LA storia Giorgia, strangolata dal prestito dell’usuraia della porta accanto
di Marina Pellitteri
Il fenomeno dell’usuraio della ‘porta accanto’ dilaga a macchia d’olio. Ad affermarlo, dati alla mano, è Frediano Manzi, presidente di Sos Racket e Usura, associazione per il contrasto del fenomeno che ha sede a Milano. «Dal primo gennaio al 30 aprile 2010, – afferma Manzi – ci sono pervenute da Siena e provincia 42 segnalazioni: il 70% da piccoli imprenditori, liberi professionisti, artigiani, il restante 30%, da casalinghe, pensionati, dipendenti». Negli ultimi anni alla tradizionale attività del ‘cravattaro’ secondo quanto emerge dall’atività di osservazione dell’associazione, si è affiancata quella di vere e proprie organizzazioni che agiscono attraverso insospettabili commercianti, commercialisti, professionisti, finanziarie. Inoltre, per l’aggravarsi delle difficoltà di tante piccole e piccolissime aziende e per il restringimento dell’accesso al credito, è cresciuto enormemente il numero delle vittime: all’usuraio ci si rivolge anche solo per poche migliaia di euro per affrontare emergenze familiari. «Questo è il caso di Giorgia – racconta il presidente dell’associazione Sos racket e usura – impiegata presso un negozio nella provincia di Siena, con un contratto a tempo indeterminato, e un salario di circa 1280 euro. La giovane mamma decide di acquistare un piccolo appartamento. Contrae un mutuo con le banche, la rata mensile è di 600 euro. All’improvviso arriva la cattiva notizia: il proprietario del negozio le comunica che essendo calate le vendite, non è più in grado di mantenere il suo contratto di lavoro e le propone un part-time. Il suo stipendio passa dunque da 1280 a 680 euro. Giorgia entra in un vero e proprio baratro. Ha utilizzato tutte le somme disponibili in banca, i parenti non hanno più soldi da darle, trova tutte le porte chiuse.Come estrema ratio – prosegue Manzi – Giorgia decide di rivolgersi “all’usur aio della porta accanto”. È una donna che le sorride, una “benefattrice” che si offre per risolvere «tutto» e che, immediatamente, apre la borsa e tira fuori il denaro che le serve. Duemila euro! Quei soldi prestati a strozzo segneranno la rovina di Giorgia. I duemila euro che le sono stati elargiti, infatti, la fanno entrare in crisi, non può sostenere più il pagamento di duecento euro al mese all’usuraio con interessi di oltre il 200% l’anno, non riesce più a pagare il mutuo della banca…». La vittima ha un solo modo per uscire dal labirinto: denunciare, rivolgersi all’autorità giudiziaria. Giorgia, disperata, segnala il suo caso all’Associazione, prontamente viene contattata dal presidente Frediano Manzi, che puntualizza: «Ho cercato di convincere la donna a presentare denuncia, ma la stessa è vittima della sua paura, della sua impotenza: l’usuraio, potrebbe riconoscerla e a quel punto sarebbero dolenti note, lo strozzino le metterebbe la “colla nel lucchetto”. Intanto la donna da oltre un anno e mezzo è costretta a pagare duecento euro al mese al “cravattaro” e ancora non ha estinto la quota capitale. SIENA toscana@unita.it