Covid-19 e crisi climatica stanno peggiorando le disuguaglianze per le donne e le ragazze costrette a fuggire
8 Mar 2022
Rabi Saley, 35 anni, fuggita dal Mali dopo gli attacchi alla sua città natale, ha trovato rifugio a Ouallam, in Niger, dove lavora a un orto con altre donne rifugiate, sfollate interne e del luogo. © UNHCR/Colin Delfosse
Dichiarazione attribuita all’Assistente dell’Alto Commissario dell’UNHCR per la Protezione, Gillian Triggs
I conflitti, i cambiamenti climatici e la pandemia di Covid-19 stanno infliggendo un triplo colpo ai diritti e alla sicurezza di donne e ragazze rifugiate, sfollate interne e apolidi, molte delle quali si trovavano già ad affrontare disuguaglianze e discriminazioni profondamente radicate.
A due anni dall’inizio della pandemia, continuiamo a vedere un aumento delle denunce di violenza di genere, dalla violenza domestica ai matrimoni forzati, dal lavoro minorile alla tratta e allo sfruttamento.
In alcuni contesti in cui le famiglie sono colpite da conflitti, disastri, insicurezza e povertà crescente, le ragazze vengono portate via dalla scuola per lavorare, mendicare, sposarsi – e, nei casi più estremi, per essere vendute.
Il peggioramento delle condizioni socio-economiche aggravato dalla pandemia colpisce maggiormente le donne e le ragazze costrette a fuggire. Milioni di loro dipendono dal lavoro precario nell’economia informale – guadagnando meno e spendendo di più per sostenere le loro famiglie. Sono a maggior rischio di povertà e sfruttamento.
La disuguaglianza di genere è sia una causa che una conseguenza delle migrazioni forzate. Sappiamo dalle nostre interazioni quotidiane con le persone costrette a fuggire che le donne e le ragazze che vivono in contesti di crisi umanitaria e di conflitto armato sono ad alto rischio.
Temiamo che le disuguaglianze di genere esistenti possano solo aggravarsi a causa dell’impatto del cambiamento climatico – dalle disuguaglianze nell’accesso alle risorse naturali, ai diritti legali, alle opportunità di sostentamento, alle reti di sicurezza formali, alle tecnologie e informazioni, e altro ancora.
Mentre celebriamo la Giornata Internazionale della Donna, esortiamo i governi, la società civile e ognuno di noi e le nostre comunità ad affrontare la disuguaglianza di genere in tutte le sue forme e a sostenere e promuovere la leadership, l’inclusione e la piena partecipazione delle donne e delle ragazze costrette a fuggire.
Da parte sua, l’UNHCR si impegna a sostenere le risposte locali guidate dalle donne in prima linea e a rafforzare la collaborazione con le organizzazioni guidate da donne – specialmente se rifugiate, apolidi e sfollate interne.
Occorrono sforzi concertati per lavorare in collaborazione con le donne e le ragazze costrette a fuggire, le loro comunità e tutte le parti interessate per trasformare i sistemi e le norme sociali dannose che perpetuano la disuguaglianza di genere e la discriminazione. In caso contrario, rischiano di esssere lasciate indietro.
Note per i redattori:
Per sostenere ulteriormente le risposte guidate dalle donne, l’UNHCR ha conferito oggi sette Premi Innovazione ONG 2022 a organizzazioni guidate da donne e ragazze in Malesia, Perù, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Francia e Iraq. I premiati di quest’anno stanno tutti lavorando per promuovere l’uguaglianza di genere e la leadership di donne e ragazze costrette a fuggire e colpite dai conflitti.
Questi premi riconoscono gli sforzi e i risultati delle ONG che hanno fornito in modo creativo ed efficace protezione e servizi essenziali alle comunità di rifugiati, sfollati e apolidi. Maggiori informazioni sul premio e sui vincitori sono disponibili qui.