Tre weekend | 11 > 26 settembre
Tre città, una diversa dall’altra, tutte comunque legate al mare: Trapani e le sue torri, Marsala e le saline, Mazara multiculturale.
33 luoghi straordinari: dalle cave di Custonaci ai mosaici della casa romana scoperta accanto al Teatro Impero all’abbazia normanna
Ma si potrà anche “incocciare” il couscous a Trapani, visitare la casbah, andar per cantine o a cavallo allo Stagnone, volare in Piper,
seguire le tracce dei Mille guidati dal pronipote di un garibaldino
Tre città profondamente diverse, unite dal mare: perché Trapani, Marsala e Mazara del Vallo hanno radicato il profondo rispetto per l’acqua, che accoglie, avvicina, lega i popoli. Trapani è la città del sale, di mura e bastioni, di cupole, mulini e torri, ma anche di palazzi, chiese e campanili. Marsala è la più “british” delle città siciliane, elegante e discreta, sul filo dolce e zuccherino del Marsala, che gli inglesi amarono, capirono e, soprattutto, esportarono fino a Sumatra. Ultima ma non ultima, Mazara del Vallo che protegge la sua casbah con quelle stradine strette che sembrano sgusciare via come serpentelli verso i cortili dove vivono oltre 2500 famiglie, soprattutto maghrebine, una comunità integrata che raccoglie l’eredità dei padri che scavalcarono il mare. Senza contare le aziende enogastronomiche che quest’anno partecipano al progetto satellite, Terre dei Tesori, e apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, aziende di coltivazioni di frutti tropicali, in collaborazione con il dipartimento Agricoltura della Regione siciliana.
A Trapani il festival è alla sua quarta edizione, ed ogni volta è stato un grande successo: quest’anno ci si dedicherà ancora di più al mare, indagandone i mestieri antichi, i sapori salmastri, le raccolte e gli oggetti di uso quotidiano. “Vie dei Tesori dà lustro e valore culturale al territorio. È un nostro progetto rimettere in cammino la città e coinvolgere i comuni vicini per far diventare questa provincia un unico sistema museale a cielo aperto” annunciano il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida e l’assessore alla Cultura, Rosalia D’Alì. A Trapani i coupon del festival si troveranno anche da Tecnica Sport, frutto della collaborazione con la fondazione Le Vie dei Tesori.
Marsala è terra di relitti punici, reperti fenici, arredi romani; ipogei paleocristiani, abbazie basiliane, affreschi bizantini, cappelle nascoste scavate nel morbido tufo: e Le Vie dei Tesori – che ritorna per il terzo anno di seguito –unisce ai luoghi, un bouquet di esperienze imperdibili. Secondo il vicesindaco Paolo Ruggieri, “quello delle vie dei tesori è un percorso importante per lo sviluppo del territorio di Marsala”. “Dal programma di quest’anno e soprattutto dalle tante esperienze che propongono visite e degustazioni nelle aziende enogastronomiche e nelle cantine, emerge come il festival stia creando un forte legame con la storia e l’identità delle due comunità” interviene il vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Marcello Barbaro.
A Mazara, Le Vie dei Tesori ha debuttato l’anno scorso con un bel programma che oggi si arricchisce di passeggiate urbane e di degustazioni, tra grani antichi, olio, avocado e vigneti. “Credo che il format del festival si adatti perfettamente alla visione culturale di Mazara, che non punta soltanto sui siti, ma anche su esperienze e narrazioni che privilegi un turismo sostenibile e di qualità”, dicono il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci e l’assessore alla Cultura Germana Abbagnato. “Il patrimonio siciliano può essere una leva di sviluppo, e assistiamo ai nostri giovani che se ne vanno: dire ad un cittadino che il luogo sotto casa può diventare un attrattore turistico, lo si può fare tramite la narrazione della memoria. Un luogo non raccontato è un luogo muto – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori.
Le Vie dei Tesori ritorna quindi nel Trapanese da sabato prossimo (11 settembre), e per tre weekend, fino a domenica 26 settembre. Con il supporto dei rispettivi Comuni e in collaborazione con giovani associazioni che hanno scelto di mettersi in gioco per la loro città, sono stati scelti con cura i luoghi – sono trentatre in tutto, tredici a Trapani e dieci ciascuno a Marsala e Mazara – per rileggere il territorio alla luce delle sue ricchezze culturali. Che non sono soltanto chiese, palazzi, torri e conventi – anche se di certo non mancano – ma sono anche esperienze lontane dalla quotidianità, alla scoperta di un vivere lento, di recupero delle tradizioni, di voglia di natura. Il festival, secondo il format ormai consolidato, è facile, smart, con soluzioni digitali di ultima generazione, i coupon acquistati saranno validi per visitare le tre città e anche Erice, nei primi tre weekend di ottobre. Tre weekend, per un nuovo festival di “resistenza”, il secondo post covid: l’anno scorso, in piena pandemia, quando ogni rassegna rimandava o rinunciava ai suoi programmi, Le Vie dei Tesori ha deciso di provarci, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza, privilegiando luoghi all’aperto, sostituendo le visite guidate con audioguide d’autore ascoltabili dal proprio smartphone.
E quest’anno Le Vie dei Tesori sono di nuovo pronte alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto da apripista – 57 piccoli centri che hanno deciso di creare una rete sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori sposandone il format: il risultato è stato entusiasmante, 12 mila visitatori in soli due fine settimana – ecco scendere in campo a settembre, oltre a Trapani, Marsala e Mazara, anche Bagheria, Monreale, Noto, le due “veterane” Caltanissetta e Messina, e le debuttanti Caltagirone, Enna, Carini e Termini Imerese; dal 2 al 17 ottobre toccherà a Sciacca, Cefalù, Erice, Ragusa e Scicli e fino al 31, a Palermo e Catania.
Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti. Ma è soprattutto la manifestazione che costruisce reti: Unicredit ha confermato il suo impegno come main sponsor (“Lo sviluppo del patrimonio culturale e artistico italiano è tra le mission di Unicredit, e questo progetto rientra perfettamente in questa nostra visione” spiegano Vincenzo Evola, responsabile area Retail Trapani, e i direttori delle filiali di Mazara, Nino Borgese, e di Marsala, Gaspare Marrone) e di aziende dell’enogastronomia come la Nino Castiglione (“crediamo in questo evento e lo sosteniamo da anni con convinzione” dice il patron dell’azienda che lavora il tonno dal 1933). Il festival ha saputo creare sinergie e dialogo, e attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre duecento partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti.
Il sito www.leviedeitesori.com è una miniera dove trovare schede, fotografie, aneddoti e curiosità, sfogliare il magazine e programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0. Prenotazioni caldamente consigliate, distanziamento, acquisto dei coupon on line. Dove non sarà possibile svolgere visite guidata di presenza, ci si affiderà aaudioguide d’autore, registrate da storici dell’arte, archeologi, studiosi del paesaggio, esperti della città e curate dagli Amici delle Vie dei Tesori, il club di appassionati che scelgono di restare accanto a Le Vie dei Tesori tutto l’anno, usufruendo di una serie di agevolazioni.
LE VIE DEI TESORI A TRAPANI
Un nuovo viaggio alla scoperta della città, costruito con il supporto logistico dei giovani di Agorà. Che hanno costruito una serie di esperienze profondamente legate al mare: dai racconti dei pescatori a barracche (il porto peschereccio) a quelli dell’ultimo mastro corallaro che aprirà le porte del suo laboratorio (RossoCorallo), ad un percorso sensoriale nella salina Culcasi di Nubia, a Paceco. Esperienze straordinarie e del tutto inedite, pensate proprio per Le Vie dei Tesori: che non potevano rinunciare al gesto, visto che all’Ittiturismo La Tramontana vi spiegheranno come “incocciare” il cous cous e preparare le sarde allinguate. Tutte da prenotare su www.leviedeitesori.it i posti sono limitati.
A Trapani il festival proporrà visite a tredici siti – alcuni inediti, altri graditi ritorni: tra le new entry di sicuro fascino, le cave della Ducale Marmi a Custonaci: sarà possibile visitarla, sulla scia della storia degli scalpellini che alla fine della guerra, con Trapani distrutta, dovettero attingere a nuove cave sul territorio. E trovarono anche la pietra Ducale – che qui si estrae – una particolare venatura di Perlato di Sicilia. Una visita speciale sarà anche quella alla Prefettura, con le sue sale decorate e le numerose opere d’arte. Un altro gioiello è Palazzo Montalto che sarà una vera scoperta: progettato negli anni Venti del secolo scorso dall’architetto trapanese Francesco la Grassa per il notaio Giacomo Montalto, è un exploit di ferro battuto, decorazioni floreali e vetri, ringhiere e volute, rosette e tralci: Liberty allo stato puro, soprattutto nell’esuberante appartamento del giudice Gian Giacomo Ciaccio Montalto che morirà ucciso da Cosa Nostra. Preziose le carte da parati: dischi dorati, fiori stilizzati, arance, limoni, uva e melograni di gusto decò. E mobili originali Liberty e pezzi di design moderno arredano la sede dell’Ordine degli architetti che conserva una biblioteca tematica di oltre tremila volumi. Si partirà poi alla scoperta delle insegne spagnole scolpite nel tufo del Bastione Imperiale, uno di quelli costruiti dal Ferramolino sotto Carlo V, per godere poi della vista incomparabile dal campanile di san Domenico (uno dei luoghi più amati con la sempre presente Torre della Colombaia che anche quest’anno si raggiungerà in barca). A Palazzo D’Alì si perderà il conto delle finestre e si potrà assistere alla visita teatralizzata con protagonista donna Clotilde che abitò queste stanze (a cura degli Amici del Museo Pepoli). Le chiese: dalla più imponente, la cattedrale di San Lorenzo, alla sontuosamente barocca Cappella della Mortificazione, vera iconografia da “regno della morte” al Collegio dei Gesuiti con una commovente Immacolata del Marabitti alla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio con la tomba del famoso architetto (a cui si deve gran parte dei palazzi e delle chiese di Trapani) Giovanni Biagio Amico. Fuori dal centro storico, si raggiungerà il museo della Pesca dentro la Tonnara Bonagia e la Torre Marausa o Torre di Mezzo, una delle poche superstiti tra le 150 erette nel Cinquecento a difesa della città dalle razzie dei barbareschi: presto inizieranno i lavori di ristrutturazione, sarà una ghiotta occasione per scoprirla. Tre le passeggiate: la prima, condotta da Renato Lo Schiavo, seguirà le orme di uno scrittore vittoriano, Samuel Butler che rilesse l’Odissea ambientandola tra le Egadi e Pantelleria. La seconda, condotta dall’ex direttore del Museo Pepoli (oggi al Museo Riso) Luigi Biondo, rintraccerà la simbologia di una Trapani nascosta, da scoprire “a naso in su”. Con l’archeologo Francesco Lombardo si camminerà sui passi di antichi briganti, pastori e uomini di altri tempi per ritrovare la leggenda della Baronia di Arcudaci a Bosco Scorace, polmone verde di Buseto Palizzolo. L’info point de Le Vie dei Tesori sarà a Palazzo D’Alì, in piazza Municipio (tutti i giorni, dalle 9 alle 18).
LE VIE DEI TESORI A MARSALA
Marsala è alla sua terza partecipazione al Festival, sempre con il supporto logistico di Nonovento. E mai come quest’anno è stato costruito un programma che suscita sensazioni: accanto alle visite guidate ai luoghi della città – non lasciatevi scappare la straordinaria possibilità di visitare (per la prima volta in assoluto) i resti di una ricca casa lilibetana del periodo romano imperiale con i suoi bellissimi mosaici di stile africano, scoperta presso il Teatro Impero. Nel 1954 scavò qui la famosa sovrintendente e archeologa Jole Bovio Marconi) – si potrà partecipare a esperienze inattese, molte allo Stagnone su cui si volerà a bordo di un Piper, si navigherà in barca nella laguna, si passeggerà a cavallo o si potrà rivitalizzare la pelle con uno scrub al sale immergendosi nella cosiddetta acqua fatta o acqua madre della salina Genna che elimina le tossine; mentre sull’isola di Mozia vi attenderà una ricca colazione in stile british, prima di partecipare a passeggiate tematiche. E sono sei le cantine che apriranno le porte (per il progetto Terre dei Tesori) per visite e degustazioni: si seguirà il viaggio del Marsala dalle vigne alle botti alle navi “vinaccere”, ai vini di ultimissima generazione, spesso passati di padre in figlio. Partecipano il Baglio Donna Franca, Cantine Bianchi, Caruso e Minini, Curatolo-Arini, Fina e Martinez.
A Marsala sono dieci i siti che apriranno le porte alle visite guidate: dal famoso Campanile del Carmine aperto per la prima volta due anni fa, alla cripta della chiesa di San Francesco con inattesi affreschi manieristi; dalla chiesa del Purgatorio con la cupola a maioliche verdi, a San Pietro e Paolo (soltanto a giugno scorso è stata riaperta al culto) che nasce come chiesa del convento delle suore Oblate Benedettine che accoglievano le fanciulle facoltose; agli stucchi barocchi della chiesa di Santo Stefano, con il suo camminamento segreto. Si scenderà nel complesso ipogeico di Santa Maria della Grotta e si scopriranno le nicchie e gli arcosoli affrescati delle Latomie; e non mancherà di commuovere il santuario della Madonna Cava nata per accogliere una Madonnina miracolosa. Da non perdere la vista dalla terrazza di palazzo VII aprile. L’info point è presso l’Ufficio Turistico, via XI Maggio, 100 (sabato e domenica, dalle 10 alle 18).
Passeggiate ve ne raccomandiamo una, ma imperdibile: perché avrà un Virgilio d’eccezione come Piero Gallo, pronipote di Abele Damiani, maggiore dei Garibaldini, che in seguito divenne anche Ministro del Regno d’Italia. Con lui si riannoderanno le fila dell’epopea dei Mille, e si sottolineeranno i momenti cruciali in cui la storia di Marsala incrociò la Grande storia dell’Unità nazionale.
LE VIE DEI TESORI A MAZARA
Il nuovo viaggio alla scoperta di Mazara – l’anno scorso era stato il debutto – si srotola sul territorio con il supporto logistico di Periferica. E anche in questo caso, sono state organizzate esperienze che non si possono saltare: si potranno visitare oleifici, tenute agricole e persino una piantagione di avocado, assaggiando i prodotti che nascono dalla terra e non sono assolutamente trattati. Oltre ad un giro sotto al città – nel reticolo di cave dove si verrà guidati da Periferica – si assaggerà il pani cunzatu delle Tenute Cav. Mandina (ex stazione di posta per i viandanti e pellegrini lungo la Via Francigena, oggi azienda agricola e museo con gli utensili della tradizione contadina, tra cui un’antica macina dell’uva e del grano, la “masciaredda”) si scopriranno i grani antichi ai Molini del Ponte che raccontano quattro generazioni di mugnai; si degusterà l’olio che nasce dalle Latomie per Centonze; e alle Tenute Caracci si capirà come si coltivano gli avocado. Le passeggiate condurranno invece alla scoperta della Casbah, unica, brulicante, colorata, esempio straordinario di convivenza multiculturale; ma si potrà anche raggiungere l’altura di Roccazzo dove scoprirete esistente un’antica necropoli.
Ma chi cerca l’anima religiosa di Mazara, non avrà che l’imbarazzo della scelta: in quella che fu la più estesa e ricca Diocesi di Sicilia, voluta da re Ruggero, sono ancora rintracciabili chiese e cappelle spesso di stili sovrapposti che raccontano una città a strati, che si sfoglia come una cipolla. A partire dalla Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto (o delle Giummarre) che secondo la +tradizione, parrebbe risalire al 1085, anche se gli storici non sono d’accordo tra loro sulla datazione. È considerata un monumento normanno tra i più interessanti del periodo, unico esempio in Sicilia occidentale di copertura a volta a botte traversa, con estradossi a vista. C’è poi San Francesco nata in stile arabo-normanno, che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è stata restaurata da appena un anno; San Michele Arcangelo, la chiesa del Monastero delle Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di maiolica cosparso di fiori splendenti; e San Giuseppe, appena restaurata, nata come un semplice e piccolo oratorio dedicato al santo protettore dei falegnami, ma poi rimaneggiata e ingrandita, decorata con pitture e stucchi. E se il Collegio dei Gesuiti oggi si è trasformato in uno spazio espositivo (ospita una sala dedicata a Pietro Consagra con le sue opere grafiche e una mostra di miniature di chiese e del castello normanno, realizzati in scala e con materiali di recupero da Ignazio Auguanno), merita una visita di certo Santa Caterina, fondata nel 1318 con il vicino monastero (che non esiste più), dalla nobile Giovanna de Surdis: nel XVIII secolo si trasformò in un gioiello barocco con un’estrosa facciata abbellita da una ricca decorazione in calcarenite, tra motivi a foglie e conchiglie, mascheroni grotteschi e angeli.
Dall’inventiva di Emmanuele e Francesca, e della figlia Tania, è nata una “casa d’artista” che schiaccia l’occhio a Gaudì: Casa Lombardo è un cantiere aperto, casual, pop, una sorta di Biennale di Venezia in piccolo. Emmanuele crea le sue sculture en plein air, Francesca disegna e realizza mobili e suppellettili, Tania appende le sue tele. Attorno alla villa, i viali dedicati a nomi famosi: piazzetta Beethoven, largo Prassitele, pagoda Pirandello, passaggio Socrate … e così via. Diversi per età ma non per creatività, ecco Casa Periferica che, oltre a curare per il festival, la logistica sul territorio, apre le porte dei suoi spazi dove i creativi “macinano” idee di rigenerazione urbana. La visita si chiude al Teatro Garibaldi, vera e rivoluzionaria “sala del popolo” che costò 2355 ducati ai cittadini e fu costruito in soli tre mesi utilizzando il legno delle barche dismesse.
L’info point è presso la Pro Loco Mazara, in via XX settembre, 5 (sabato e domenica, dalle 10 alle 18).
TERRE DEI TESORI
Una nuova esperienza per Le Vie dei Tesori e per chi la segue: andare alla scoperta di aziende agricole di eccellenza che grazie al Programma di sviluppo rurale (PSR) Sicilia, finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), hanno ammodernato impianti e strutture adeguandosi così agli obiettivi di ecosostenibilità sanciti dal Green Deal europeo e dalla strategia del “Farm to fork”. Una misura di sostegno ai giovani che scommettono per la prima volta in agricoltura rilevando aziende esistenti (anche dei nonni o dei genitori) o creandone di nuove. E così si sono insediati più di tremila giovani agricoltori, che hanno avviato progetti concreti di ammodernamento e sviluppo nelle proprie realtà agricole, introducendo nuove tecnologie o adottando processi produttivi e gestionali innovativi. Questi “imprenditori 10 e lode”, di cui Le Terre dei Tesori propone una selezione, sono un esempio per chi volesse riconsiderare l’attività agricola e la vita in campagna, oggi valida alternativa ai grandi centri urbani. Durante il festival, molte aziende apriranno le porte alle visite, alla conoscenza del loro mondo e alle degustazioni. L’elenco e le esperienze su www.leviedeitesori.com
I TOUR DI LABISI
Durante il festival sarà possibile raggiungere alcune tra le città da Palermo tramite i bus navetta messi a disposizione da Labisi Bus Operator: un modo per visitare i luoghi in tutta tranquillità, senza dover pensare al mezzo di trasporto o al posteggio sul posto, un’alternativa già offerta nelle passate edizioni che aveva riscontrato un ottimo successo. Per questa prima tranche di festival, si potranno raggiungere dal capoluogo, Carini (19 o 26 settembre), Trapani o Marsala (26 settembre). A ottobre sono già prenotabili le gite a Cefalù (3 ottobre), Erice (10 ottobre), Sciacca (17 ottobre) e Catania (24 ottobre). Contributi tra 10 e 22 euro a seconda della distanza. Tutti i transfert possono essere prenotati sul sito www.labisialacarte/gitegiornaliere
UN FESTIVAL IN SICUREZZA
L’intero festival Le Vie dei Tesori in Sicilia quest’anno durerà oltre due mesi, contando anche i primi due weekend tra i borghi, appena conclusi: con oltre trecento luoghi da visitare – tra chiese, castelli, palazzi, case d’artista, oratori -, esperienze inedite e passeggiate curiose. Da scoprire in completa sicurezza, nel rispetto delle normative anti Covid-19: i luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi a seconda di ciascuno spazio e delle caratteristiche dei siti. È stata istituita ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: per quel che riguarda le visite nei luoghi basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com (o soltanto per Trapani, da Tecnica Sport, via Marsala 26) o all’info point sul posto o anche nei due punti informazione a Palermo in piazza Verdi e in piazza Bellini. Per passeggiate ed esperienze, prenotazioni e coupon su www.leviedeitesori.com o (senza la garanzia di trovare posto) sui luoghi di raduno.
Tutto il sito, il portale e il sistema di vendita dei coupon delle Le Vie dei Tesori nasce dal lavoro di Kappaelle comunicazione. Il progetto grafico dei materiali editoriali è di Alessandro Fiore – Expagina.it. Informazioni: 091 842 02. 53, tutti i giorni 10-18 | www.leviedeitesori.com
ufficio stampa Le Vie dei Tesori
Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
Le foto de Le Vie dei Tesori sono di Igor Petyx | I video di Rosaura Bonfardino
COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it