Quarta dose di vaccino ai fragili, si comincia l’1 marzo. Ad annunciarlo il commissario straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, oggi a Firenze, al termine della visita all’ospedale pediatrico Meyer. “Per ciò che riguarda la quarta dose di vaccino anti Covid stiamo per dare le disposizioni attuative perché con il ministero della Salute e le Regioni stiamo ben individuando le platee – ha affermato – Ovviamente sarà abbastanza estensiva” per le categorie di persone più fragili “e la mia indicazione è quella che partiremo il primo marzo: quindi sicuramente continueremo a tenere l’organizzazione che c’è ora in atto”.
La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera in Italia alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i pazienti gravemente immunodepressi, che abbiano completato il ciclo primario di immunizzazione, composto per questa categoria da due dosi più quella addizionale. Ma, al di là della categoria che fa parte dei fragili, per tutti gli altri cosa accadrà in futuro? Sono previste altre somministrazioni?
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Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute Roberto Speranza, esprime un giudizio positivo sul via libera della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i pazienti gravemente immunodepressi, ricordando all’Adnkronos Salute di “aver ampiamente anticipato” questa ipotesi “dopo la positiva esperienza di Israele”.
“Sì a una quarta dose di vaccino anti-Covid alle persone immunodepresse” dice Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, pazienti per i quali si tratterà tecnicamente di un booster successivo al ciclo primario di due dosi più una dose addizionale. Quanto a un ‘booster del booster’ per tutti, “in questo momento non è praticabile in termini di accettazione e di organizzazione”, oltre che non supportata da evidenze sufficienti, come più volte ribadito dall’Agenzia europea del farmaco Ema.
Ma se oggi per la popolazione generale la quarta dose non è una prospettiva realistica, l’esperto ripete che “una probabile periodicità della vaccinazione contro Covid-19 è un destino, almeno quando saranno disponibili nel prossimo futuro prodotti aggiornati” alle nuove varianti circolanti del coronavirus Sars-CoV-2.
Quella che probabilmente faremo tutti non sarà dunque una quarta dose, bensì la prima di un nuovo vaccino? “Lo shift – conferma Pregliasco – sarà verso un approccio vaccinale come quello che per abbiamo per l’influenza, basato sulla raccomandazione” rivolta in particolare alle categorie a maggior rischio.
Il via libera della Cts dell’Aifa alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i pazienti gravemente immunodepressi “è nelle cose – commenta all’Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento – perché anche con altri tipi di vaccinazioni questi pazienti hanno bisogno di più dosi aggiuntive per cercare di stimolare un po’ di più la loro risposta anticorpale di base. Dunque niente di nuovo. Un via libera basato su dati di letteratura”.
“Questo però – precisa l’epidemiologo – non deve assolutamente essere considerato il primo passo per la quarta dose booster a tutta la popolazione, perché sono due cose totalmente differenti. In futuro ad esempio potrebbe essere necessaria una quarta dose agli anziani che hanno, non per patologia ma per immunosenescenza, una risposta al vaccino più bassa. Questa è una strada possibile, ma non c’entra nulla con il richiamo generalizzato”, ripete Lopalco.
Intanto il Wall Street Journal scrive che l’ente regolatorio americano per i farmaci sta valutando l’autorizzazione alla somministrazione di una quarta dose di vaccino anti Covid in autunno con i preparati Pfizer BioNTech e Moderna. La Food and Drug Administration non ha commentato.