Stop alle liste di attesa: Federconsumatori Toscana, con la Cgil, lancia la campagna per supportare i cittadini a ricevere prestazioni sanitarie nei tempi dovuti. Agli sportelli assistenza per denunciare ritardi ed esigere diritti. “Non possono esistere liste chiuse. Occorre aumentare i fondi per la sanità”
Firenze, 25-7-2023 – Federconsumatori Nazionale , con la collaborazione e il sostegno di CGIL, ha lanciato nei giorni scorsi , anche come sviluppo della grande manifestazione a Roma per la difesa del diritto costituzionale il rilancio del Servizio sanitario nazionale pubblico e universale, la campagna “Stop alle liste di attesa”.
IL VOLANTINO
Una campagna informativa e di assistenza per tutelare il diritto alla salute
Federconsumatori Toscana, assieme alla CGIL, svilupperà una serie di iniziative informative per rendere i cittadini sempre più consapevoli dei loro diritti, per sostenere e assistere le persone che si trovano in difficoltà o impossibilità a ricevere una prestazione sanitaria nei tempi dovuti. A questo proposito Federconsumatori intende rafforzare questo servizio attraverso i propri sportelli presenti in tutto il territorio regionale, pervsegnalare eventuali difficoltà e/o disservizi e chiedere assistenza (per entrare in contatto: mail fct.sanita@federconsumatoritoscana.it, telefono 055217195, elenco e orari sportelli su www.federconsumatoritoscana.it). Riteniamo molto importante la conoscenza di queste tutele e diritti da parte dei cittadini, anche per evitare che – scoraggiati e irritati per le difficoltà e peripezie che talvolta sono costretti a fare – delusi si rivolgano al privato o peggio rinuncino a curarsi. Tutti i cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche hanno diritto ad effettuare le prestazioni di specialistica
ambulatoriale in: 72 ore (Classe U – urgente); 10 giorni (Classe B – breve); 30 giorni per le visite; 60 giorni per gli accertamenti; diagnostici (Classe D – differibile); 120 giorni (Classe P – programmata). E le prestazioni di ricovero entro: 30 giorni – Codice A; 60 giorni – Codice B; 180 giorni – Codice C; 12 mesi – Codice D.
Per far valere questo diritto e denunciare ritardi e attese eccessive, ci sono gli sportelli Federconsumatori. Recentemente la giunta della Regione Toscana ha varati una delibera sull’appropriatezza: noi diciamo che deve essere il medico di famiglia o lo specialista a indicare la necessità o l’opportunità di svolgere una visita o un’analisi diagnostica. Invitiamo i cittadini certo a porre domande, spiegazioni ma non a fidarsi o pretendere perché si è letto su internet o ce l’ha detto un amico. Il punto non è risparmiare sugli esami, ma fare le visite che servono veramente.
Mancano risorse economiche
C’è la necessità di un finanziamento immediato straordinario da parte del governo sulla sanità, ma anche di una strutturale dotazione finanziaria del SSN che sia commisurato almeno al 7% del PIL, invertendo significativamente la tendenza al definanziamento che ormai da troppo tempo si registra e che è confermata anche nella legge di bilancio 2023. Il finanziamento pubblico è sceso nel 2022 intorno al 6% del PIL dopo i picchi del 7,4 e 7,3 nei due anni precedenti per via della pandemia. Nei Paesi del Nord Europa la media è di circa l’8-9%.
Nessuno deve essere lasciato solo
Non ci possono essere, anche per legge, liste chiuse. Come, anche per la storia e la qualità del nostro servizio sanitario regionale, nessuno deve essere lasciato solo. Le ultime delibere regionali ribadiscono questa tutela, e si stanno approntando da parte regionale e delle aziende sanitarie misure per adeguarsi in maniera tale che il cittadino che trova difficoltà o impossibilità a prenotare nei tempi previsti possa essere richiamato da un’apposita struttura della Asl per proporre e concordare eventuali soluzioni. Federconsumatori Toscana, che ha già svolto questo servizio per quei cittadini che vi si sono rivolti, intende rafforzarlo, integrandosi con il sistema pubblico ancora in fase di messa a punto.
Le proposte di Federconsumatori Toscana e Cgil Toscana alla Regione
– ribadire l’importanza della presa in carico in caso di difficoltà e/o impossibilità a prenotare una prestazione.
– adottare misure più stringenti ed efficaci, con un monitoraggio puntuale sulla loro attuazione, per la separazione tra le prestazioni di primo accesso e quelle di controllo.
– chiediamo di rendere pubblico, così come per le visite e le attività diagnostiche, anche il monitoraggio che la Regione svolge anche sugli interventi chirurgici
– rivedere il governo delle agende (sono troppe e rischiano di creare disuguaglianze di accesso e di gestione omogenea della risposta)
– riorganizzare l’intramoenia, pur rispettando i criteri previsti dalla legge, così come previsto dal protocollo sottoscritto con i sindacati
Firmato: Federconsumatori Toscana, Cgil Toscana