Alla fine madame furbizia c’è riuscita.
Ha organizzato la riunione del consiglio dei ministri e poi si è esibita in un assolo mentre cammina nelle sontuose stanze di palazzo Chigi.
È così tutti i telegiornali hanno aperto con lei mentre il primo maggio e i discorsi sindacali e il Concertone sono passati in secondo piano.
Non potendo cancellare, come fece il fascismo, la data storica della festa del movimento operaio internazionale Meloni ha pensato bene di appropriarsene.
È un segnale preoccupante perché cambiare e stravolgere il significato delle feste e delle celebrazioni del calendario è un’operazione tipica dei regimi totalitari.
La destra post fascista ci ha provato con il 25 Aprile e ora con il 1 Maggio.
Per carità, anche a questo riguardo non c’è nulla di paragonabile con il passato ma solo una certa ispirazione e un adattamento ai tempi che viviamo.
PS. Domani leggeremo e valuteremo anche nel merito i provvedimenti del governo.
Per ora ci limitiamo a dire che ci sembrano ispirati ad un nuovo corporativismo, anche questo un lascito di certa storia del novecento italiano.