9 – 11 febbraio, ore 21 | Teatro di Rifredi
TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO…
un progetto di Lino Musella e Tommaso De Filippo
tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo
uno spettacolo di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino
scene Paola Castrignanò
disegno luci Pietro Sperduti
suono Marco D’Ambrosio
ricerca storica Maria Procino
collaborazione alla drammaturgia Antonio Piccolo
assistente alla regia Melissa Di Genova
costumi Sara Marino
produzione Elledieffe, Teatro di Napoli
Durata: 1h e 40’, atto unico.
Al Teatro di Rifredi, dal 9 all’11 febbraio, Lino Musella debutta con Tavola tavola, chiodo chiodo…, progetto fortemente voluto dall’artista napoletano, intrapreso in seguito a riflessioni emerse sulla necessità e sulle sorti del teatro durante la chiusura delle sale.
Con l’aiuto di Tommaso De Filippo, da sempre impegnato nella cura dell’eredità culturale della famiglia e nel dialogo intergenerazionale in scena, e grazie alla ricerca storica di Maria Procino, Musella è partito per un viaggio alla riscoperta del grande Eduardo.
Il protagonista di Tavola tavola, chiodo chiodo…, infatti, presta voce e corpo alle parole scritte dal capocomico nelle lettere indirizzate alle Istituzioni, nel discorso al Senato, negli appunti e nei carteggi relativi all’impresa estenuante per la costruzione e il mantenimento del Teatro San Ferdinando.
Il polistrumentista Marco Vidino affianca il vincitore del Premio Le Maschere del Teatro italiano 2022 e del Premio Ubu 2019 come Miglior attore, eseguendo dal vivo le musiche originali dello spettacolo.
«Tavola tavola, chiodo chiodo… – spiega Lino Musella – sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del Teatro San Ferdinando, lapide che Eduardo erige a Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita, che tavola dopo tavola, appunto, era stato il costruttore di quello stesso palco, distrutto dai bombardamenti del ’43.»
Dunque, un inedito ritratto di artista: Eduardo e le sue battaglie donchisciottesche per il teatro condotte tra poche vittorie e molti fallimenti.
Note sul progetto
In questo tempo mi è capitato spesso di rifugiarmi nelle parole dei grandi: poeti, scrittori, filosofi, per cercare conforto, ispirazione o addirittura per trovare risposte al presente; è nato così in me il desiderio di riscoprire l’Eduardo capocomico e – mano mano – ne è venuto fuori un ritratto d’artista non solo legato alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche condotte instancabilmente tra vittorie e fallimenti.
Questo grande artista è costantemente impegnato a “fare muro” per smuovere la politica e le Istituzioni e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi in questo tempo, ma anche da lontano non smette mai di alzare la sua flebile, roboante voce e mi piace pensare che lo faccia proprio per noi.
Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del grande Teatro e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo, una possibilità per il futuro, come ermeticamente indicano quelle parole – incise nel Teatro di Eduardo – che in realtà suggeriscono un’azione energica e continua.
Lino Musella