Ginevra, 21 dicembre 2021
Al termine di una visita di tre giorni nella Repubblica Islamica dell’Iran, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi ha esortato la comunità internazionale ad aumentare il sostegno al governo e al popolo dell’Iran che sta accogliendo gli afghani in fuga dal deteriorarsi delle condizioni nel loro paese.
Secondo le stime preliminari del governo dell’Iran, nel 2021 sono arrivati in Iran almeno 500.000 afghani.
L’Alto Commissario ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano, Dr. Abdolahian, il ministro degli Interni, Vahidi, e il ministro della Sanità, Dr. Einollahi, per discutere le modalità di gestione ed assitenza degli afgani appena arrivati, anche attraverso la registrazione e la documentazione. Ha inoltre invitato il governo a riconoscere i bisogni di protezione ed i rischi che si affrontano in caso di ritorno in Afghanistan.
Grandi si è recato a Zahedan, la capitale della provincia di Sistan e Baluchistan, dove ha incontrato famiglie afghane, tra cui neonati e anziani, fuggiti in Iran da Nimrooz circa quattro mesi fa.
”I rifugiati afghani hanno raccontato con dolore e disperazione cosa vuol dire dover lasciare le proprie case alle spalle”, ha detto l’Alto Commissario Grandi. Donne in età universitaria hanno espresso all’Alto Commissario la loro angoscia per aver dovuto abbandonare gli studi e non sapere cosa riserverà loro il futuro.
L’Alto Commissario ha anche visitato un nuovo cantiere a Niatak, 14 chilometri a est di Zabol, utilizzato per ospitare temporaneamente gli afghani appena arrivati allo scopo di soddisfare i loro bisogni immediati e facilitare la loro regolarizzazione. L’UNHCR sta anche discutendo con il governo per l’estensione dell’assistenza ai nuovi arrivati nelle aree urbane.
“Il governo dell’Iran ha ospitato generosamente i rifugiati per decenni, nonostante la precaria situazione economica peggiorata dalla pandemia. Ma poiché la situazione in Afghanistan resta fragile, dobbiamo garantire che coloro che fuggono in Iran possano ottenere la protezione e l’assistenza di cui hanno bisogno”, ha aggiunto Grandi.
“Nel corso di quest’anno L’UNHCR ha già intensificato il suoi sforzi e continuerà a lavorare con il governo dell’Iran per assicurarsi che non sia lasciato solo a sostenere la responsabilità di accoglienza deiSTRUTTURATI rifugiati. Chiediamo maggiore sostegno finanziario per i servizi inclusivi dell’Iran, in particolare sanità e istruzione, così come un aumento delle forniture di vaccini COVID-19 che vengano equamente distribuiti tra le comunità ospitanti ed i rifugiati afghani”.
L’UNHCR cercherà anche maggiori opportunità di istruzione terziaria per gli studenti afghani, e si adopererà per facilitare maggiori opportunità di reinsediamento dall’Iran.
L’Iran è uno dei paesi al mondo che ospita più rifugiati, ed ha accolto i rifugiati afghani per oltre quattro decadi. In Iran, i rifugiati hanno avuto accesso a sanità, istruzione e alle opportunità di sostentamento, e la maggior parte di loro vive nei villaggi, nelle città e nei paesi insieme alle comunità iraniane che li accolgono.
Devono esser compiuti sforzi strutturati e vigorosi per affrontare le sfide umanitarie, economiche e di sviluppo per poter stabilizzare la popolazione all’interno dell’Afghanistan, e allo stesso tempo è necessario far sì che i bisogni dei paesi ospitanti siano egualmente riconosciuti come prioritari e resi più sostenibili nel tempo.