Progetto Fenice, siglata a Norcia la dichiarazione d’intenti. Università per Stranieri di Perugia, Comune di Norcia, Camera di Commercio dell’Umbria e Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica insieme nel progetto finalizzato alla riqualificazione del territorio vulnerato dal sisma
(aun) – Perugia, 4 mar. 024 – Dopo l’avvio dei lavori preparatori allo sviluppo del progetto “Fenice” – avvenuti lo scorso 13 febbraio a Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia – finalizzato alla rinascita del territorio della Valnerina, è stato siglato a Norcia, durante la mostra mercato “Nero Norcia”, un documento di intenti condiviso da parte dei rappresentanti dell’Università per Stranieri di Perugia, Comune di Norcia, Camera di Commercio dell’Umbria e Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, enti partner del progetto.
Il documento è il risultato di un esperimento di progettazione condivisa che è andata oltre i ruoli, i comparti disciplinari e l’appartenenza a differenti istituzioni, in cui i partecipanti hanno dato il loro contributo in vari tavoli di discussione per mettere sul campo competenze complementari e garantire un’operatività organica quanto inclusiva.
Alla redazione del paper hanno contribuito circa sessanta persone, che si sono confrontate su quattro direttrici tematiche, focalizzate sugli ambiti dell’internazionalizzazione del territorio, del supporto alle imprese e al sistema produttivo locale, della formazione di profili professionali innovativi e della valorizzazione dei luoghi della ricostruzione quali laboratori di ricerca scientifica e didattica.
Hanno preso parte all’evento di presentazione il segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti, Davide Ficola e Marco Martini per la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Chiara Biscarini per l’Università per Stranieri di Perugia, capofila del progetto.
La comune dichiarazione d’intenti è stata illustrata dalla professoressa Chiara Biscarini, docente dell’Università per Stranieri di Perugia e promotrice, nonché responsabile scientifica di “Fenice”, la quale ha sottolineato come “valorizzare i luoghi della ricostruzione come laboratorio di ricerca didattica e scientifica sia una sperimentazione sfidante. Siamo certi – ha detto ancora Biscarini – che le attività previste nel progetto saranno utili per la rinascita di Norcia e della Valnerina, soprattutto in termini di internazionalizzazione del territorio”.
“Ciò a cui stiamo puntando con il progetto Fenice – ha commentato Federico Sisti, segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria – è la messa a terra di una strategia sostenibile per la rinascita dei territori colpiti dal sisma: la dichiarazione d’intenti sottoscritta oggi è il primo mattone di un processo di ‘ricostruzione’ che vorremmo fosse il più possibile partecipato dalle comunità locali, aiutandole a sprigionare nuove energie, sollecitandone l’iniziativa imprenditoriale e valorizzandone le potenzialità”.
“Siamo certi – ha auspicato infine Marco Magarini amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica – che la profondità di azione del progetto Fenice abbia tutte le carte in regola per un impatto positivo a medio e lungo termine su tutto il territorio della Valnerina. La nostra scuola farà la sua parte, garantendo percorsi di formazione di alta qualità finalizzati a potenziare competenze e migliorare i processi di governance della pubblica amministrazione per facilitare lo sviluppo socio-economico di tutta l’area del cratere”.
Il Progetto Fenice è finanziato dal Dipartimento ministeriale per la coesione territoriale con un contributo di quasi 5 milioni di euro, destinati ai territori terremotati della Valnerina per la creazione di un polo d’Internazionalizzazione didattica e produttiva. Turismo, enogastronomia, sostenibilità e culture digitali le macro aree di azione valorizzate da percorsi di alta formazione, di cultura e promozione del territorio, corsi di dottorato di ricerca, summer e winter schools, e che vedranno impegnati insieme organismi territoriali con competenze distinte e tali, quindi, da garantire un forte connotato di interdisciplinarietà e organicità agli interventi previsti.
Trasversali al progetto sono i criteri di innovazione, formazione continua, collaborazione, networking e sostenibilità, in un quadro di riferimento che mette all’orizzonte l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e la transizione ecologica.