PREMIO ABBIATI. Omer Meir Wellber, direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo, vince il Premio Speciale conferito dall’Associazione Nazionale Critici Musicali.
“E’ una grande gioia per tutto il Teatro Massimo la notizia del Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana conferito al direttore musicale Omer Meir Wellber”.
Con queste parole il sovrintendente Francesco Giambrone commenta il prestigioso riconoscimento attribuito al musicista israeliano, dal gennaio 2020 direttore musicale della Fondazione: “Wellber è entrato in carica all’alba di un anno difficilissimo per tutti noi che ci ha messo di fronte a sfide inimmaginabili. In poco tempo è riuscito a segnare con la sua personalità artistica e con le sue qualità umane la progettualità del nostro Teatro in un rapporto bellissimo e importante con il pubblico e con la città. Il Parsifal da lui concepito insieme a Graham Vick e che ha segnato l’inizio della collaborazione con il nostro Teatro nel nuovo ruolo è stata una grande sfida per tutti, ma in particolare per lui, che l’ha vinta. Sono seguiti tanti concerti e, a settembre, un particolarissimo Don Giovanni in forma scenica, pochi giorni prima delle nuove chiusure imposte dalla pandemia. Momenti musicali altissimi, che resteranno nella storia del Teatro Massimo a conferma della capacità del Teatro e di tutte le sue componenti di reagire alla pandemia e reinterpretare in maniera innovativa e originale il proprio ruolo in grande sintonia con il suo direttore musicale. Questo premio è un riconoscimento alla forza di un progetto, di un percorso, di una visione di teatro condivisa e, come espresso chiaramente nelle motivazioni, a un profilo nuovo e moderno di direttore musicale. A Omer Meir Wellber vanno le congratulazioni di tutti noi e all’Associazione Nazionale Critici Musicali un ringraziamento per l’attenzione con la quale ci segue”.
Queste le motivazioni espresse dalla giuria del Premio Abbiati:
“In gennaio, nel tempo di ieri, tutto era iniziato regolarmente secondo programma, con un Parsifal wagneriano eloquente, narrativo, concertato in stretta sintonia d’intenti con la regia di Graham Vick: non solo riletto, ma raccontato al presente, senza paura di scendere nel torbido o dissacrante. Nel calendario di Omer Meir Wellber, direttore israeliano, 39 anni, il 2020 era segnato come anno numero uno al Massimo di Palermo, con il nuovo scettro di guida musicale del Teatro. A nemmeno un mese dall’ultima replica, Parsifal sarebbe diventato inconsapevolmente uno dei monumenti a una storia destinata a finire, a chiudere, perdurando questa incertezza ancora fino ad ora. In quel silenzio obbligatorio e necessario per ragioni di sicurezza sanitaria, il Massimo ha trovato in Wellber una guida presente, piena di energia (appena le regole lo hanno permesso) e soprattutto di idee musicali. Capace di rinnovare la bellezza del suono di Wagner in un Don Giovanni di Mozart, che reinventava la meravigliosa acustica del Teatro con l’Orchestra disposta in platea. Al fortepiano, lo stesso direttore non solo concertava con lucida esattezza la partitura ma insieme reinventava con estro i recitativi, osandoli anche in versione di canzone americana. Nella maratona di musica, dopo il silenzio di mesi, brillavano gli omaggi a Beethoven e a sorpresa una serata di jazz, nella chiesa scoperchiata dello Spasimo, dove l’eclettico fantasista Wellber suonava fisarmonica e pianoforte. A confermare un nuovo profilo, a tutto tondo, per il ruolo di direttore principale e musicale di cui non potremo più fare a meno”.