Il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi. Dagli Etruschi ai Romani.Attraverso i secoli un percorso interrotto di conoscenza e civiltà.
Il museo Nazionale Etrusco di Chiusi, inaugurato nel 1901 è allestito all’interno di un edificio appositamente costruito alla fine del 1800 per ospitare il ricco patrimonio archeologico della città e del territorio. Il percorso espositivo su due piani si propone di rendere la visita agevole e confortevole, grazie ad un apparato didattico snello ma esaustivo, realizzato sia in italiano che in inglese.
Il museo raccoglie reperti provenienti dagli scavi eseguiti nei territori a partire dal XV XVI secolo alcune volte confluiti in collezioni private (Paolozzi e Mieli Servadio)che ne costituiscono il nucleo espositivo fondamentale.Sono esposti anche materiali recuperati nel corso delle indagini effettuate negli ultimi decenni.La storia di Chiusi e del suo territorio è illustrata a partire dall’età del Bronzo( XIII-X sec. a.C per proseguire attraverso l’età del FerroIX -VIII secolo a.C.prevalentemente documentata con l’esposizione di sepolture costituite da ossuari biconici e da corredi composti in prevalenza da fibule e rasoi in bronzo. Le testimonianze dell’età orientalizzante fine VIII-VII a.C sono offerte dall’ampia produzione di ceramica locale e dalle importazioni dei ricchi centri dell’Etruria meridionale, tramite i quali giunsero a Chiusi anche materiali greci e orientali. Particolare rilievo è stato dato alla peculiare produzione dei canopi (cinerari con il coperchio configurato a testa umana, talora posti su troni) che si sviluppò tra il settimo e il sesto secolo a.C e alla scultura in pietra costituita da statue cinerario rilievi e sculture funerarie (sfingi, leoni e figure femminili), che ebbe il suo massimo sviluppo fra il sesto e quarto secolo a.C.
Il Museo offre anche un’ampia documentazione di ceramica antica a figure nere (anfora con Achille e Aiace che giocano a dadi (circa 520 a.C.) a figure rosse ( skyphos del Pittore di Penelope intorno 440 a.C.) ed imitazioni etrusche, oltre ad una vasta selezione di vasi in bucchero decorato a stampo, senza dubbio una delle più cospicue produzioni di epoca arcaica (VI secoloa.C.).
Lo stretto legame tra il Museo e il suo territorio è attestato dalla sezione dedicata alle necropoli dove sono presenti ricchi corredi che coprono un arco di tempo che va dal settimo secolo e giunge al pieno al quarto secolo a.C.
I materiali esposti al piano interrato documentano la storia di chiusi in età ellenistica IV-I secoloa.C con la ricca produzione di urne, in marmo e in terracotta, e di terrecotte architettoniche e votive.
L’epoca romana, oltre che da produzioni artigianali di serie,è suggestivamente rappresentata, tra l’altro, da un emblema musivo con la caccia al cinghiale di Calydon (un animale mitologico di incredibile forza e ferocia), da un ritratto di Augusto giovane velato capite, cioè con il capo coperto, e da una statua femminile acefala. La fase longobarda ( VI-VIIsecolo d.C.) è attestata dalla presenza di ricchi corredi recuperati in alcune tombe di guerrieri rinvenute vicino alla città,in località Arcisa. Un’ultima sezione è dedicata all’esposizione di reperti provenienti da donazioni e recuperi sul mercato clandestino a sottolineare l’importanza del contrasto all’illecita commercializzazione dei beni culturali e il valore della donazione a favore della collettività.