5 febbraio, ore 16:30 | Teatro di Rifredi
Prima nazionale
E LA FAVOLA INSEGNA CHE… LA VOLPE E L’UVA
ispirato alle favole di Esopo e Fedro
testo e regia Andrea Bruno Savelli
con Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi
video scenografie Giuseppe Ragazzini
costumi Elena Bianchini
luci Henry Banzi
assistente alla regia Joe Manganas
produzione Teatro della Toscana
Età consigliata: dai 6 ai 10 anni
Brevi, veloci ed efficaci: le favole di Esopo e di Fedro tornano al Teatro di Rifredi domenica 5 febbraio, ore 16:30, reinterpretate in chiave moderna dal regista Andrea Bruno Savelli per il ciclo “Domenica, famiglie a teatro”. E la favola insegna che… la Volpe e l’Uva continua l’avventura di tre giovani protagonisti, interpretati da Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi, che si muovono tra gli scenari della moderna civiltà dell’immagine – attraverso le fantasiose video-scenografie di Giuseppe Ragazzini – per recuperare quei valori perduti, alla cui ricerca parteciperanno direttamente anche i giovani spettatori dello spettacolo.
La favola tradizionale – nata in oriente, passata poi in Grecia, a Roma e in tutto l’Occidente – non era solamente un “intrattenimento per bambini”. Era una forma di pedagogia popolare, un modo non pedante o autoritario per tramandare esperienze, anche drammatiche, di vita vissuta, per mettere in guardia da comportamenti irresponsabili o da persone false e avide, o per sbeffeggiare i presuntuosi e gli sciocchi.
Una sorprendente caratteristica di queste favole, così come ce le hanno tramandate Esopo e Fedro, è la loro fulminante brevità. Lo spettacolo di Andrea Bruno Savelli fa propria questa sfida, ritrovando nel nostro presente, soprattutto nei social e nei mezzi di comunicazione, un’identica pulsione alla brevità, alla velocità, all’istantanea, però con una sostanziale differenza: la sparizione dei contenuti a favore dell’apparire, dell’esserci, della ricerca del consenso.
I tre giovani protagonisti, interpretati da Fabio Magnani, Diletta Oculisti, Vieri Raddi, si rendono conto che al centro di quasi tutte queste favole ci sono degli animali. Animali, però, particolari, dalle caratteristiche umane. Questo perché condividiamo molti comportamenti, compresi quelli più sgradevoli. Vederli in azione in un “mondo da favola”, fatto di animali parlanti, aiuta a esorcizzare sentimenti come l’aggressività e il cinismo, e aiuta a capire che in fondo tutti, uomini e animali, facciamo parte di un unico e imprescindibile universo: quello della Natura.
Nella celebre storia della Volpe e l’uva si narra di fallimento e dei limiti che ha ogni individuo. Nella favola troviamo una volpe affamata che, nonostante molti tentativi, non riesce a raggiungere ciò che desidera, ossia un grappolo d’uva, e conclude che quel grappolo probabilmente è ancora acerbo. La morale insegna che «è facile e tipico di chi è arrogante disprezzare ciò che non può avere. Meglio impegnarsi con molta umiltà per ottenerlo o trovare un’altra soluzione.»
TEATRO DI RIFREDI
via Vittorio Emanuele II 303, Firenze