“L’Italia può fidarsi” dice all’Adnkronos Salute Sergio Rabini, responsabile della Sanità dello Stato sul monte Titano
Corrono le vaccinazioni nella Repubblica di San Marino anche grazie al vaccino Sputnik. “Abbiamo già fatto 9.860 vaccinazioni, 7.400 con Sputnik”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Sergio Rabini, direttore sanitario dell’ospedale di San Marino e responsabile della Sanità dello Stato sul monte Titano, facendo il punto sulla campagna vaccinale.
“Sono 8.607 per la prima dose. Il giudizio sui vaccino russo è obiettivo ed è positivo, anche se è presto per una considerazione finale. Ma è un vaccino di cui ci si può fidare. Per ora gli effetti avversi sono stati limitati e lievi, in linea con quelli degli altri vaccini (3-4%). Per lo più sindromi simil-influenzali, astenie, cefalee, della durata di 24-48 ore massimo 72 ore. Abbiamo avuto solo una reazione allergica che si è risolta con la somministrazione di una antistaminico cortisonico e il paziente tenuto in osservazione”.
“Ad oggi abbiamo coperto con le immunizzazioni il 27% della popolazione – aggiunge – e abbiamo da poco iniziato con le prenotazione della fascia 16-17 anni che verranno vaccinati con Pfizer, l’altro vaccino che stiamo usando insieme a Sputnik”.
Ma come nasce l’accordo tra San Marino e la Russia per l’esportazione del vaccino? “A gennaio avevamo stipulato con il governo italiano un memorandum che prevedeva 1 dose per noi ogni 1.700 che arrivavano in Italia. Poi ci sono stati i ritardi, i rallentamenti e quindi l’Ue si è trovata ad avere un quantitativo di dosi molto basso e ne abbiamo risentito anche noi a San Marino. Ci siamo ritrovati a metà febbraio in grave ritardo rispetto agli altri Paesi. Così, visti i buonissimi rapporti che noi abbiamo con la Russia, abbiamo pensato a Sputnik”, racconta Rabini.
“Abbiamo analizzato le evidenze scientifiche sul vaccino russo e la bontà del fatto che, allora, era già in uso in 30 Paesi – prosegue Rabini – Noi non abbiamo un’agenzia come l’Aifa, la nostra Commissione tecnica scientifica ha chiesto alle autorità russe di poter avere 7.500 vaccini che sono arrivati in poco tempo. Ci sono state videoconferenze con gli esperti russi e poi il 23 febbraio sono arrivare le dosi. Noi ci siamo fidati anche degli studi pubblicati ‘Lancet’ e dell’Inmi Spallanzani di Roma che ha parlato bene del vaccino. Al momento tutto procede per il meglio”.
Ora l’obiettivo di San Marino “è arrivare a vaccinare l’80% della popolazione (circa 33mila abitanti) entro l’estate, speriamo tra giugno o al massimo luglio”, conclude il responsabile della Sanità.