Maltempo. Caduti fino a 200 millimetri di pioggia sul Lamone, precipitazioni straordinarie paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti, a partire da maggio 2023: la paura delle persone e delle comunità, la gestione dell’emergenza e l’importanza dei lavori realizzati negli ultimi due anni. Il presidente de Pascale: “Le alluvioni di maggio 2023 uno spartiacque che ha riportato sicurezza territoriale e contrasto al dissesto idrogeologico in cima alle priorità. Legittima la preoccupazione dei cittadini, da Istituzioni territoriali e Governo deve arrivare una risposta coordinata, concreta e certa, attraverso la massima collaborazione e solidarietà”
Negli ultimi due anni completati oltre 300 cantieri, soprattutto per realizzazione e rafforzamento di argini e golene, e altri 30 dopo gli eventi dell’autunno 2024. Da domani le operazioni di pulizia degli alvei e di rimozione degli alberi portati a valle dall’acqua
Bologna – Il deflusso dei fiumi carichi d’acqua che prosegue, gli argini tuttora sotto pressione e l’attenzione che resta molto alta, soprattutto nel bacino del Reno, nel bolognese, e nei bacini della Romagna. Così come la paura e la preoccupazione delle persone e delle comunità, di nuovo alle prese con l’allarme per ciò che poteva succedere, dopo due giorni di allerta rossa vissuti con grande apprensione.
Ora l’allerta di pericolo idraulico scende – domani sarà arancione in parte della pianura modenese, bolognese, ferrarese, ravennate, gialla nel resto della regione – e l’Emilia-Romagna fa un primo, provvisorio bilancio di quanto accaduto nelle ultime 48 ore.
Sono infatti cadute ingenti quantità di pioggia, fino a 200 millimetri a Marradi, bacino del Lamone, paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti. Precipitazioni straordinarie che insistono su terreni già fradici e saturi per le piogge dei mesi scorsi.
Alcuni numeri, registrati da Arpae, relativi alle quantità di pioggia cumulate nelle 48 ore nelle stazioni di ogni bacino che hanno registrato i valori più alti (quantità concentrate in particolare nelle seconde 24 ore): Casaglia (Marradi, FI, bacino Lamone): 200 mm; Pratacci (San Benedetto in Alpe, FC, bacino Montone): 135 mm; Palazzuolo sul Senio (FI, bacino Senio): 121 mm; Firenzuola (FI, bacino Santerno): 110 mm; Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere, BO, bacino Reno-Silla): 98 mm.
Va considerato che la pioggia cumulata in 48 ore sul Lamone, arrivò a 145,8 mm il 2-3 maggio 2023, a 189,1 mm il 16-17 maggio sempre del 2023 e a 236,6 mm il 17-18 settembre 2024. Sul Montone, invece, si arrivò 98,7 mm il 2-3 maggio 2023, a 164,9 il 16-17 maggio 2023 e a 182,9 il 17-18 settembre 2024.
Come detto, l’attenzione sui fiumi resta massima ma non si sono registrate esondazioni e rotture arginali. Una situazione rimasta sotto controllo anche grazie ai lavori effettuati negli ultimi due anni: oltre 300 cantieri completati dopo la drammatica alluvione del maggio 2023, soprattutto di rifacimento e consolidamento degli argini, nuove golene e riprese golenali. Così come sono state fondamentali le oltre 30 opere realizzate dopo le alluvioni, in particolare nella città metropolitana di Bologna, dell’autunno 2024: anche queste hanno permesso una migliore gestione di quanto accaduto.
Lo stesso, meccanismi ormai consolidati, anche in situazioni limite: come le casse di espansione, anche se sul Senio non sono entrate in funzione perché il fiume non è mai arrivato a superare la soglia rossa (non ha quindi bagnato gli argini ma la sola golena).
Da domani, inoltre, una volta calato il livello dell’acqua, inizieranno le operazioni di pulizia degli argini e degli alvei dagli alberi scesi a valle.
Massimo l’impegno del sistema di Protezione civile, a partire dai volontari: nella giornata di ieri hanno operato 240 persone suddivise in 57 squadre, oggi 146 su 30 squadre. Gli evacuati presi in carico sono 53, tutti nel bolognese, di cui 35 persone tra Imola e Casalfiumanese.
“Gli eventi alluvionali di maggio 2023- afferma il presidente della Regione, Michele de Pascale- hanno segnato uno spartiacque che ha riportato in cima alle priorità sicurezza territoriale e contrasto al dissesto idrogeologico, con una necessaria presa di consapevolezza a cui istituzioni territoriali e Governo devono essere capaci di proporre una risposta coordinata, concreta e certa”. “Nell’affrontare questa emergenza- prosegue- gli interventi fatti negli ultimi due anni dalla Regione Emilia-Romagna sono stati molto importanti, anche se ovviamente non sono ancora sufficienti a fronteggiare questa nuova normalità di eventi di pioggia violenti e frequenti. Ad esempio, il Lamone è stato molto colpito, ma se avesse piovuto ancora di più, o se fosse stato maggiormente coinvolto il Marzeno, difficilmente saremmo riusciti a contenere le acque nell’area di pianura; è però altrettanto oggettivo che i lavori realizzati sull’asta del fiume hanno mostrato miglioramenti significativi nel reggere alla violenza della piena”.
“Siamo sulla strada giusta- conclude de Pascale-, ma dobbiamo percorrerla con ancora maggiore determinazione e con una fortissima solidarietà e collaborazione con tutti i livelli istituzionali, sia per quanto riguarda gli interventi di manutenzione che nella realizzazione delle opere strutturali di messa in sicurezza del territorio”.
Maltempo. Sopralluogo della sottosegretaria Rontini a Brisighella, il comune ravennate più colpito dalla piena del Lamone. Già in corso le operazioni di pulizia e rimozione dell’acqua. Rontini: “Lavoriamo insieme al Comune per ridurre i disagi, grazie alle volontarie e ai volontari in campo da due giorni senza sosta”
Danneggiati il campo sportivo, la zona termale e alcune abitazioni
Bologna – Sopralluogo della sottosegretaria alla presidenza, con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, questo pomeriggio a Brisighella, il comune sulla collina ravennate che ha subito alcuni allagamenti e danneggiamenti a causa delle forti piogge di questi giorni che hanno causato la piena del Lamone. Ad accompagnare Rontini, la vicesindaca Marta Farolfi, l’assessore alla Protezione civile, Dario Laghi, e l’assessora all’Istruzione, Karen Chiarini.
Circa una sessantina di persone ha dovuto abbandonare momentaneamente le proprie case, invase parzialmente dall’acqua. Già in corso le operazioni di pulizia a cura dei volontari della Protezione civile di Ravenna, insieme ad alcuni operatori privati.
L’acqua ha allagato anche il campo sportivo e il circolo tennis: sempre i volontari, insieme ad alcuni operatori, sono già al lavoro per i ripristini. Per la riqualificazione del campo sportivo sono già approvati due progetti finanziati per 850mila euro. Colpita anche l’area termale.
Una frana in via Valnera ha parzialmente isolato una borgata abitata da 15 famiglie e un’azienda, ma l’accesso è stato garantito grazie a un restringimento di carreggiata. È già stato previsto un intervento in somma urgenza per lunedì per il ripristino del passaggio veicolare. Infine, sempre lunedì partiranno le operazioni di pulizia degli alberi e della vegetazione portata a valle dall’acqua del Lamone.
“Ci siamo subito messi al lavoro insieme al Comune per ridurre i disagi dovuti a questa ondata di maltempo- spiega Rontini- ed entro pochi giorni contiamo di risolvere le situazioni più urgenti. Ci tengo a ringraziare l’Amministrazione, tutti i volontari e gli operatori che da due giorni, senza sosta, sono al lavoro per aiutare chi è in difficoltà”.
“Insieme alla Sottosegretaria- dichiarano i membri dell’Amministrazione comunale- che ringraziamo per la tempestività del sopralluogo, abbiamo esaminato i possibili interventi a favore dei privati
e delle aziende agricole colpite dalla calamità e i successivi interventi che possano nel futuro contenere questi fenomeni”.