FIRENZE, 24 NOV – “Stiamo assistendo a una crescita importante dei casi di infezione da virus respiratorio sinciziale in età pediatrica.
Questo virus è la prima causa di bronchiolite nei bambini e colpisce prevalentemente i lattanti e i piccoli entro l’anno di età.
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Al Meyer, nel novembre 2019 i casi di accesso al pronto soccorso per bronchiolite sono stati 24: a novembre 2021, ad oggi, se ne registrano già 140. Questa escalation di accessi e ricoveri per motivi respiratori sta obbligando l’ospedale a una riorganizzazione delle attività di ricovero programmate”. Lo rende noto l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. “L’impegno degli operatori è massimo – aggiunge la nota – e si chiede comprensione e collaborazione da parte delle famiglie, anche per eventuali attese in pronto soccorso”.
Il virus respiratorio sinciziale – spiega l’ospedale Meyer – ha un andamento stagionale, collocato di solito tra dicembre e marzo. Quest’anno ha fatto la sua comparsa fin dal mese di ottobre, facendo registrare, in questo periodo, un boom di ingressi al Pronto soccorso e un aumento importante di ricoveri, anche intensivi, per motivi respiratori. È possibile che il drastico cambiamento delle abitudini di vita, la netta riduzione delle occasioni di contatti sociali e l’aumento delle regole igieniche adottate nell’autunno-inverno 2020 abbiano determinato, forse, una ridotta circolazione e immunizzazione lo scorso anno”. “In questo delicato momento dunque è importante, più che mai, rispettare alcune regole – spiegano gli esperti del Meyer – specialmente in presenza di bambini nella fascia 0-2 anni: evitare di portare i bambini in ambulatori ed ospedali se non strettamente necessario. In questi casi, durante l’attesa, è importante seguire uno scrupoloso distanziamento”. Inoltre è necessario “evitare che i bambini frequentino luoghi affollati come supermercati e grandi magazzini; evitare il contatto dei bambini con persone che presentano sintomi respiratori, anche se si tratta di adulti. Questo perché, negli adulti, il virus sinciziale è responsabile anche di semplici raffreddori che invece nei piccoli e piccolissimi possono evolvere in situazioni respiratorie anche severe”. Inoltre, “non esiste un vaccino” per questo virus e “la prevenzione è fondamentale perché, ad oggi, non è disponibile un vaccino per questo virus. Esiste la possibilità di una terapia a base di anticorpi monoclonali, ma solo per bambini che presentano fattori di rischio (come prematurità, immunodeficienze, patologie polmonari o cardiache). Per la generalità dei bambini l’infezione si risolve perlopiù a casa, ma nei casi gravi richiede il ricovero e ossigenoterapia”. Nell’Azienda ospedaliero universitaria Senese negli ultimi giorni si è verificato un aumento di ricoveri in età pediatrica per brionchioliti, e, tra le cause emerse, in quattro bambini su 11, è stato individuato il virus respiratorio sinciziale, causa molto comune di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare nei bambini della fascia d’età da 0 a 2 anni. Lo rende noto la stessa Aou Senese. “Stiamo registrando una progressione dei ricoveri per brionchiolite – spiega in una nota il dottor Roberto Gusinu, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – con 11 bambini attualmente ricoverati per questa infezione virale acuta delle vie aeree. In quattro di questi 11 è stata riscontrata l’infezione da virus respiratorio sinciziale.