“Stavamo lavorando nell’ospedale quando abbiamo sentito una forte esplosione e il soffitto è crollato in sala operatoria. È un massacro”
Sono le parole di Ghassan Abu Sittah, un nostro chirurgo nell’Ahli Arab Hospital di Gaza che martedì sera è stato bombardato. Nell’ospedale oltre ai pazienti c’erano moltissime persone che cercavano riparo dalle bombe. Il nostro medico sta bene, il numero delle vittime è ancora incerto.
A Gaza anche gli ospedali vengono colpiti. Manca l’elettricità, manca il cibo, mancano medicinali, persino gli antidolorifici per gli interventi chirurgici.
Sono orgogliosa che i nostri medici, infermieri e operatori umanitari siano lì nonostante tutto per salvare vite, ma il conflitto deve cessare al più presto, le persone devono essere messe in condizioni di fuggire e i valichi aperti per consentire di portare a Gaza aiuti, farmaci e cibo.
Nel frattempo continuiamo a supportare i feriti come possiamo e ci prepariamo ad inviare più aiuti e attrezzature mediche non appena le condizioni lo permetteranno.