Le “profezie” sul nucleare del professor Manlio Giacanelli
“Importante illustrare le conseguenze delle radiazioni atomiche nelle scuole di tutta Italia”
È stato un neurologo di fama internazionale. Attività di studio che ha condiviso per l’intera esistenza con un impegno etico: denunciare gli orrori fisici provocati sull’uomo dalle armi nucleari. Una missione condotta con l’Ippnw, l’International physicians for the prevention of nuclear war, l’associazione internazionale di medici contro le armi nucleari, di cui lui, il professor Manlio Giacanelli, è presidente onorario, organismo che nel 1985 per il suo impegno in materia ha ottenuto il Nobel per la Pace.
Oggi il professore, che ha 86 anni compiuti, è attivo soprattutto come conferenziere nelle scuole. Ad esempio lo scorso dicembre, in modo profetico, ha incontrato gli studenti del liceo classico “Augusto” di Roma, sensibilizzandoli sul tema: è nato un video di 13 minuti diventato virale, premiato ad un festival settoriale a Piancastagnaio, in Toscana.
Il neurologo in pensione, che ha operato anche in altri Paesi, dagli Usa alla Palestina (come volontario), continua a dedicare il suo tempo per ammonire sugli esiti conseguenti agli armamenti nucleari. Da anni indica proprio la Russia, insieme ad India e Pakistan, le aree a rischio. E ricorda, citando il professor Ira Helfand, vicepresidente dell’Ippnw, come ci siano 20mila testate nucleari nel mondo – di cui il 95 per cento in Usa e Russia, il resto in Cina, Regno Unito, Francia, India, Israele, Pakistan e Nord Corea – e che l’uso di un’atomica avrebbe esiti infausti diretti e indiretti non soltanto sulla salute, ma sul clima, sulle coltivazioni (in particolare di grano e di riso), sull’aumento della povertà e della fame. Un ordigno nucleare provoca l’innalzamento della temperatura di 11 milioni di gradi in un’area di tre chilometri, superando quella della superficie solare, e determina un vento di mille chilometri all’ora per sei chilometri e di 300 chilometri all’ora entro 16 chilometri.
Nel video viene indicata in 72,6 miliardi di dollari la spesa che gli Stati hanno investito in armamenti nucleari nel 2020 grazie anche ad una rete di lobbisti che preme sui governi per approvare gli enormi budget per le armi.
“Una realtà di cui si parla poco, ma è inconcepibile”, ha detto il professor Giacanelli agli studenti, rinnovando il suo impegno, da scienziato, per illustrare in particolare alle giovani generazioni le conseguenze sanitarie delle armi nucleari sulla popolazione inerme.