Doveva iniziare alle 10, all’ordine del giorno un’informativa del ministro Daniele Franco sul Recovery Plan. Ma a quanto si apprende, il Consiglio dei ministri rischia di slittare, “non si sa quando si fa”, dice un ministro all’Adnkronos. Ci sarebbero, infatti, ancora nodi da sciogliere, a partire dal superbonus, che M5S e Fi chiedono di estendere al 2023, ma anche su altri punti, come le liberalizzazioni e quota 100. Si attende un nuovo orario di convocazione, ma il Consiglio dovrebbe comunque svolgersi in giornata.
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Recovery Fund, numeri e obiettivi piano…
Ma anche la cabina di regia, affidata a Palazzo Chigi con il contributo di ministri che, al momento, sono prevalentemente tecnici, ha creato qualche mal di pancia. La Lega, riferiscono fonti di governo, sarebbe intenzionata per ora a lasciare sotto traccia la questione quota 100, ma decisa ad alzare il tiro sullo stop alle aperture nei weekend dei centri commerciali – sparite dal dl sulle aperture – e sull’ascolto delle Regioni, ora a trazione Lega con la leadership della conferenza dei governatori in mano a Massimiliano Fedriga. Quanto al superbonus, i 5 Stelle dovrebbero avere rassicurazioni sulla ‘copertura’ fino al 2023 nel discorso che il presidente del Consiglio terrà alle Camere lunedì e martedì. Intanto proseguono le interlocuzioni con Bruxelles, dove il testo dovrà arrivare entro il 30 aprile.