12 in tutto i fermati, tra loro Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Tra reati contestati devastazione e violenza a pubblico ufficiale. 38 i feriti tra le forze dell’ordine
Ci sono anche Roberto Fiore e Giuliano Castellino, leader nazionale e leader romano di Forza Nuova, tra le 12 persone arrestate nel corso della notte dopo gli scontri di ieri durante la manifestazione dei no green pass che si è svolta a Roma.
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Tra i nomi figura anche la promotrice della manifestazione P.T, di anni 39, ed A.L., di anni 65, ex appartenente ai Nar. I reati per cui vengono segnalati sono numerosi, fra i quali, danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La posizione di queste persone è al vaglio della Procura della Repubblica di Roma. A quanto si apprende nel pool che si occuperà di coordinare le indagini ci sarà anche un pm dell’Antiterrorismo.
Sei persone sono state arrestate in flagranza, altre sei, fra i quali i suddetti appartenenti a Forza Nuova, nella notte con arresto differito. In queste ore intanto sono in corso le verifiche dei filmati registrati dal personale della Polizia Scientifica, per valutare altre condotte penalmente relative ai fatti accaduti.
Trentotto gli appartenenti alle forze dell’ordine rimasti feriti durante gli scontri: tra questi un dirigente della questura che ha riportato la frattura di una costola e un operatore della polizia scientifica a cui è stato fratturato uno zigomo.
SCONTRI E VIOLENZE – Gli arresti sono stati compiuti dopo la giornata di ieri, caratterizzata da violenze e dall’assalto alla sede della Cgil. La situazione è degenerata nel pomeriggio, con la tensione già in Piazza del Popolo, affollata da migliaia di persone. “Assassini, assassini” hanno urlato i partecipanti, circa diecimila. “Vogliamo le dimissioni di Draghi e Mattarella”, l’urlo dal palco. Quindi, il lancio di oggetti contro le forze dell’ordine e il tentativo di raggiungere via del Babuino, arginata dalla polizia.
Una parte dei manifestanti ha raggiunto la sede romana della Cgil. Migliaia di persone si sono accalcate sotto le finestre della sede del sindacato, tra slogan e striscioni. “Nessuno può toglierci il lavoro che ci siamo conquistati onestamente e duramente”, “Landini dimettiti”, i cori rivolti all’indirizzo del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. L’assedio ha sfondato l’ingresso della sede, come documentato dai video diffusi sui social. Intanto, altri gruppi si sono diretti verso Montecitorio, arrivando a poche decine di metri da palazzo Chigi, lanciando petardi e bombe carta. In serata, nuovi momenti di tensione a via del Corso, con barricate alzate da chi ha utilizzato sampietrini, transenne e bidoni dei rifiuti.
Già nella serata di ieri le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico e la Digos della Questura di Roma hanno fermato e identificato numerose persone.
Nel corso dei servizi preventivi sono stati intercettati ed identificati numerosi manifestanti provenienti da varie regioni d’Italia; sono stati individuati e controllati complessivamente 56 minivan e 5 pullman e numerose moto, per un totale di circa 600 manifestanti provenienti da Reggio Emilia, Padova, Mantova, Brescia, Verona, Torino, Milano, Bergamo, Pesaro Ancona, Firenze, Trieste, Bolzano, Modena, Treviso, Rovereto ed Arezzo.