28mila anziani non autosufficienti tra Firenze e provincia, allarme dello Spi Cgil che apre degli sportelli dedicati per informare e attivare le prestazioni di sostegno a disposizione. L’indagine del sindacato (che chiede una legge sulla non autosufficienza): la mancanza di servizi si scarica sulle famiglie, c’è poca informazione su servizi e diritti
Firenze, 21-10-2021 – Anziani non autosufficienti: la mancanza di servizi si scarica sulle famiglie, c’è poca informazione su servizi e diritti a disposizione. E’ il dato che emerge dall’indagine dello Spi Cgil Firenze “Famiglie e non autosufficienza”, che nei mesi scorsi ha studiato la situazione fiorentina e i servizi sul territorio dell’area metropolitana. Da qui nasce l’idea dello Spi Cgil Firenze di aprire uno sportello sociale denominato SPI-NA, dedicato in particolar modo, ma non solo, a tutti coloro che si trovano a fronteggiare i problemi connessi con la non autosufficienza (la stima degli anziani non autosufficienti over 65 nell’Ausl Toscana Centro – Area Fiorentina Mugello, Empolese Valdarno Inferiore – è complessivamente di circa 28mila persone di cui più di 9mila su Firenze). Questi sportelli SPI-NA saranno a disposizione su appuntamento in vari luoghi del territorio fiorentino, a disposizione di persone non autosufficienti e dei loro familiari, offrendo servizi di consulenza, assistenza, orientamento e compilazione modulistica.
Mettere le persone in condizione di conoscere i loro diritti, poterli affermare e poterli godere è la priorità dello Spi Cgil. Per lo Spi Cgil è necessario inoltre arrivare a una legge sulla non autosufficienza: “Abbiamo bisogno di più servizi a domicilio, di investire decisamente nell’assistenza sociosanitaria, bisogna riqualificare il lavoro di cura di caregiver familiari e badanti. Servono strutture sanitarie di prossimità, letti di cure intermedie, case della salute dove collaborano tutti i professionisti del sociale e sanitari, ripensare le politiche dell’abitare investendo in immobili su misura per anziani con protezione sociale. Insomma davvero è secondo noi indispensabile un quadro normativo di riferimento nazionale”.
COSA FANNO GLI SPORTELLI SPI-NA
– Consulenza mirata ad indicare il percorso da avviare in caso di una perdita permanente, parziale o totale, dell’autonomia, delle abilità fisiche, sensoriali, cognitive e relazionali
– Assistenza e orientamento di carattere previdenziale e assistenziale per tutti coloro ai quali è stato riconosciuto lo status di non autosufficiente
– Assistenza nella compilazione delle richieste per la previdenza (Invalidità Civile, L.104/92, Indennità di accompagnamento) e assistenza integrativa
– Informazione su disabilità e agevolazioni fiscali
– Informazione e orientamento sul sistema dei servizi e delle prestazioni a supporto della non autosufficienza
– Informazione sulle procedure da attivare per la nomina dell’Amministratore di Sostegno
GLI SPORTELLI SPI-NA SONO APERTI SU APPUNTAMENTO PRESSO LE SEGUENTI SEDI
Firenze: Via Tavanti, 3 (2 piano); Chiara Tozzi 3480710297
Bagno a Ripoli (Grassina): Via Chiantigiana, 156; Roberta Tucci 3534328874
Borgo San Lorenzo: Via Martin Luther King, 3; Graziano Corzanelli 0558402620
Campi Bisenzio: Via B. Buozzi, 77; Laura Bellacci 3501939278
Castelfiorentino: Piazza delle Fiascaie, 3; Annamaria Chesi 3427914593
Certaldo: Via XX Settembre, 18; Romoletta Salvadori 0571668060
Figline Valdarno: Piazza San Francesco D’Assisi, 3; Gianna Maschiti 3340551820
Fucecchio: Via Landini Marchiani, 13; Fabio Gozzi 3477757245
Per informazioni, inviare una e-mail a spina@firenze.tosc.cgil.it, responsabile Chiara Tozzi Cell. 3480710297.
LO STUDIO DELLO SPI CGIL FIRENZE (SCARICA L’INTEGRALE)
“Famiglie e non autosufficienza”: è il titolo dell’indagine dello Spi Cgil Firenze sulla situazione fiorentina e dei servizi sul territorio dell’area metropolitana. Tra dicembre e gennaio scorsi lo Spi Cgil Firenze ha sondato la questione attraverso un questionario somministrato a iscritti e loro familiari. Sono stati raccolti circa 300 questionari compilati da tre tipologie di intervistati, la persona autosufficiente, la persona non autosufficiente e il familiare o altra persona che presta cura e assistenza; dallo studio emerge che il familiare rappresenta la figura di riferimento che si prende cura e assiste la persona non autosufficiente. Non sorprende e conferma il ruolo di protagonista della famiglia in tutti gli ambiti, dai lavori domestici all’uscire per fare la spesa, dalla preparazione dei pasti alla cura e igiene personale, rispetto ai quali i familiari sono indicati come erogatori di aiuto.
Non ci sorprende neanche il fatto che la seconda figura per importanza è costituita dalle assistenti familiari, che sono assunte privatamente per affrontare le esigenze quotidiane di cura. Sorprende però che questa figura non sia particolarmente diffusa. E’ certo che tutto questo non è adeguato e sufficiente per il percorso di cura: il quadro conferma la fortissima carenza dei servizi di assistenza a domicilio, siano essi sociali, sanitari e integrati, che non rappresentano una vera presa in carico continuativa. Sul tema dei diritti di carattere economico e previdenziale arriva, dal questionario, la conferma che l’indennità di accompagnamento è la misura, a carattere universale, maggiormente “conosciuta”. La medesima è fornita agli invalidi civili totali con incapacità a deambulare. Se è “conosciuta” è però vero che la stessa è parzialmente “riconosciuta” e ciò conferma che sul tema è necessaria una rete di informazioni e di supporto che lo sportello potrà svolgere.