Frédéric Chaslin dirige l’Orchestra del Teatro La Fenice
in programma la Patetica di Čajkovskij
e la Serenade di Bernstein con Francesca Dego al violino
Frédéric Chaslin sarà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice, in sostituzione di John Axelrod, nei concerti in programma al Teatro La Fenice sabato 8 gennaio 2022 ore 20.00 (turno S) e domenica 9 gennaio 2022 ore 17.00 (turno U) nell’ambito della Stagione Sinfonica 2021-2022. Invariato il programma annunciato: la compagine veneziana diretta dal maestro francese eseguirà la Sinfonia n. 6 in mi minore op. 74 Patetica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e, in apertura di serata, la Serenade after Plato’s Symposium per violino e orchestra da camera di Leonard Bernstein che vedrà impegnata la violinista Francesca Dego per la parte solistica. In esclusiva per i concerti alla Fenice, la Dego suonerà il celebre violino Pietro Guarneri di Venezia ex-Baron Rothschild del 1754 gentilmente offerto dalla collezione Miller-Porter di strumenti di alta liuteria veneziana in collaborazione con la Beare’s International Violin Society di Londra.
Leonard Bernstein (1918-1990) abbozzò la Serenade after Plato’s Symposium per violino e orchestra da camera nel 1953 ma la portò a compimento nell’estate del 1954, mentre si trovata a Martha’s Vineyard, un’isola al largo della costa del Massachusetts dove si era ritirato per dedicarsi alla composizione. In cinque movimenti, questa composizione per violino solista, archi, arpa e percussioni soddisfaceva due impegni presi da Bernstein: rispondeva con grande ritardo alla commissione fattagli dalla Koussevitzky Music Foundation già nell’estate del 1951 (per un pezzo in memoria dello scomparso Sergei Koussevitzky), e concretizzava la promessa di un pezzo per violino e orchestra fatto all’amico Isaac Stern. La prima fu diretta dallo stesso Bernstein il 12 settembre 1954, alla Fenice di Venezia, con l’Orchestra Filarmonica di Israele e Stern come solista. La partitura si basa su una ‘rilettura’ del Simposio di Platone, il più noto dei suoi Dialoghi, concepito come un agone oratorio, nel quale sette illustri pensatori ateniesi si interrogano sulla natura e sullo scopo dell’Eros ed espongono a turno la propria teoria sull’Amore. Secondo Humphrey Burton, biografo di Bernstein, la partitura fu portata a termine come un Concerto per violino, e solo successivamente fu aggiunto il riferimento al Simposio. Nel pezzo, ciascun movimento è associato alla visione sull’amore di uno o più oratori (Fedro e Pausania; Aristofane; Erissimaco; Agatone; Socrate e Alcibiade), mentre l’unità formale della Serenade, che Bernstein considerava una delle sue composizioni più riuscite, è garantita da una costruzione sistematica, tipica del compositore americano, in cui ogni movimento si sviluppa a partire dagli elementi del precedente, quasi per partenogenesi.
La Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) – dedicata al nipote Bob e più tardi definita Patetica su suggerimento del fratello Modest – fu eseguita per la prima volta a San Pietroburgo il 28 ottobre 1893, solo nove giorni prima della morte dell’autore. Fu scritta in un momento di profonda crisi del compositore, una crisi dovuta in parte ai molti impegni che assillavano Čajkovskij in quegli anni (la sua fama come direttore e compositore lo obbligava ormai a continui logoranti viaggi per mezza Europa), in parte alla consapevolezza di trovarsi in un momento cruciale della propria parabola creativa: il genere della sinfonia rappresentava il vero banco di prova attraverso il quale dimostrare completamente le proprie idee e capacità compositive. Il successo del lavoro fu moderato, soprattutto a causa del finale certamente non adatto a strappare l’applauso. La composizione, che presenta una struttura atipica e ricca di innovazioni formali, è interamente basata su un’idea motivica discendente che in forme via via diverse compare sin dall’inizio dell’opera pervadendo e unendo tutti e quattro i movimenti.
Come di consueto, il concerto di sabato 8 febbraio 2022 sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.
I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 90,00, ridotto abbonati da € 15,00 a € 60,00) sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Accademia, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2424) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.
Frédéric Chaslin
Direttore d’orchestra, compositore, pianista e scrittore, è nato a Parigi dove ha studiato al Conservatorio per poi perfezionarsi al Mozarteum di Salisburgo. Inizia la sua carriera di direttore d’orchestra come assistente di Daniel Barenboim a Parigi e Bayreuth e nel 1991 è assistente di Pierre Boulez nell’Ensemble Intercontemporain a Parigi. Negli anni a seguire è nominato direttore musicale all’Opera di Rouen (1991-1994), presso la Jeru-salem Symphony Orchestra (1998-2001), al Nationaltheater di Mannheim (2004-2007), all’ Opera di Santa Fe (2009-2013) e per la seconda volta alla Jerusalem Symphony (dal 2011 a oggi). Attivo sia sul versante operistico sia in quello sinfonico, ha diretto nei più prestigiosi teatri del panorama lirico internazionale: Metropolitan di New York, Opera di Los Angeles, Deutsche Oper a Berlino, Bayerische Staatsoper a Monaco così come nei teatri di Lipsia, Dresda, Madrid, Bologna, Roma, Venezia, Torino, Tokyo, Oslo, Co-penaghen. Debutta nel 1993 al Bregenzer Festspiele dirigendo Nabucco e successiva-mente Fidelio, dando così l’avvio all’interessante collaborazione coi teatri austriaci, in particolare con la Wiener Staatsoper dove dal 1997 ha diretto più di duecento recite. Per quanto riguarda la sua attività in ambito sinfonico oltre ad aver diretto le maggiori orchestre francesi (Orchestre de Paris, Orchestra National, Radio-France Philharmonic, Paris Opera Orchestra), ha collaborato con la Filarmonica della Scala, l’Orchestra raidi Torino, la London Synphony e la London Philharmonic, la Manchester Hallé, la Vienna Symphony e Philharmonic, l’Orquesta Nacional de España, l’Orquestra Gulbenkian, l’Israel Philharmonic Orchestra e la Filarmonia di Nagoya. Si è inoltre esibito nella doppia veste di pianista direttore, tra i concerti di maggior successo ricordiamo il Concerto per pianoforte e orchestra di Ravel, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5di Beethoven con la Vienna Philharmonic alla Wiener Staatsoper. Come compositore ha scritto tre opere e oltre cinquanta composizioni per soprano, mezzosoprano e baritono. Estratti delle sue opere sono state cantate e incise da importanti artisti come Netrebko, Dessay, Peretyatko, e Damrau che ha inciso alcune arie nel suo cd Damrau Forever. Tra le sue composizioni sinfoniche ricordiamo Gipsy Dance per violino e orchestra oltre al Concerto per violoncello. In veste di scrittore ha pubblicato un saggio, Music in Every Sense, edito in Francia da France-Empire e in Germania per Böhlau. In autunno 2017 è stato pubblicato un suo romanzo sulla vita di Gustav Mahler, insieme alla sua orchestrazione della Decima Sinfonia di Mahler. Tra gli impegni recenti ricordiamo Faust, L’elisir d’amore, Turandot, Don Pasquale, Andrea Chénier, Carmen, Werther alla Staatsoper di Vienna; Enface du Christ e La Damnation de Faust a Lisbona; Les Contes d’Hoffmann a Dresda; Werther a Bergen; la Quarta Sinfonia di Mahler con Wurth Philarmoniker; Manon a Parigi (Champs Elysées); una serie di concerti in Israele sul podio della Jerusalem Symphony Orchestra; Manon, Les Contes d’Hoffmann a Vienna; Il barbiere di Siviglia a Savonlinna; Cavalleria rusticana e Pagliacci oltre a una serie di concerti sinfonici al Teatro Comunale di Bologna e a Reggio Emilia; La bohème a Liegi; una serie di concerti sinfonici con l’Orchestra Filarmonica di Sofia in Bulgaria. Alla Fenice ha diretto I racconti di Hoffmann nel ’94, La Juive nel 2005 e Faust nel giugno 2021.
Francesca Dego
È tra i giovani violinisti più richiesti sulla scena musicale internazionale. Sin da giovanissima si esibisce con le più grandi orchestre, tra cui la Philharmonia Orchestra alla Royal Festival Hall di Londra, la Royal Philharmonic, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony alla Suntory Hall, Gürzenich Orchestra alla Philharmonie di Colonia, Indianapolis Symphony, l’Orquesta de la Comunitat Valenciana al Palau de des Arts, la Philharmonique de Montecarlo a fianco di grandi direttori e solisti come Fabio Luisi, Sir Roger Norrington, Lionel Bringuier, Jan Lisiecki, Mischa Maisky, Salvatore Accardo, Shlomo Mintz, Alpesh Chauhan, Daniele Rustioni, Dalia Stasevska e Xian Zhang. In Italia collabora regolarmente con tutte le principali orchestre. Con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova si è esibita al festival Stars of the white nights alla Mariinsky Concert Hall di San Pietroburgo e con l’Orchestra della Toscana alla Philharmonie am Gasteig di Monaco. Ha di recente debuttato con la bbc Symphony Orchestra a Londra e all’iconico Wolf Trap Festival a Washington in vista di una lunga tournée in Giappone con la NHK Symphony e Fabio Luisi. Scrive regolarmente per riviste musicali tra cui «bbc Music Magazine», «The Strad» e «Strings Magazine», ed è autrice di una rubrica mensile su «Suonare News» e del libro Tra le note. Classica: 24 chiavi di lettura (Mondadori 2019). Nel settembre 2021 ha inciso come solista il primo volume dei Concerti di Mozart. Vive a Londra e suona un prezioso violino Francesco Ruggeri (Cremona 1697).