno consecutivo, invariate le tasse regionali alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti per i cittadini: uno sgravio per chi vive, lavora e studia in Emilia-Romagna superiore ai 100 milioni di euro per il prossimo anno. Questo grazie all’esenzione dal ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie numerose (8,5 milioni l’anno), Bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni con Isee familiare non superiore ai 30mila euro, e bus urbani sempre gratuiti nelle città di inizio e/o fine viaggio per i pendolari che hanno l’abbonamento annuale ai treni regionali (6 milioni). Quindi abbattimento delle rette dei nidi, fino alla copertura del 100% delle borse di studio universitarie, 30 milioni nel 2023, che saliranno a 34 milioni nel 2024 e a quasi 34 milioni di euro nel 2025.
Gianni Boselli