Sono tornate le file davanti a supermercati, negozi e mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si stima un aumento della spesa in media del 30% per fare scorte di prodotti alimentari in Puglia, rispetto alla scorsa settimana. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti regionale, in occasione del primo giorno di entrata in vigore della nuova Ordinanza emanata dal presidente della Regione Puglia Emiliano che ha previsto misure più stringenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 con decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021.
Ad essere maggiormente richiesti sono i prodotti di base della dieta alimentare come frutta e verdura ma anche pasta, uova, farina, salumi, formaggi, olio extravergine e vino da mettere in dispensa per fare scorte, secondo il monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli acquisti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
Ben 4 milioni i cittadini che con la Puglia in zona rossa sono costretti al lockdown per tre settimane comprese Pasqua e Pasquetta – aggiunge Coldiretti Puglia – una stretta destinata ad influenzare pesantemente i comportamenti individuali lasciando sostanzialmente solo la possibilità di uscire per andare al lavoro, dal medico o a fare la spesa, con la chiusura anche delle attività di vendita di generi alimentari nei giorni 28 marzo (domenica della Palme), 4 aprile (Pasqua) e 5 aprile (Lunedì dell’Angelo).
In Puglia l’approvvigionamento alimentare è assicurato grazie al lavoro – aggiunge Coldiretti Puglia – di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che continuerà ad essere sostenuta dal servizio di consegna a domicilio e dall’asporto per evitare gli spostamenti anche alle persone più fragili come gli anziani e i dabili che avranno la spesa a Km0 direttamente a casa.
Il lockdown fino a Pasquetta incide sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali – dice Coldiretti Puglia – con le più colpite che sono quelle del settore turistico e della ristorazione costrette alla chiusura. Con la stretta anticovid è infatti vietato il servizio al tavolo e al bancone in bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi con un perdita stimata in circa 300 milioni di euro nelle tre settimane che finiscono con gli appuntamenti delle feste di Pasqua e Pasquetta. Sono oltre 500mila i pugliesi che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua mentre ben uno su tre (32%) – conclude la Coldiretti regionale – dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze.