L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi (al centro), visita una famiglia di ex rifugiati a Cibitoke, in Burundi, che ha ricevuto materiali dall’UNHCR per ricostruire la propria casa dopo il ritorno a casa. © UNHCR/Samuel Otieno
11 febbraio 2023
Grandi dell’UNHCR elogia i progressi nel processo di ritorno dei rifugiati del Burundi e chiede un maggiore sostegno
Con il migliorare delle condizioni in Burundi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha sottolineato l’impegno dell’UNHCR a sostenere il ritorno in sicurezza dei rifugiati dai paesi di asilo e la loro reintegrazione. Più di 200.000 rifugiati burundesi sono stati assistiti dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati, nel loro ritorno volontario dai paesi confinanti fin dal 2017.
A conclusione di una visita di due giorni nel paese, Grandi ha anche espresso al presidente Evariste Ndayishime il suo apprezzamento per gli sforzi compiuti dal Burundi verso la stabilizzazione.
“Viviamo in un mondo con poche opportunità per perseguire soluzioni alle migrazioni forzate. Troppo spesso i conflitti durano per molti anni, ma è incoraggiante vedere i rifugiati burundesi scegliere di tornare dopo tanti anni di esilio. Dobbiamo lavorare tutti per garantire che il loro rimpatrio sia sostenibile”, ha detto Grandi. “Gli sforzi del governo del Burundi e dei suoi partner per favorire il ritorno a casa dei rifugiati burundesi sono molto incoraggianti”.
Grandi ha visitato la zona di Rugombo, dove ha incontrato alcuni burundesi ritornati di recente e visto di persona il sostegno che l’UNHCR e i suoi partner hanno fornito ai rimpatriati per ricostruire le loro vite.
L’assistenza per chi torna in Burundi comprende trasporto, cibo, un fondo in denaro e oggetti di uso domestico. Vista la portata delle necessità, l’UNHCR ha deciso di rafforzare il suo sostegno ai rimpatriati.
“Tuttavia, è necessario che gli attori dello sviluppo collaborino per aumentare l’accesso ai servizi e ai mezzi di sostentamento nelle comunità di ritorno, che hanno anche bisogno di essere sostenute. Si tratta di cittadini burundesi che devono essere integrati nei piani e nelle iniziative di sviluppo nazionali”, ha aggiunto Grandi.
Il Burundi sta anche generosamente ospitando 80.000 rifugiati congolesi. Grandi ha visitato il centro di transito di Cishemere, nel nord-ovest del paese al confine con la Repubblica Democratica del Congo (DRC), dove ha incontrato persone in fuga dalle violenze brutali e dagli attacchi nella DRC orientale.
Dal Burundi Grandi si è recato a Dodoma, in Tanzania, per un incontro con il presidente Samia Suluhu Hassan. Tra i temi discussi, i progressi fatti nel rendere le condizioni in Burundi più favorevoli al ritorno dei rifugiati. Grandi ha anche salutato con favore la lunga tradizione di accoglienza della Tanzania, e sostenuto la continuazione degli sforzi per soddisfare i bisogni di coloro che fuggono dal conflitto.
In Tanzania vivono quasi 248.000 tra rifugiati e richiedenti asilo, soprattutto dal Burundi e dalla DRC. Il paese ospita il maggior numero di rifugiati del Burundi a livello globale.
“I nostri team continueranno a lavorare in collaborazione con i due governi, i partner e i donatori, compresi gli attori dello sviluppo, per proteggere le persone costrette a fuggire e trovare soluzioni per loro”, ha detto Grandi.
In questo contesto, l’UNHCR accoglie con favore il recente annuncio da parte dell’Unione Europea del generoso stanziamento di 40 milioni di euro nei prossimi anni, destinati ai diversi partner che sostengono le soluzioni per il Burundi. Il finanziamento garantirà ai rifugiati burundesi nella regione, così come a quelli già rimpatriati, il sostegno necessario per vivere in sicurezza e dignità. L’assistenza comprenderà il sostegno alla protezione e resilienza, assistenza legale, prevenzione e risposta alla violenza di genere, alfabetizzazione e attività agricole.