Non la richiesta di armi e munizioni, costante delle sue visite nei Paesi occidentali, ma il tentativo di vincere il “cinismo asiatico” e coinvolgere i Paesi della regione in un più ampio progetto diplomatico. Questo sarebbe stato l’obiettivo della visita in Asia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a sorpresa a Singapore nei giorni scorsi per ampliare il sostegno mondiale a Kiev mentre si avvicina la conferenza di pace che si terrà il 15 e 16 giugno in Svizzera e alla quale la Cina ha detto di non voler partecipare, scrive il ‘Washington Post’.
“Vogliamo che l’Asia sappia cosa sta succedendo in Ucraina, che l’Asia sostenga la fine della guerra – ha detto Zelensky in una conferenza stampa – Vogliamo che i leader asiatici partecipino al vertice di pace”. Anche se “so che per alcuni qui la guerra in Ucraina sembra più lontana di quanto non sia in realtà”, ha ammesso la ministra della Difesa olandese Kajsa Ollongren riscontrando che in Asia non si condividono i sentimenti di angoscia emotiva ed esistenziale provati invece in Occidente. ”Ma l’impatto finale riguarderà la sicurezza globale”, ha aggiunto.
A margine del Shangri-La Dialogue, la conferenza intergovernativa sulla sicurezza che si tiene ogni anno a Singapore organizzato dall’International Institute for Strategic Studies, Zelensky ha incontrato tra gli altri il presidente indonesiano eletto Prabowo Subianto, il presidente e il primo ministro di Singapore, oltre al capo del Pentagono Lloyd Austin. Freddi, invece, i rapporti con il ministro della Difesa cinese Dong Jun. “Purtroppo l’Ucraina non ha legami forti con la Cina perché la Cina non lo vuole”, ha detto Zelensky.
Le accuse a Pechino
Il leader ucraino ha accusato Pechino di essere uno “strumento” in mano ai russi per contrastare la diplomazia ucraina. ”La Russia, sfruttando l’influenza cinese nella regione e anche utilizzando i diplomatici cinesi, fa di tutto per ostacolare il vertice di pace” in Svizzera, ha denunciato Zelensky, smentendo le tesi cinesi secondo cui il suo export verso la Russia non può essere usato a fini militari. “Oggi ci sono informazioni secondo cui in qualche modo elementi degli armamenti russi provengono dalla Cina”, ha aggiunto. Ma il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha risposto che Pechino non ha mai “attizzato il fuoco o alimentato le fiamme” della guerra tra Russia e Ucraina, rivendicando gli sforzi compiuti a sostegno della pace al di là della partecipazione o meno alla conferenza di pace in Svizzera.