Cantina di Ramuscello: si rinnova il progetto “Vinum Terrae”
In occasione della Giornata Mondiale della Terra
Torna la Giornata Mondiale della Terra (22 aprile) e la Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito rinnova il progetto Vinum Terrae, un modo innovativo di affinare il vino in bottiglia, inaugurato lo scorso anno. In quella occasione, 555 bottiglie di Refosco dal Peduncolo Rosso (Doc Friuli Venezia Giulia, annata 2022), sono state interrate in prossimità del vigneto da cui l’uva era stata precedentemente vendemmiata, segnando così l’inizio di un metodo di invecchiamento unico nel suo genere.
«Estratte dal terreno del suo vigneto originale le bottiglie dello scorso anno – spiega il presidente della Cantina, Gianluca Trevisan –, ne abbiamo interrate altrettante di Refosco dal Peduncolo Rosso (Doc Friuli Venezia Giulia, annata 2023) per dare prosecuzione al progetto. Ovviamente, per noi questa non è una questione commerciale, ma molto importante e simbolica che partecipa alla definizione di sostenibilità della Cantina, caratterizzata da molti fattori: risparmio d’acqua, energia solare, certificazioni di qualità e sostenibilità, gestione integrata dei vigneti, utilizzo di tecniche da viticoltura 4.0. Lavoro e attenzioni costanti, in cantina e in vigneto, che coinvolgono tutti i nostri 158 soci».
Il vigneto prescelto si trova nelle fertili campagne di Sesto al Reghena, sulla destra del fiume Tagliamento, una zona ricca di storia e cultura vitivinicola e, un tempo, attraversata dalla Via Annia, fondamentale arteria dell’Impero Romano, che collegava Aquileia ai paesi del Nord. Una terra dove le tradizioni agricole si sono evolute nel tempo mantenendo sempre un legame profondo con il passato. Non dimentichiamo Gherardo Freschi, un valente agronomo friulano che morì proprio a Ramuscello di Sesto al Reghena, nel 1893. Il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo nella viticoltura e nell’agronomia regionale, contribuendo a vitalizzare il comparto rurale del suo tempo. Oggi, l’eredità di Freschi continua a influenzare le pratiche agricole, evidenziando l’importanza di adattamento e innovazione. Ecco quindi che, la scelta della Cantina del metodo di invecchiamento sotterraneo, riflette non solo l’innovazione, ma anche il rispetto per quelle tradizioni.
Le bottiglie, riposte al buio, isolate dai rumori e con temperatura costante, grazie alle acque di risorgiva del Tagliamento, beneficiano di condizioni ideali per un affinamento naturale che esaltano le qualità organolettiche del vino. Ora, dopo un anno di questo particolare invecchiamento, le bottiglie estratte verranno abbellite da un design esclusivo, merito della collaborazione con l’Istituto artistico “Galvani” di Cordenons e, prima di essere messe in vendita, saranno degustate da un gruppo ristretto di professionisti per un’esperienza unica e inimitabile. Per completare il progetto, la Cantina di Ramuscello ha intrapreso un impegno sociale garantendo che, una parte del ricavato della vendita delle bottiglie di Vinum Terrae, sarà devoluto alla Comunità di Sant’Egidio per supportare i costi dei Corridoi Umanitari.